mercoledì 3 ottobre 2012

A nascere sono buoni tutti

Mi ascoltarono con interesse raccontare delle feste di compleanno, delle canzoni, dei regali e delle candeline che di anno in anno si aggiungono sulla torta. “Perché lo fate?” mi chiesero poi. “Per noi una celebrazione è qualcosa di speciale, ma non c’è nulla di speciale nell’invecchiare. Non è necessario alcuno sforzo per riuscirci. Succede e basta!”
“Se non festeggiate il fatto di diventare più vecchi” replicai “che cosa festeggiate, allora?”
“Il fatto di diventare migliori,” fu la risposta. “Festeggiamo quando pensiamo di essere divenuti migliori e più saggi. Ma solo il diretto interessato può sapere quando questo accade, e sta a lui informare gli altri che è arrivato il momento di organizzare una festa.”
[…E venne chiamata Due Cuori, di Marlo Morgan]

 Anche senza essere un aborigeno australiano, non ho mai provato alcuna emozione speciale nel giorno della mia nascita. È un evento prevedibilmente noioso che si ripete con monotona ciclicità, ogni anno, nel giorno di tutti gli angeli custodi (il mio probabilmente era a ubriacarsi in osteria al momento di montare di turno). Questa celebrazione mi accompagnerà per tutta la vita, finché mi avrà seppellito. Poi mi scaricherà a marcire da qualche parte e si attaccherà come un parassita a un altro nascituro, dimenticandomi all’istante.

Per me il giorno del compleanno non significa nulla, è un evento che mi sono trovato appiccicato addosso. Non ci ho messo nulla di mio, se non il saltar fuori da un pancione sorpresa. Hanno fatto tutto gli altri. Per l’esattezza sono sbucato fuori alle nove e mezzo di sera. Giusto il tempo di tirare una poppata per cena, controllare alla tv di non essermi perso il primo tempo di qualche partita (che se fosse accaduto mi sarei incazzato da subito per tutta quella melina di doglie), tirare un ruttino e andarmene a dormire. Sono nato tranquillone anche nell’orario.

Inoltre, per come sono andate le cose, oltre a non essere da mai un giorno di festa, di lustro in lustro la tappa del compleanno sembra un perenne passaggio di giro su pista, uno scampanellio di conferma del memento merdi. Ricordati in questo giorno di merda (cit.) che pure negli altri giorni dell’anno non devi farti troppe illusioni.

Secondo me noi abbiamo un approccio totalmente contrario al senso del compleanno. Ci autocelebriamo senza alcun merito. Di solito chi compie gli anni organizza la festa, invitando gli amici. Dovrebbero invece essere gli altri ad avere motivo di festeggiare chi è nato quel giorno. Gli amici dovrebbero organizzarsi per farti la festa, a dimostrazione che tu costituisci sufficiente elemento di colla emotiva per tenerli insieme in un comune movente: l’affetto per te. In una coppia, ad esempio, uno dei due vuole festeggiare il giorno in cui il suo amore è venuto al mondo. In una famiglia, i genitori festeggiano la nascita del figlio, o di una nipotina. È chi vuol bene a qualcuno che dovrebbe ricordarne l’anniversario. A chiunque, della propria data di nascita, dovrebbe importare meno che nulla. E non fare nulla per ricordarla agli altri, in modo che il loro ricordo o meno di quella data si manifesti naturalmente.

La mia mamma ad esempio mi ha fatto gli auguri al mattino, mi ha preparato un buonissimo tiramisù e ieri sera, alle nove e mezzo in punto, mi ha baciato commossa, come quando mi baciò la prima volta che mi ebbe di fronte, mentre io mi sbracciavo alla ricerca del palinsesto del calcio in tv. Mia mamma ha motivo di festeggiare il due di ottobre, non certo io. Io, comunque sia venuto fuori, sono la realizzazione di un talento suo, non certo mio.

Purtroppo altra aberrante usanza tossica della nostra epoca è l’alert dei social network. Facebook ti avvisa una settimana in anticipo sul compleanno dei tuoi amici. Così il festeggiato, nel ricevere gli auguri, non saprà mai se è destinatario di sincera attesa di festeggiamento o di avviso in agenda di relazioni sociali.

