sabato 3 marzo 2012

O solo l’orecchio?

Anni fa lavorai per alcuni mesi come insegnante di educazione motoria in una scuola elementare. Si trovava in zona Navigli, in un quartiere decisamente “popolare”, a forte tasso di immigrazione.
Ho fatto lezione a classi di bambini, che in palestra giocavano e si confrontavano: cinesi, filippini, arabi, africani, italiani ovviamente, e così via. In quei momenti sono stati loro a mettermi sotto gli occhi quanto sia stupida ogni idea che voglia erigere muri di separazione, per escludere, per impedire, per rigettare a mare, per caricare su un treno, per recintare, per regolamentare l’irregolamentabile.
Quei mesi mi hanno regalato la certezza che nonostante i cervelli di alcuni adulti stiano ancora appesi alle liane, nel sottobosco dell’infanzia, per dirla alla Merlino, “il futuro ha già messo radici nel presente”.

Pazientemente la natura umana trova sempre le sue risorgive evolutive, i suoi percorsi carsici nei quali insinuarsi dentro l’ignoranza. Alla fine il fiume emerge, irrompe e sfonda ogni barriera insensata, e la trascina via, perché priva di fondamenta. È solo questione di tempo.

Non tanto stupida l’idea di voler allestire un carrozzone mascherato o incappucciato, con adunata di camicie che cambiano colore col tempo, basta che per ogni tempo il colore sia unico, come la sclerosi del pensiero. Più di tutto stupido il solo pensare che questo carrozzone d’idiozia possa reggere l’urto di ondate di bambini che crescono, bisticciano, ridono, si divertono, si amalgamano, si intendono, crescendo si innamorano e si intrecciano, in un groviglio di culture e melanine.

Ho già messo troppe parole. Su certe questioni contano i comportamenti, le esperienze. Il video che segue, secondo me, sarebbe da far vedere nelle scuole, a tutte le ore.
Anzi, dovrebbe – sotto forma di insegnanti – essere nelle scuole, a tutte le ore.

Accettazione del diverso, rispetto dell'altro, capacità di accogliere, modernità di pensiero e non d'accessorio, la moda di essere se stessi, solidarietà, sforzo di comprensione delle ragioni dell’altro, dialogo e confronto sul significato di ciò che non conosciamo, curiosità invece che paura, apertura invece di chiusura, fantasia invece di prepotenza.
Nessun trattato riuscirà mai a spiegare questi concetti.

Antonio Rezza ci riesce, in pochi minuti, con disarmante semplicità. E un poco di idiozia, quella buona però.
L’ho visto più volte a teatro e, se capita dalle vostre parti, magari andate a vederlo; questo è il suo sito.
Vi lascio al video.

Ah, a voler essere corretti, è giusto evidenziare uno dei commenti al video: “Secondo me il bambino che ha abbracciato la causa scozzese quando è tornato a casa ha pianto di brutto.”
Probabile. Ma ogni guerra ha le sue perdite accettabili.
Anche quella per la nobile Causa Scozzese!

Mi taccio.
Buona visione.


K.


Post scriptum
lillina: “Questo post sarebbe da far leggere nelle scuole, no, non nell'ora di religione, ma in quella di storia.”
Kisciotte: “prossimamente farò un post su qualcosa che, quello sì, sarebbe da portare nelle scuole, a tutte l'ore ;)”
Spero di aver mantenuto la promessa :o)
(cose nostre)

10 commenti:

  1. "Più di tutto stupido il solo pensare che questo carrozzone d’idiozia possa reggere l’urto di ondate di bambini che crescono, bisticciano, ridono, si divertono, si amalgamano, si intendono, crescendo si innamorano e si intrecciano, in un groviglio di culture e melanine."

    Perfetto.

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    1. Il guaio è che quei bambini lì, prima o poi, diventano adulti, e molti di loro si omologano miseramente. Speriamo non tutti. Dipende da quanti Antonio Rezza incontrano.

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    2. C'è il rischio, sì.
      Per fortuna, anche la speranza.

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  2. Ti arriva un bacio virtuale sulla tue guanciotte pelose? Muaaaaaaaaaaaaa

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    1. Più che pelose, barbose da tre giorni. Arrivato! ;)

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  3. Quirinale, Roma, dopo il cambio della guardia

    - Carta, hai visto che figata? Che ordine, che disciplina, ti fa sentire orgoglioso di essere nato qui! Non ti senti orgoglioso di essere italiano?

    - A me sanno tutte cazzate. Non vedo dove stia l'orgoglio nel fatto che i miei abbiano deciso di guzzare in Italia o in un qualunque altro angolo del mondo. Ma se a te gallina serve il gallo che mostri il petto per essere fiera, fai pure.

    - Carta?

    - Sì?

    - Sei sicuro che quella sia una sigaretta?

    - Che altro dovrebbe essere?

    EQUINGR REANO anche a te Kisch

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  4. Hai avuto la fortuna di non avere bambini svizzeri sottomano.

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    1. Una fortuna della quale fui consapevole gaudente in ogni istante ;)

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  5. Troppo forte! :)
    Alcune risposte mi hanno fatto sorridere, ad altre ho riso.
    Rezza è geniale!

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