"In nome del padre”:
inaugura il segno della croce.
In nome della madre
s’inaugura la vita.
[Erri De Luca]
Caro Babbo Natale
come sempre sono stato molto buono anche quest’anno.
Come sai la mia mamma si è risposata, penso per mettere a tacere le malelingue.
Il mio patrigno è un uomo ricco e potente.
Siccome noi non abbiamo mai avuto santi in paradiso, la mamma è stata molto pratica, anche se la decisione le è costata molto dolore e lacrime.
Così ha lasciato il mio papà per mettersi con quell’altro.
Il mio patrigno dice che mi vuole bene, anche se io ho motivo di dubitarne.
Da quello che ho capito vuole tirarmi dentro nella sua organizzazione, assegnarmi un ruolo di primo piano, da vice o roba del genere. Il fatto è che mi assegna incarichi sempre più bizzarri e rischiosi, e io ho paura che finirò col lasciarci la pelle, un giorno o l'altro.
Lui non ho ancora capito bene che lavoro faccia, penso lavori nel campo delle costruzioni.
O delle demolizioni.
Lo sento dire che lui costruisce ogni tipo di cosa, che oggi tira su di qua, che domani butta giù di là, che un giorno lavora finché c’è luce e che domani si riposa. E che bisogna fare sempre come dice lui sennò sono guai e te la fa pagare e ti tira dietro le maledizioni, la grandine e le cavallette.
Insomma come nei Blues Brothers.
Ogni tanto vengono a trovarci alcuni colleghi del papà, tutti messi in tiro. Sono pezzi grossi della sua azienda. Dicono cose molto belle su di lui, sono tutti entusiasti di come li motivi a dare il meglio, di come lui gli risolva sempre i problemi. In certi momenti lo venerano come un dio.
Quindi non sono poi tanto certo che lavoro faccia il nuovo marito della mamma.
Magari ne fa più di uno. Certe volte lo immagino che tiene corsi da formatore o motivatore, per spiegare alla gente che l’importante è crederci che poi basta ridere sempre e comunque e va tutto bene.
C’è chi apprezza certe cose, tutta gente che lo osanna.
Io sono piccino ancora, però so solo che io ho pianto per venire al mondo e la mamma piange spesso e insomma penso che nella vita ci siano anche la tristezza, la fatica, il dolore e la malinconia.
Non mi fido tanto della gente che ride troppo e pensa solo al successo e al denaro perché poi va a finire che ti baciano sulla guancia.
Però sento anche gente che lo prende a male parole, ma solo quando lui non è presente, quando non sente, per paura che lui si vendichi. Gli dicono parolacce pesanti. Non so, magari sono i muratori che lavorano nei cantieri delle sue imprese edili.
Dev’essere un lavoro duro.
Quello dell’operaio intendo.
Comunque, era solo per farti il quadro della situazione, che ogni anno passa un anno e magari ti rimbambisci pure tu, nonostante la mia sia una storia che si ripete sempre uguale.
Allora adesso ti chiedo i regali, eh!
Beh, per il mio patrigno niente, che di potere ne ha fin troppo e sono certo che sta messo bene anche a soldi, che a giudicare da anelli d’oro e paramenti vari dei dirigenti della sua azienda, lì ne gira di denaro.
Se vuole un regalo se lo compra da solo. Ecco!
Penso solo alla mia mamma e a me.
Che a essere altruista non avrò da guadagnarci granché. Proprio no.
Babbo Natale, io per Natale vorrei tanto una sorellina!
Così poi ci gioco assieme. A me non piace restare figlio unico, che poi finisco a sentire le voci in testa e a parlare da solo. Va a finire così, fidati!
Per la mia mamma, beh se a me arriva la sorellina penso che la mamma se ne accorge sai. Così a lei arriva una bambina ed è contenta pure la mamma, così non resta mai sola.
Sono certo che andrebbero meglio le cose qua, anche nei cantieri e nei corsi di formazione, se ci fosse una bambina in più.
Perché la mia mamma è buona come una santa, ma per colpa degli uomini ne ha passate davvero tante.
Prima il papà che è stato troppo debole per tenersela stretta, la mamma, e se l’è lasciata portare via.
