In merito all’ultima ricetta proposta, Alici marinate sott’olio, tra le svariate migliaia di persone che l’hanno
letta, alcune centinaia hanno pensato anche di lasciare un commento, due hanno
effettivamente commentato. Sia lillina che Telemaco ci segnalano all’unisono la
loro preferenza nell’aggiunta di prezzemolo, insieme all’olio, nella fase
finale della preparazione del manicaretto, come alternativa all’origano da noi
proposto.
lillina
- A me piacciono col prezzemolo fresco,
ah visto che hai un cuoco in casa ne approfitto, l'altra domenica come ho
scritto per la prima volta ho mangiato le patelle, noi non abbiamo tolto nulla.
ma ho letto in giro che andavano tolti gli intestini...gli chiedi
delucidazioni?
P.S. il sapore era buono
intestini compresi, che se c'erano mica li abbiamo visti!
Telemaco
- Detto questo io adoro le alici marinate
con prezzemolo, ma chiederò agli chef di casa la variante con origano. Mi
ispira! Invece le patelle io le mangio tutte intere...senza togliere nulla,
prese dalla scoglio e mangiate!
E mo ho pure voglia di ricci freschi...
E mo ho pure voglia di ricci freschi...
Rispondiamo, ringraziandoli entrambi per il prezioso
suggerimento che estendiamo a chi legge, ovvero di provare a insaporire le
alici marinate sott’olio anche con il prezzemolo. Ma se volete potete provare anche
le varianti con fiori di ginestra, bacche di ginepro, aghi di pino, polvere di
ferro o da sparo. Insomma fate un po’ come più vi aggrada. Io le mangio con l’origano
perché a me piace l’origano, sia sulla pizza che sulle bruschette che nelle
alici sott’olio.
Il nostro cuoco consulente ha comunque detto che il
prezzemolo va benissimo.
Ci ho messo anni a riscattarmi dalla schiavitù del
prezzemolo, che mia mamma metteva sempre nella minestra di riso e a me faceva
schifo il sapore che poi la broda sapeva solo di prezzemolo! Non è che sto qua
a proporre ricette che a me non piacciono; metti caso che un giorno mi invitate
a mangiare a casa vostra e mi fate trovare pronta una mia ricetta. Che faccio a
quel punto? Come faccio a dire che non mi piace se l’ho suggerita io? E quindi
per voi fatevi pure la variante con il prezzemolo (che a dirla tutta si sposa
meglio con le acciughe e non con le alici) mentre io continuo a mangiare le
alici con l’origano. Così non si litiga e non ci si fa il sangue cattivo
inutilmente.
Anche nella pasta col tonno, che mi piace un sacco, poco
poco pochissimo prezzemolo se proprio lo si vuole mettere, perché io ci sto
lavorando da anni per uscire da un’infanzia di prezzemolo di qua e prezzemolo
di là! Ancora un po’ pure nel biberon me lo metteva. Evitate di traumatizzare
la gente, per favore.
Bene, care lettrici e cari lettori, passiamo oltre. Veniamo
ora a parlare di patelle.
Tipico alimento terrone, la pat
Cervello: Ma sei scemo?! Come ti esprimi??? Tipico alimento
terrone?
Kisciotte: Cosa c’è che non va? Non è un alimento?
C.: C’è che non puoi dire “terrone”, non sta bene.
K.: Eh, allora cosa racconto? Che in Val di Non sono tutti
lì a farsi gli spaghetti alle patelle? E non vi dico in Baviera! Patelle e
crauti a colazione e cena! Certe puttanate le lascio dire alla Clerici o alla
Parodi, che messe insieme non sanno scongelare un sofficino con la fiamma
ossidrica.
C.: Ma non puoi iniziare dando del terrone a chi mangia le
patelle!
