domenica 13 maggio 2012

come barchette

Mi sono limitato a sorridere intenerito, in silenzio.
Un po’ per non allarmarla e spaventarla più di quanto già fosse. Soprattutto per non mancare di rispetto alla sua recita coraggiosa. Però la scenetta è stata così esilarante e commovente che ho rischiato di riderle in faccia e di apostrofarla dando voce ai pensieri.
Dopo settimane di tempo capriccioso, sono tornato al parco, innevato dal polline dei pioppi. Effettuo il mio giro d’ispezione, raccogliendo rametti e ramoni nel prato e sull’argine, per tirarli nel Lambro. Le anatre infrattate tra l’erba e i sassi, puntualmente prendono il volo. Almeno una volta a settimana, la somministrazione di stremissi, con tonfo di grave ligneo a traiettoria e impatto casuali sullo specchio d’acqua, è la terapia ideale per tenerle arzille e vigili. Io sono per le “mie” adorate anatre di periferia, lo spartiacque tra l’imbecillimento da volatile urbano e il mantenimento di uno scaltro istinto di sopravvivenza selvatico.
Le spavento e le sottopongo a moto terrifico con volo spiccato, ma per il loro bene. Poi, dopo una trentina di metri, si tornano a posare, e io proseguo il mio giro d’ispezione.
Per completezza devo precisare che a farle decollare non è soltanto il lancio alla cieca del ramo, ma anche l’avvistarmi nel mio farmi prossimo.
Arrivo sul ponticello sopra il fiume. Mi appoggio al parapetto in mattoni rossi per rilassarmi e ritrovarmi nel lento scorrere dell’acqua torbida. E che ti vedo? Un’anatra che, a pochi metri di distanza, molla gli ormeggi dall’argine destro e, dandomi il fianco, si para di traverso.
Scena già vista negli anni.
Non segue l’istinto di sopravvivenza volando via. Obbedisce di buon grado a un altro istinto, altrettanto antico. Guardo bene, e dietro di lei sette meraviglie sette, sfilano via come barchette facendo su e giù sui flutti. Una magnifica nidiata di anatroccoli che si allontanano di massima lena esprimibile (ovvero lentissimi!) in perfetta, dignitosa compostezza.
E la mamma sempre parata di traverso arretra tenendomi a bada, ostentando impassibile coraggio.
Ma scema! Che non lo so che sei terrorizzata come un pollo su uno spiedo arrosto?
Chi te li tocca quei candori color castagna, quelle gocce di morbidezza?!
Dai, dai, vai tranquilla e portateli via.
Per adesso sono roba tua, appartengono al tuo istinto di maternità.
Ogni cosa a suo tempo. L’estate prossima glielo innesto io a legnate l’istinto di sopravvivenza.
Come probabilmente ho già fatto con te negli anni passati.
La scuderia Kisciotte sforna anatre da combattimento.
Sono troppo pedagogico!

K.

15 commenti:

  1. :))

    Da noi, dove lavoro, una coppia di germani ha deciso di eleggere il giardino a loro residenza: sfrontati, si cibano del pane che un nostro vecchietto lascia per gli uccellini, passeggiano come galline, incuranti delle sedie a ruote e dei walkers.
    Credo abbiano fatto il nido sotto il bosco di pittosforo.
    Attendo con ansia le meraviglie :))
    Buona serata

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    1. Ciao astime,
      Buona attesa ansiosa e felici meraviglie :D
      (grazie, alla fine ora so anche cosa sia un pittosforo, dopo averlo cercato vanamente su google maps)

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    2. (prova a cercarlo col naso: ora è fiorito e ha un profumo gradevole)

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  2. Grazie, un post stupendo per la festa della mamma! Sei un grande, non so se te l'ho mai detto.
    Auguri alla tua mamma che deve essere una mamma super!
    Smack

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    1. Sì sì, sono grande, mi faccio pure la barba e digito correttamente i captcha.
      Ah già, che ieri era la festa della mamma! A saperlo!
      Smack :o)

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  3. Io sono stato educato a stremissi. Forse questo spiega parecchio.
    MI unisco alla standing ovation anch'io: proprio un bel quadretto!

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    1. Il quadretto è tutto merito di mamma anatra.
      Io ho soltanto messo la cornice.
      Grazie, squisito come sempre ;)

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  4. Un post delicato e toccante , scritto con estrema maestria! Complimenti!

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  5. Ma lo sai che sei bravo!
    E anche dolce, ma forse non vuoi ammetterlo.
    Sì, sei troppo pedagogico :D
    Quelle anatre da combattimento un giorno ti ringrazieranno.

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    1. Beh, di bravura non so, ma di dolcezza una mela dovrebbe intendersi.
      Grazie fruttola :D

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