Io volevo bene al mio papà e lui voleva bene a me e anche alla mamma, e non ci serviva altro. Eravamo una bella famiglia, poveri ma felici. Noi sì che eravamo un bel terzetto, senza bisognò che qualcuno venisse a metter zizzania con la faccenda della trinità.
Invece la mamma è finita con quest’altro tipo che la copre sempre di regali e abiti eleganti, ma non la tocca mai nemmeno con un dito, insomma mi sa tanto che l’ha voluta per sé soltanto per capriccio, come una bella statuina da esibire durante le feste comandate.
La mamma è ancora una bella donna, ma si sente tanto sola, anche per colpa mia che le do tante preoccupazioni. Lei dice che frequento cattive compagnie e prima o poi qualcuno mi farà un brutto scherzo.
La sento piangere in silenzio di notte, e ogni tanto la vedo con gli occhi pieni di lacrime.
Insomma, caro Babbo Natale, anche se sono piccino penso che anche tu prima di diventare un vecchio con la barba, sei stato un bambino. E lo sai anche tu che le donne sono tanto brave e pazienti a rimediare a tutti i pasticci che noi uomini combiniamo.
Noi rompiamo i vasi e loro devono sempre raccogliere i cocci e ricomporli.
Anche se le offendiamo, anche se devono fuggire di casa se restano incinta.
Siamo sempre pronti ad accusarle e lapidarle.
Però i bambini mica nascono sotto i cavoli, dico io!
Mi fa rabbia che la mamma è finita dalle stelle alle stalle, però a quello che è venuto a bussare alla porta non gli hanno fatto nemmeno una predica.
Gliel'hanno fatta passare liscia, solo perché è un uomo, e non è giusto.
Ma io sto dalla parte della mia mamma, perché è lei che mi tiene in braccio.
Mi culla da piccino, quando piango che voglio il latte e mi culla da grande, quando non piango più, che non ho più lacrime da piangere.
Solo tante spine e tanto sangue. E tanta bua.
Solo tante spine e tanto sangue. E tanta bua.
Io mica me la bevo la storiella dello spirito santo. Che io poi l’ho rivisto in faccia in casa del mio patrigno quello che è venuto a molestare la mamma, quella volta che il papà era fuori. Se la rideva pure.
Facciamo così, se a te va bene, che io, in attesa dei pani e dei pesci, sono già bravo a moltiplicare i regali.
La mia sorellina arriva comunque, se porti una bambina alla mamma.
Allora io vorrei anche un altro regalo, caro Babbo Natale.
Oltre a una sorellina, voglio anche un caccia bombardiere con tante, tantissime, tantisssimissimissime bombe al napalm.
Da grande voglio fare il brevetto da pilota, così prima dei 33 anni qualche sassolino dal calzare me lo tolgo. Voglio scaricare tanti di quei confettini incendiari su un appezzamento di terreno che ho in mente, voglio radere tutto al suolo, incenerire tutto quanto, che poi non resterà in piedi nemmeno un granello di terra da spacciare per santa da queste parti.
Così lo risolvo io alla radice prima ancora che cominci il bisticcio tra Ebrei e Palestinesi per contendersi la terra più maledetta tra tutte le terre. Faccio anche un dispetto al mio patrigno, che ha in progetto di lucrarci tutta la vita su quel lotto di terreni: sarà tutto un fare e disfare all'infinito. Lui ci campa e ci fa i soldi con simili progetti.
A confronto l’apocalisse sembrerà due mortaretti a capodanno.
Fidati Babbo Natale. Non sono diventato il più grande funambolo della storia per niente. A occhio e croce con il mio caccia bombardiere fai all’umanità il più bel regalo di sempre.
Se posso, scelgo anche il cd.
La cavalcata delle valchirie mi piace poco, quella roba va bene per i pelati nazi.
Mi piacerebbe che mi portassi questo.
Io sono un tipo più country, e conto di farmi crescere la barba.
Qua alle ragazze piace.
E poi tanto, le bombe cadono uguale.
Ecco, ho finito.
Manca solo il regalo più importante.
Il regalo per il mio papà.
Vorrei che gli regalassi tante tantissime tantissimissime stecche di sigarette.
Che gli bastino per tutta la vita.
Così non deve più andare dal tabaccaio a comprarle.