K.: Ah no, certo! Chissà com’è che una è calabrese e l’altro
è stato educato al cibo da una pugliese. A ‘sto punto alla prossima puntata
proponiamo Orecchiette all’nduia e ci fottiamo tutta la nostra credibilità. Ci
sarà pure un motivo se a parlar di patelle arrivano dalla Calabria e dalla
Puglia e non dalla Val d’Aosta o dall’Austria!
C.: Ci sarà anche un motivo se ci leggono due gatti, un cane
e qualche gallina disidratata (o assiderata, boh)! Ci vuole più savoir faire, bestia.
K.: Che poi giocano anche a fare i gourmet della
clocharderie. Ma li hai letti i commenti? lillina domanda se bisogna togliere
le interiora. Maddeche? Ma preoccupati piuttosto che stai mangiando roba
viscida che passa tutta l’esistenza sottocosta a pigliarsi le pisciate di chi
fa il bagno! Gli intestini sono l’ultimo dei tuoi problemi. Adesso glielo
scrivo! Magari siamo in tempo a salvarla.
C.: No, sei un coglione!
K.: E quell’altro, l’hai letto quell’altro? E mo ho pure voglia di ricci freschi...
Oddio, che emozione! Non gli basta scendere a Taranto a ingozzarsi di patelle raccattate
crude a bagnomaria intorno all’Ilva, no, pure i ricci freschi. Ora rispondo
pure a Telemaco: se dei gusti non si discute, figurati se vengo io a dibattere
sul modo più originale per suicidarsi. Continua così che vai bene.
C.: Basta, sei una causa persa. Ci parlo io, è meglio.
K.: Che poi a me i ricci di mare fanno schifo! Potranno
farmi schifo o no? O devo stare qua a dibattere di robe che non mangio? Se vuoi
propongo Ricci di mare in guazzetto con
prezzemolo. Poi però te li mangi tu! Li ho provati sulla spiaggia di
Mondello, ok grazie, è stato bello vedervi ingozzare di quella roba molliccia e
dolciastra, ma grazie no. Io vado di scatolette di tonno, non vi preoccupate.
Fate come se non ci fossi.
C.: Zitto, ascolta e impara, buzzurro!
Emblema della cucina mediterranea, dalla tipica sapidità che
racchiude in sé la ricchezza del mare nostrum, come saporite sono le donne del
Sud, la patella, il riccio, e gli altri frutti di mare sanno arricchire con squisita
semplicità le nostre tavole. Alimento principe della tavola,
K: Ma facciamo pure imperiale
già che ci siamo! Sei una faccia da culo!
C.: Ma mi vuoi lasciare fare il mio lavoro?! Ci vuole poco,
vedi?
K.: Ti ho detto che poi quella roba te la mangi tu!
C.: Zut!
lillina e Telemaco, grazie per le vostre preziose
testimonianze, per imbandire una sempre più invitante tavola dei sapori. Grazie
in particolare a Telemaco, che ha voluto condividere le sue emozioni sulla
degustazione della patella appena pescata. Sarebbe stato davvero un peccato se
te le fossi tenute solo per te.
In merito alla richiesta di lillina, abbiamo girato la
domanda al nostro cuoco consulente e ancor più sovrappeso dopo l’all you can
eat giapponese di ieri sera. Dunque, abbiamo dovuto scandire per tre volte la
parola “pa-tel-la” prima di sentirci rispondere “Che roba è?” Comprenderai
quindi lillina che non saprei neppure dirti se una patella possieda o meno un
intestino.
Il professionale cuoco si è comunque impegnato a
procurarsele al più presto per poterle provare magari in una spaghettata con patelle e prezzemolo.
K.: Eh sì certo! Andare avanti tranquillamente a spaghetti e
vongole veraci ci faceva schifo in effetti! Oh, comunque i ricci no! I ricci
no! Già provati: io no ricci!
C.: Zitto cristo! No, i ricci di mare no, tranquillo, ma le
patelle sì, che non le abbiamo mai provate, dai.
