venerdì 2 marzo 2012

Germano, non proprio un mona

La morte è ironica a volte.
In una stanza d’hotel in Svizzera decide di portarsi via un famoso cantautore; per quanto lo faccia in silenzio, forse nel sonno, la notizia suscita clamore. Il giusto tributo a Lucio Dalla occupa i social media, le prime pagine dei giornali, i telegiornali nazionali. Le canzoni mai gridate di Dalla sovrastano tutto, seppelliscono per un giorno ogni altro decesso.
Lo stesso giorno, anzi nelle stesse ore della notte, in silenzio se ne è andato Germano Mosconi.
L’eco della sua morte non ha respiro nazionale, non era l’artista di prima grandezza che fu Lucio Dalla.
Nella vita, però, c’è bisogno sia di chi ti fa commuovere, sia di chi ti fa ridere.
Ridere non è peccato, come non lo è piangere.

Germano, divenuto famoso al grande pubblico attraverso una raccolta di spezzoni nei quali impreca e porcona, da bravo veneto di razza, si è congedato discretamente, portato via dalla malattia, nelle stesse ore che il faccione sorridente e barbuto di Lucio imperversava in ogni dove.

Una cosa ho scoperto, raccogliendo informazioni per farne un post. Ho trovato i suoi amici, i suoi colleghi, giornalisti magari formatisi alla scuola della sua passione e del suo spontaneo entusiasmo per il mestiere, scrivere e affannarsi per ribadire un aspetto del giornalista Germano Mosconi.
Ovvero che egli fu “tradito” da qualcuno che, anonimamente, mise insieme e pubblicò in rete il meglio (ovvero il peggio) dei suoi strafalcioni televisivi, impappinamenti vari farciti di bestemmioni.
Ci tengono, per affetto e stima verso Germano, a ribadire come egli fosse un giornalista serio, preparato, competente (qui lo ricorda l’HellasVerona, dove ricoprì l’incarico di responsabile comunicazioni e relazioni esterne), e che il boom su youtube dei suoi corti sguaiati e sempre osteggiati da Mosconi, ne offrì un’immagine distorta al grande pubblico.
Mentre per il “piccolo” pubblico, ovvero per il pubblico che veramente lo conosceva negli anni, in quel bacino di utenza che gravita intorno a Verona e alla sua San Bonifacio, egli fu sempre un giornalista di riferimento, appassionato, documentato, cantore delle gesta del Verona dello scudetto di Bagnoli, stimato cronista sportivo sulle colonne del Gazzettino, corrispondente da Verona per la Gazzetta dello Sport.

Basterebbero queste difese d’affetto dei suoi colleghi a tutelarne il ricordo.
Penso anche che siano difese addirittura superflue.
In Veneto, in Friuli, nel nord-est insomma, si usano le bestemmie al posto della punteggiatura, e se ne avanzano ci si condisce la polenta.
Non c’è niente di sconveniente in tutto ciò; la bestemmia è puro intercalare di folclore.
Io continuo a ricordarlo per le sue esternazioni, Germano Mosconi. Mi fanno divertire, mi strappano una risata e non gettano alcuna ombra o alcun sospetto sulla integrità professionale del soggetto. Anzi.

Sono ben altri i bestemmiatori nel mondo dello sport e del calcio, in questo teatrino mediatico dove sono ormai tutti affetti da alitosi, non potendo più proferir parola se non mettendosi la mano davanti alla bocca: tecnici, giocatori, dirigenti. Avranno segreti da confidarsi, confidenze scomode da non fare intercettare, manco fossero agenti della spectre, con il timore di dover rendere conto davanti a una telecamera di quello che hanno detto.

Mille volte meglio un porcone di Germano, oggi che come sempre i calciatori imprecano, ma con la differenza che adesso si va a leggere il labiale e guai se risulta che hanno bestemmiato. Spacciamoci tutti per damerini di Oxford: sbagli un gol? acciderbolina!; ti entrano da dietro a forbice che fossi stato in carico sulla gamba ci lasciavi tibia e perone? porca paletta!; hai fatto cinquanta metri palla al piede e il solito discolo del compagno sta impalato come un cactus invece di smarcarsi a dettare il passaggio?; birbantello!