È davvero anomalo come approcciamo il nostro compleanno. Siamo noi a far torte e portare dolci agli altri, quando dovrebbero essere gli altri a ricoprirci di attenzioni o gesti rivelatori che l’esser noi nati tanti anni fa abbia comunque avuto un senso positivo. Magari a noi tutt’ora oscuro, ma tant’è.

Quindi, qua sul blog, ne approfitto per ringraziare, in perfetto stile da commemorazione geriatrica: chi mi ha fatto gli auguri via mail, chi via chat, chi via sms, chi mandandomi una bella fotografia concepita per l’occasione. Basta, mi sta venendo l’orchite.

In uno sforzo finale ringrazio due blogger per i post di auguri. Grazie quindi a Lillina.

Esausto, ringrazio in special modo Giovanni per lo squisito e divertente post che mi ha dedicato. Per quel che conosco di me, la mia nascita più che raddrizzare le sorti di questo giorno di merda, lo inchioda storto, ribadendone la vocazione a generare calamità umane. Anzi, ora che sono stato reso consapevole (grazie, eh! bell’amico davvero) di condividere i natali con l’Opus Dei, non so proprio che senso abbia trascinarsi fino al prossimo giro di pista. Adesso il quadro della tragedia è completo. A questo punto cerco almeno di consegnare alla storia dell’arte sreligiosa contemporanea Opus Kei, ovvero Eklisse di Opus che?, affinché anche questo giorno dell’anno sia un poco riscattato dalle sue nefaste geniture.

Opus Kei, ovvero Eklisse di Opus che?


K.

Post scriptum
La Redazione di Sotto l’elmo comunica la soluzione al captcha criptico inserito in commento nel post di Giovanni.
Il nome del serenissimo codice sorgente, manigolda fonte della notizia, consta di sei lettere. Ne deriva un ritmo di frequenza empatica che si fa martelletto di eufonica risonanza su ogni sesto carattere in sequenza lungo la stringa alfanumerica del capthcindovinello. Dovrebbe bastare (anche per certificare che sono da neuro), ma siccome non voglio correre ulteriori rischi di farmi porconare dietro, vado a esplicitare.

d8Gjeg49dDArIkdpòaqfxW7z86FxOi2éLaSe jKe69G7dQmNi20hOso4y9gTv0Z3mta :o)

A questo punto, davvero, requie! Possa calare su di me un corroborante anonimato esistenziale. Quando divento migliore e più saggio mi faccio vivo io. Mettetevi comodi.

13 commenti:

  1. Ho avuto notizia del mio ultimo compleanno attraverso una telefonata di mia figlia quindi ti capisco.
    Nel mio caso (solo nel mio):-) credo che una parte in questa refrattarietà la reciti la timidezza, essere il festeggiato ti mette nella scomoda posizione d'essere punto focale. Questo io lo trovo imbarazzante e confesso che mi divertirebbe l'idea di non essere l'unico. Non sono iscritto ad alcun social e il trono di Attila non so cosa sia.
    E poi insomma se a festeggiarti devono essere gli altri tutto fila. Come la mamma non ti vorrà bene mai nessuno ma non è escluso che possano farlo altri. La modifica blasfema del logo la pagherai in anni di purgatorio.
    Un abbraccio stretto stretto.

    n'aMore 59
    bah sempre più strano 'sto captcha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehm... divertiti pure allora.
      Non ti devi preoccupare se non sai cosa sia il Trono di Attila. Pensa, conosco una che abita a un tiro di schioppo dal Trono di Attila, e sono stato io a fargliene scoprire l'esistenza. Che mondo!

      Elimina
  2. Purtroppo non tutti sono buoni a nascere leggi aborto.