Non appena il sovrappesico cuoco si troverà alle prese con
la pulitura, ti sapremo dire se le patelle possiedono un intestino e che fine
fargli fare.
Ringraziamo ancora lillina e Telemaco e vi diamo
appuntamento alla prossima puntata.
Un caro saluto
C.
Oh, bello! A cuccia! Non t’allargare.
Ciao due disgrazie, e statemi bene.
K. (ora e sempre pasta col tonno!)
Le patelle caro il mio montanaro sono dei molluschi che vivono attaccati agli scogli, toglieresti le interiora ad una vongola?
RispondiEliminaIl simpatico dialogo con il tuo alter ego padano mi ha ricordato questo film.
ciao
Grazie dio di avere inventato giovanni!
EliminaAppunto! Hai letto lillina? Lo uso sempre pure io come esempio quando vedo qualcuno che fa un lavoro fatto male o propone soluzioni strambe.
Lo fisso negli occhi e gli chiedo: Tu toglieresti le interiora a una vongola?
Quindi, lillina, problema patelle risolto e archiviato. Seguirà ricetta.
K.: Cosa problema risolto e archiviato?!
C.: ???
K.: Il barbone qua sopra mi ha dato del padano! Oh, sampei dei poveri! Saddam mascherato da indiana jones! Padano lo dici a tua sorella!
C.: Ma tu sei davvero deficiente, non lo fai per finta!
K.: Adesso io vado giù e gli buco la barca!
C.: Eh sì certo, perché giovanni ha un canotto, vero? Che fatica reggerti tutto il giorno.
Comunque sentiamo: tu cosa sei? Mississippiano? Maghrebino? Campidanese? Tavolierese? Cosa sei? Padano, no!?
K.: Ma io non voto lega, cazzo!
C.: Ma vivi in pianura padana, demente!
K.: ???
C.: !!!
K.: E che è?
C.: La pianura padana! Quella che sta tra le alpi e gli appennini, quella dove scorre il Po, hai presente? Ma ci sei o mi fai?
K.: Ah, esiste davvero allora! Bella lì!
C.: Certo che esiste. Segnatelo sul quadernino: la pianura padana esiste, la padania non esiste, l'idiozia invece esiste, si riproduce, e va a laurearsi in Albania. Capito? Ok.
K.: Capito ora. Ehm... però montanaro lo sono, giusto?
C.: No, nemmeno! Sei di origine pedemontana. Solo quello. Ai piedi delle montagne, tutto chiaro?
K.: Sì, capito... Però il Montana esiste.
C.: Ci rinuncio. Scusatelo. Portate pazienza. Ah, giovanni, grazie per il video, bellissimo!!!
Ahahhaahah dio santo Kisciotte hai davvero chiesto a tuo papà?
RispondiEliminaIo scherzavo cavoli manco un pazzo toglierebbe gli intestini ad una patella, dice bene Giovanni sarebbe come toglierle ad una vongola!
E mo zito che ieri invece li stavo per togliere a tre disgraziati che muniti di coltellino e bustina mi hanno fregato le patelle per gli spaghetti di domani! Arghhhhhhhh
Ciao, buon fine settimana, se scendi in Calafrica prometto di non usare prezzemolo...vabbè il giusto dai.
E io che minchia ne so, Zucchero d'acqua salata?!?!
EliminaUn pazzo no, ma un ignorante sì!
Ho già detto a mio papà che quando le compra voglio che mi mostri come si fa a togliere le interiora.
Io ti prendo sul serio, cribbio!
Ho anche cercato la fase di pulitura su google immagini!
Ma si può?!?!
Non è bello prendere in giro gli ignoranti!
L'unico prezzemolo giusto è un prezzemolo morto!
Come i predatori delle patelle perdute: da accidere!
Bacio! ^_^
Sembra buono ;)
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
Grazie anche per il commento di oggi :D
RispondiEliminaCIAO!!!