Ce ne vorrebbero di Germano Mosconi nel mondo del calcio.
In quanto alle bestemmie di un giornalista, beh, sono ben altri i modi per fare giornalismo da bestemmia.

Ciao Germano, ti saluto e… Macché ooooooo! Che è ‘sto casino?! Scusate, mi fermo qua che devo andare a vedere chi è che mi ha distrattooooooo… Chi è quel mona che batte la porta? No nessuno! Gesù Cristo! No nessuno!


K.

Alcuni giornali dove viene ricordato (biografia):

15 commenti:

  1. senti, a me spiace un po' per tutti quelli che muoiono, ma fa parte della vita. e sinceramente mi ha toccato di più sapere che è morto il mio ex vicino di casa ieri. ecco.

    R.I.P. tutti quanti.

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    1. Beh, la morte è l'unica cosa certa della vita. A me di solito non dispiace un po' per tutti. Mi viene da dispiacermi soltanto per le persone alle quali sono legato da frequentazioni reali ed emotivamente significative, quindi più probabilmente per chi mi è vicino. Certamente non per degli estranei relazionali.
      Se un'emotività mi suscita la morte di un personaggio pubblico (di ricordo intimo la prima, di ricordo superficiale la seconda) è soltanto per dei riflessi piacevoli, e in fondo anche un poco egoistici, nell'album della memoria.

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  2. Son ripetitivo... ma per Germano ci vuole un R.I.P.D.

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    1. R.I.P.D.P.!
      (sperando che non gli sbattano la porta facendo casino)

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  3. Non conoscevo Il sign Mosconi gli auguro buon cammino come a tutti gli altri che finiscono questa vita.
    Come Singlemam dico che la morte è parte della vita.Penso che il dispiacere della morte sia un sentimento egoistico, compiangiamo noi stessi per qualcuno che non avremo più al nostro fianco, e parlo come te di chi ci è realmente vicino. Forse sarà irritante ma odio quelle persone che per esempio dicono davanti alla morte di un figlio, "povera madre"...a me vien da piangere solo colui che non vedrà più il sole, una notte stellata, il vento fresco di una brezza estiva, non godrà di un sorriso o di una carezza....

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    1. Preciso soltanto che questo post non mi serve a metabolizzare un dolore per la dipartita di Germano Mosconi (se guarderai qualche video su youtube, si potrà dire che lo conosci quanto me), né quello di ieri per la morte di Lucio Dalla.
      La morte qua è solo una pellicola che finisce durante una ripresa. Non so nemmeno se ci sia un cammino successivo. Siccome entrambi mi hanno lasciato bei ricordi, mi è piaciuto, appunto, ricordarli.
      Nulla qua ha a che fare con senso di perdita o dolore di morte. Sarei come minimo irriguardoso verso i sentimenti veri quando muore una persona cara.

      Vengo al tuo commento ;)
      Ho scritto molte righe e poi le ho tolte, le ho salvate e ne farò un post. Perché il tema del dolore e della morte non lo relego qua sotto. Avremo modo di parlarne in un contesto più consono.
      Vale anche per singlemama ;)

      Intanto grazie per i due commenti.
      Germano Mosconi probabilmente ne sarebbe stato contento, dato che hanno dato un'inattesa piega riflessiva a un post che ricorda un individuo che si amareggiò molto quando fu approssimativamente ridotto a "idolo" dei bestemmiatori su youtube.

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  4. "nel nord-est insomma, si usano le bestemmie al posto della punteggiatura, e se ne avanzano ci si condisce la polenta."

    dalle altre parti si fa il risotto.

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    1. Beh, i primi sono un vanto della gastronomia nazionale.

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  5. Da veneto ti dico che i 'porchi', più che il condimento, della polenta sono la farina...
    Per quanto riguarda Lucio Dalla posso solo dire che con lui se n'è andato il cantautore col quale ho iniziato ad ascoltare musica: le prime musicassette che ho imparato a mettere nel mangianastri sono state le sue. Con questo non voglio dire che lo ascoltavo assiduamente, o che ero un suo fan. Mi piaceva - MI PIACE - molto, ma è altra la musica che sono abituato ad ascoltare quotidianamente. Lucio, si può dire, è stata la mia prima scopata. Mi spiace molto.

