martedì 13 novembre 2012

Biciclette atterrate

Magari è ubriaco.
Magari ha voglia di essere lasciato solo.
Magari solo stando così ci trova un senso.
Magari non ha voglia di essere disturbato.
Magari in fondo se lo merita.
Magari vorresti aiutarlo, ma non sai se è ciò che vuole.

Quando vedo una persona per terra, il primo istinto è di aiutare a rialzarsi. Però non so mai per certo che quello che io reputo un bel gesto, sia bello anche per lui.
Magari fa parte di un complesso meccanismo di gravità umana.
Magari stando lì sdraiato sul prato, bocconi, anche i suoi problemi pesano meno.
Magari si sente meno impotente di fronte agli eventi che lo schiacciano.
Magari ancorarsi al suolo lo aiuta a non essere trascinato via da una opprimente leggerezza.
Magari è stufo di essere strattonato da quel vuoto di non senso e inconsistenza di scopo.
Ci possono essere sempre dei motivi e delle remore a voler soccorrere un uomo per terra.

Ma quando vedo una bicicletta abbattuta sul marciapiede, non mi pongo problemi o scrupoli.
Non c’è nulla al mondo che giustifichi una bicicletta buttata per terra.
Ancora legata al palo con la catena, lì sdraiata, obbliga il mio istinto a fermarsi.
Quella che al garrese del sellino per me significa da sempre gioia, vista atterrata mi trasmette una indefinibile tristezza. Come di cavallo abbattuto, di sogno infranto, di gioia interrotta.
E senza alcuna necessità. Senza che la bicicletta possa aver dato motivo per essere trattata male.
Non so se sia lì per terra per un gesto di cattiveria, per puro caso o sbadataggine.
So che quando vedo una persona per terra, prima di intervenire a volte mi assalgono dei dubbi.
Quando vedo una bicicletta per terra, mi fermo, la afferro con cura, la sollevo, la riappoggio in piedi al palo. Così, anche ieri, ho controllato che non si fosse fatta male e che non si fosse sbucciata il sellino; se il manubrio e i pedali erano a posto.
Gli uomini hanno le loro magagne, a volte le causano a volte le patiscono, a volte incolpevoli a volte cercandosele, addirittura meritandosele.
Una bicicletta non fa mai del male a nessuno.
Poi ho proseguito e prima di svoltare dietro l’angolo mi sono voltato a salutarla compiaciuto. Per assicurarmi che se ne stesse comoda e tranquilla, in attesa di rendere più agevole a qualche umano l’avventurarsi sulle strade della vita.
Chi lascia per terra una bicicletta e tira diritto, secondo me un po’ malvagio lo è.
E pure menefreghista.

A chi le ruba, un sentito e candido augurio di sofferenza e malattia grave.
A chi le ama, un affettuoso e premuroso Paco Lanciano.

K.

4 commenti:

  1. Tu sei un tenerone e me lo confermi, non tanto per la cura e l'amore per le bici, ma per i dubbi che ti assalgono quando si tratta di avvicinarti alle persone.

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  2. :)

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  3. Va be', Piero e Paco Lanciano vincono su tutto e tutti.

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  4. :D

    Grazie anche per il commento di oggi :D

    CIAO!!!

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