Cosi la mamma non resta a casa da sola, e quando viene quel biondino con la faccia da culo, con la sua bella faccia d’angelo, non va la mamma ad aprire la porta.
Ci va il mio papà ad aprire a quello sporcaccione.
Con una trave di legno in mano.
E gliele fa sentire lui le campane, le madonne e tutti gli spiriti santi del creato.
Peccato che io non ci sarò ancora per godermi la scena.
Che prima gli sgranella tutti i denti come i chicchi di un rosario.
E poi con un calcio in culo lo manda in orbita così in alto che non gli serviranno le ali per volare.
Picchia duro, pa'!
Picchia duro, pa'!
Ok, ciao, avrei finito.
Ah no, pure Kisciotte vuole un regalo.
Aspetta che mi dice bene.
Dice che vorrebbe che gli portassi una femminuccia pure a lui.
Anche lui ha un cuore dolce, vedi?
Basta che sia maggiorenne, dice.
Esatto.
Ora ho proprio finito.
Ciao
Un abbraccione
Tuo, Gesù Bambino
Ps: mi raccomando, ricordati il cacciabombardiere
A chiunque volesse fare un prezioso regalo di natale, sottoforma di libro, consiglio senza timore di smentita “In nome della madre” di Erri De Luca.
Statemi bene tutti i giorni dell’anno.
K.
" quando si e' vergine si pensa che tutti gli amori sono possibili, poi d' improvviso uno cancella gli altri mai venuti.Diventare donne porta questa semplificazione, un vento che si abbatte sopra una fioritura e lascia un fiore solo Tutta l'immensità di prima precipita in un abbraccio.A me nemmeno quello : anziché i baci di Iosef sugli occhi, un lancio di parole nelle orecchie" Erri De Luca
RispondiElimina...che nessun altra donna, nel mondo, sia mai più lapidata...
Kisciotte ti avevo comprato un pigiama! Ormai mi sa che è tardi per cambiarlo! Che ci faccio? Lo riciclo regalandolo ad Hombre?
RispondiElimina@S.
RispondiEliminaAmen! :o)
@Conte di Montenegro
Grazie, ben gentile.
Sono sempre i più insospettabili quelli che si sciolgono in carinerie sotto le festività natalizie.
Purtroppo di un pigiama nuovo non so che farmene. Non ho pigiami invernali. Uso per le gambe quello estivo, se fa troppo freddo i pantaloni della tuta e sopra sempre il golf.
Però piuttosto che regalarlo a Hombre che da lui i soldi girano e si è comprato pure l'ebook reader, dallo a me.
Che se è gratis va sempre bene.
Però se preferisci darlo a lui e a me regali come scaldino una delle tue aiutanti di babbo natale, a me va benissimo!
Se non riesci a disfartene, soffocaci uno svizzero finché muore, la notte di natale.
Ciao
in effetti la barba piace assai.
RispondiElimina@ciku
RispondiEliminail piccoletto la sa lunga
Oggesù1 Avevo visto che era lungo e l'avevo apposta lasciato al giovedì.
RispondiEliminaL'ho letto, tutto. Eccheccavoli, poi quando ho scoperto chi scriveva l'ho dovuto pure rileggere, con più gusto.
Allora se il pigiama è di flanella, alt, lo voglio, meglio se c'ha le babbucce abbinate che mi si congelano sempre i piedi dentro agli scarponi e di bivaccare sotto le stelle mica c'ho più tanta voglia.
Magari cerco una grotta anch'io, e magari pure per mio figlio, il figlio dell'hombre.
erripotter
@Hombre
RispondiEliminaBeh, ormai l'ho scritto.
Rinuncio al pigiama oggi per la pollastra domani.
Magari il Conte riesce a sorprendermi.
Certo che se ci mette pure le babbucce abbinate...
invidia
Buon Natale. E che dio benedica i pigiami. La trepidante attesa necessaria a sfilarseli sotto il tepore delle coperte, accresce gli istinti suini!
RispondiElimina@lillina
RispondiEliminaAuguri anche a te, intenditrice di brividi d'eros!