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    1. Da originario del Friuli, ti comprendo a livello farina doppio zero!
      Nemmeno per me Lucio Dalla era un riferimento di ascolto musicale; ha invece caratterizzato un momento topico della mia vita, quello delle ninne nanne appunto ;)

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  6. http://www.altriabusi.it/2012/03/03/su-lucio-dalla-e-sugli-scomparsi-ad-arte-gia-in-vita/
    Ma pisciare sulla tomba del prossimo da così tanta soddisfazione?

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    1. Grazie kosciotto, ho letto.
      Se ti interessa anche Metilparaben ha scritto qualcosa, aggiungendo significato alla morte di Dalla.
      http://metilparaben.blogspot.com/2012/03/una-questione-di-pericolo.html

      Penso che sia sempre disagevole veder "pisciare" su una tomba. Penso anche che questa pisciata perda molto del cattivo odore se già avveniva nei confronti della persona viva, in tempi "non sepolti". La morte, dopotutto, è un evento biologico, bisogna stare attenti a non sacralizzarla troppo col rischio di seppellire col cadavere anche le critiche.
      Ognuno fa il conto col proprio vissuto. E Busi esprime la sua esperienza emotiva rapportata a Dalla.
      Poi, magari, si può eccepire sul fatto non tanto del pisciare sulla tomba, ma su un cadavere ancora caldo.
      I morti non scappano, e si può criticarli anche a cerimonia terminata, e senza mai esserne troppo soddisfatti.

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    2. Caro Kisciotte, io penso, senza voler scatenare ulteriori inutili veleni, che molti omosessuali in questi giorni stiano dando il peggio di sé. La cosa mi rattrista molto, perché, se sono abituato alla rabbiosa grossolanità dei cosiddetti eterosessuali (io, è il caso che ti dica, non credo che esista in natura un essere umano al 100% eterosessuale o omosessuale, ma questo è un altro discorso) non sono abituato a quella dei cosiddetti omosessuali. Omosessuali che ho sempre considerato, magari sbagliando - chissà, forse è una forma di discriminazione pure questa... -, dotati di una sensibilità e una capacità di 'sentire' le cose del mondo e della vita più profonde.
      Ma quando ho letto gente dire che Dalla - in sostanza e banalizzando - avrebbe dovuto gridare a squarcia gola la propria omosessualità (magari portando un cazzo di cartello al collo come si faceva in Cina durante la rivoluzione culturale maoista) e che questa sua mancanza ha nociuto alla causa gay, causa alla quale - non si sa come - un eventuale suo coming out avrebbe fatto fare un salto di qualità, mi sono caduti i coglioni portandosi dietro un pezzo di cazzo. Sinceramente: tutta questa caciara ce la si poteva risparmiare. Ciao.

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    3. kosciotto, io sono d'accordo con le tue considerazioni.
      Della tua domanda relativa alla pisciata sulla tomba, ho inteso il dilemma in sé, relativo al fatto se fosse opportuno o meno fare certe pisciate in certi posti, a prescindere se il tema fosse l'omosessualità o quant'altro.
      Nello specifico, ovvero del "dover" fare outing a sostegno di cause pro-omosessualità, penso sia un fatto personale, prima ancora che "dovuto" o meno. E continuo a valutare il buon gusto nel tempismo.
      Prima ancora di preoccuparmi della sensatezza o meno delle considerazioni di Busi, io penso che avrebbe potuto trattenersi dal farle con il cadavere e le lacrime di chi soffre per la morte di Dalla, ancora caldi.
      Ancora caldi sia il morto che il dolore.
      Poi ognuno può dire la propria, basata sul proprio vissuto. Ma l'astio andrebbe trattenuto durante un funerale, tanto più che Dalla, fino a prova contraria, non era un criminale. E ognuno (Busi) ha il diritto e il dovere di combattere le proprie battaglie, di dire ciò che pensa, di pisciare dove vuole (magari autocensurandosi il "quando vuole"), ma senza tacciare di diserzione chi non si è mai arruolato nel suo esercito.

      ps: la consapevolezza della chimera del 100% monogusto sessuale, penso terrorizzi qualunque cultore della sessualità tutta d'un pezzo ;)
      Omo o etero che sia.

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  7. Sto cominciando a sentire un bruciore....

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