    Ma smettila di dire cavolate è certo che ognuno di noi non si deve festeggiare da solo organizzarsi torta e festa, non siamo mica pazzi.
    Però rifletti se tra un po' di anni, metti che tua madre che abita lontano, metti che sai che ci tiene a venirti a trovare per il compleanno, che fai non le fai trovare per l'occasione qualcosa per festeggiare, o ti aspetti che lei da povera vecchina organizzi tutto?
    Questo è un caso estremo però possono esserci vari motivi per non lasciare inosservata questa data. Per esempio io mi sono fatta la torta perchè sapevo che genitori e parenti sarebbero passati a farmi gli auguri e volevo offrire loro qualcosa di buono.

    Te comunque l'hai fatto apposta ti sei preso due giorni per gli auguri e poi dici di essere allergico a questo tipo di festeggiamento :))
    AUGURI (Ghrrrr che rabbia sei più giovane di me)

    Dica alla redazione di sotto l'elmo di farsi vedere da qualche medico.
    Porca paletta trono di attila, io ero andata a Verdi ad un isoletta..
    Grazie giovà ma vaaaaaa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eheheh la parte crudele è che sarò sempre più giovane di te anche a ottant'anni :D
      Anche da povera vecchina per me sarà sempre la mamma é_è
      Quindi non mi aspetto che organizzi tutto. C'è ben poco da organizzare. Dovrà solo arrivare con la teglia di tiramisù. Non mi pare di chiedere troppo!
      Comunque, Lillina, per me il punto cruciale è proprio quello che esponi tu: i festeggianti devono portarti torta e pasticcini per celebrarti, così come tu li recherai al momento di andare a festeggiare loro. L'impegno nel tempo resta immutato, cambia però la direzione di provenienza dei dolci in funzione di chi compie gli anni. :o)

      Elimina
  3. auguri ritardatari.
    ma tua madre, nel momento del bacio commemorativo, lo sapeva d'aver generato un càccia-sostenitore? pensa come ci resterebbe male a scoprirlo...
    non darle questo dispiacere. toglilo.
    grazie.
    e ancora auguri.
    toglilo.
    ora.
    cia'

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie degli auguri ciku. Mi spiace tu abbia dato fondo alle tue ultime diottrie per farmi gli auguri, che a questo punto apprezzo ancora di più.
      A mia mamma è meglio che non riferisca questa cosa. È talmente fuori dall'informatica che potrebbe pensare che il figlio spaccia pasticche di una qualche droga sintetica fuori dalle scuole. :D
      Pora femena, lasciamola tranquilla.

      Elimina
  4. ho sentito mio zio che diceva a sua figlia (mia cugina, ndr.): - mi hai fatto il regalo? e lei: - ma veramente oggi è il MIO compleanno - e lui: - appunto! se non ci fossi stato io oggi non sarebbe stato il tuo compleanno. quindi d'ora in poi per il tuo compleanno mi devi fare il regalo.
    no niente, era per dire che non sono l'unico stronzo in famiglia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il figlio del fratello del padre di tua cugina ha per zio un gran figo, il quale può andar fiero del figlio del fratello ecc.

      Elimina
  5. I compleanni hanno senso soltanto quando si è bambini, come babbo natale o i pokemon. Puoi rimanere morbosamente attaccato a queste cose anche da adulto, ma rischi di sembrare un po' strano.

    Auguri K!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutti questi tipi strani, morbosi e immaturi andrebbero spazzati via a colpi di lame rotanti, alabarde spaziali e doppi magli perforanti!

      Grazie Emix!

      Elimina
  6. E' giusto!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

    RispondiElimina
  7. Caro amico mio,

    per me è estremamente difficile dimenticarmi il compleanno, visto che sono nato il giorno di Natale.
    Ma proprio per questo ho vissuto i miei compleanni non come una festa "ad personam", ma come una festa collettiva. E ti devo dire che il 25 dicembre è il mio giorno preferito del calendario.
    Però c'ho rimesso un regalo a vita.

    Ma non ti volgio sentire così giù. Auguri sempre e comunque (anche se in ritardo) e un abbraccio.
    E complimenti a tua madre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheheh ben comprendo il dramma del rimetterci un regalo a vita natural durante... Ne ho imparato a cogliere la drammaticità l'indomani di ogni tuo compleanno, a meno che non vogliamo abolire gli onomastici! ^_^

      Grazie e ricambio l'abbraccio.

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.