Kisciotte amen pure per te :)
RispondiEliminabuone feste e che ti arrivi la women in red che il grassone in bretelle http://www.google.it/search?q=giuliano+ferrara&hl=it&tbo=d&source=lnms&tbm=isch&ei=RO_1TsDCCOX_4QTo5NCNCA&sa=X&oi=mode_link&ct=mode&cd=2&ved=0CAcQ_AUoAQ&biw=768&bih=946
@S.
RispondiEliminaIo mi prendo la woman in red.
Tu ti prendi il lardoso del link.
Equa spartizione.
Buona Pasqua pure a te.
Stupenda!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
Ah, buon Natale :)
RispondiEliminaCIAO!!!
@Lario3
RispondiEliminaAuguri anche a te, Il Magnifico!
Buone feste Kisciotte.
RispondiEliminaF.to: Il patrigno.
@SpeakerMuto
RispondiEliminaGrazie!
Buone Feste anche a te Megalomane!
Ok... ok, adesso l'ho capita. Il tipo potente. Sì, adesso l'ho capita.
RispondiEliminaÈ Dio giusto? Il prepotente, dico. È LUI,no?
Altrimenti non l'ho capita.
Ma anche prima di capirla, mi era piaciuta molto la lettera.
Soprattutto la parte del cacciabombardiere.
Sono arrivato anche io. Partiamo con i complimenti (perchè poi ci saranno anche delle critiche): bella lettera, mi è piaciuta molto.
RispondiEliminaCritiche: il nome del mittente non andrebbe separato da una virgola? No, perché io avevo dei dubbi nel senso finale: un abbraccio (a te) Gesù Bambino o un abbraccio, (sono) Gesù Bambino.
Infine, volevo ringraziarti (non sono ironico) per l'errore di "donne incinta". Ora sono certo che al plurale sia "incinte".
Strano che Il Democritico non se ne sia avveduto, il Natale lo avrà ammorbidito.
Detto ciò, mi scuso per le critiche e ti auguro un buon Santo Stefano per non essere odiato più di tanto.
anatalecagoilcazzo
@Il Democritico
RispondiEliminaL'hai capita correttamente, anche se ciò non ti emenda dalle doverose, puntuali e ineccepibili critiche di Josef K.
Sì, è lui, Il Voldemort delle schiere angeliche, l'innominabile dettatore di leggi flintstoniane, il Ligresti che lucra sui cantieri dell'uomo.
Lui, insomma!
@Josef K.
La seconda che hai detto: "Un abbraccio -a capo- (tuo) Gesù Bambino".
Siccome non mi va di litigare, ho aggiunto il "Tuo".
Prego, per le donne incinte. Io sapevo della pluralità dell'aggettivo. Per qualche istante sono stato sul punto di coniugarlo correttamente. Poi però ha prevalso la riflessione che, per me, incinte non ha nulla da spartire con "incinta".
Cioè non mi riesce di scrivere "incinte", mi sembra una batteria di scrofe gravide.
Per me la preziosità di un concepimento è unica e inequivocabile. Ogni donna è incinta, anche tra mille altre donne, ognuna ha la propria maternità esclusiva.
Quindi per me restano donne incinta.
Se poi in una cintola si celano dei gemelli, amen.
Diciamo che mi sono avvalso di licenza da ostetricia sentimentale.
Concordo con te su Il Democritico. Ora mi fai preoccupare, spero non stia per tirare le cuoia, che non è da lui un simile lassismo.
Detto ciò, buona pasqua pure a te, quando ti regalerò un uovo-bomba.
perJKèsemprenatale
Hai fatto benissimo a non correggerlo allora. Infatti mi sono espresso male, non volevano essere critiche, non sono in grado di permettermi di farne. Volevano essere delle semplici curiosità da fugare.
RispondiEliminaPer me è sempre natale? ahahah
Bastardo! :)
@Josef K.
RispondiEliminaTi sei espresso benissimo! :oD
E a me piacciono ogni giorno le tue critiche.
Qualche anno fa pure io ebbi il dubbio su "incinte". Me lo fugai, solo per abbandonarlo al suo destino.
Ciao
Un abbraccione
Tuo, Kisciotte ;)
Cazzo, ma avete visto a che ora ho commentato? Ammorbidito una sega.
RispondiEliminaVi voglio bene.
Evvai! Questo è Il Democritico che vogliamo!
RispondiElimina