Felicità è soprattutto la visione di una bellezza inaspettata, gratuita, sorprendente. Felicità è l’incanto di due cigni che sbuca da dietro l’ansa, scivolando. Meglio: di una coppia di cigni, che navigano candidi sempre tenendosi a distanza di vicinanza, perché i cigni lo sanno il valore di uno più uno che non fa due ma fa una cosa più grossa. E allora stai lì invidioso a vedere che a un certo punto escono sul prato sulla sponda opposta e si avvicinano a un signore, mansueti e senza paura.
Così, dopo aver fatto un altro giro per sgranchire i raggi a
Clementina, torni al laghetto e vai subito sulla sponda dei cigni. Sono ancora
lì sul prato, a godersi l’ultimo sole della sera, e mangiano l’erba. Allora ti
siedi sulla panchina nel prato, da solo, a pochi metri da loro, e sei felice
per quella mezzora che puoi stare così vicino a due creature così belle,
mansuete, che si pappano il prato.
Felicità è sentirsi un privilegiato, provare un senso di
pace e serenità alla vista di quelle due robe morbide, che quando ti battono le
ali davanti, t’aumenta anche l’apertura polmonare. Felicità è sorridere divertito quando mostrano il pancione ritti sulle zampone nere. Felicità è sentirsi parte della magia di quelle due creature così eleganti, con due colli sinuosi e seducenti e il mascara negli occhi.
Sei così felice che hai bisogno di condividerla quella
felicità. Allora scrivi un sms e lo mandi a due amiche:
Sono seduto su una
panchina in riva al laghetto del Forlanini. A 7 metri da me una coppia di
candidi cigni sta brucando l’erba ghiotti come due vacche. Stupendi
E ti rispondono, ognuna secondo la propria livrea. Poi alla
sera, a ognuna, rispondi via chat.
-Quadretto bucolico:
ti ci sintonizzo l’anima. Abbraccio.
-Sei
"melodrammatica" pure nel bucolico sms del quadretto dei due cigni :D
-mmm nn è ke poi s
sentono troppo osservati e ti denunciano alla policignica per voyerismo?!?
-No, no, non li ho
importunati! 15 gg fa c'era un cane che li obbligava a stare in acqua
abbaiando. io me ne sono stato buonino sulla panchina a godermeli per mezzora.
Non penso di essere accusabile di essere un guardone, sebbene effettivamente
fossero totalmente nudi, come mamma li ha fatti, pure la cigna.
Felicità è tornare a casa, serbando il ricordo di due robe
piumose e intatte, che lo vedi che sono fatti l’uno per l’altra anche se
stanno in silenzio. Felicità è sapere che ci sono due robe bianche in un
laghetto che sono uno spettacolo d’emozione gratuita. Che quella in quel pezzetto di prato è una felicità segreta e tutta tua.
***
Tristezza è quando oggi, dopo sei giorni d’attesa, torni al
laghetto, che pure Clementina è impaziente di tornare a vedere i cigni. Tristezza è
quando arrivi, trepidante, e ti siedi sotto gli alberelli, per goderti ancora
questi due candidi velieri. Tristezza è quando vedi un cigno solo. Non c’è
niente di più triste di un cigno solo, specialmente dopo che ne hai visti due.
Se ne sta lì, indecisa e mogia a pochi metri dalla riva. Perché sei fatto
così e non so perché ma pensi che sia la femmina, perché di solito sono le donne
quelle che soffrono di più. Tristezza è non rassegnarsi all’idea che manchi l’altro
cigno. Stai lì ad aspettare, non vuoi fartene una ragione, magari si è
attardato dietro la curva, magari hanno bisticciato e si tengono il becco imbronciato l’una
con l’altro. Magari non si rivolgono la parola e se ne stanno distanti. E
mentre fai queste congetture sai che sono soltanto puerili tentativi di non
accettare la realtà. Tristezza è anche questo, essere triste anche se cerchi di
non esserlo e allora ti senti ancora più triste. Tristezza è stare lì seduto mentre l’entusiasmo è svanito di botto.
Tristezza è continuare a non vedere sbucare niente di bianco da dietro la
sponda, niente di bianco in nessun punto del lago. Soltanto la macchia bianca
di lei che si muove in pochi metri, se ne sta sempre là, come se avesse gettato
l’ancora della rassegnazione. Le si avvicina ogni tanto qualche anatra, si pulisce
il piumaggio col becco, puccia la testa in acqua. Tristezza è vederla così
mogia, così monca della sua metà. Tristezza è che peggio di un laghetto senza
cigni c’è soltanto un laghetto con un cigno solo. Tristezza è rassegnarsi all'idea che un cigno non abbandona mai e che se lei è rimasta sola significa che lui non c'è proprio più. Tristezza è vederla triste e sola con la sua solitudine. Tristezza è sospirare, alzarsi, prendere Clementina abbacchiata pure lei, e pedalare via in silenzio accettando
la realtà impietosa. Che appena trovi qualcosa di bello e candido, la realtà fa di tutto
per sporcartelo. Tristezza è quando pensi che sia l’inizio e scopri che è già
finita. Tristezza è non trovare giusto che noi tre, quella mezzora sul prato, dovevamo essere semplicemente felici. Invece eravamo già un ricordo che non torna più.
K.
Come la nostalgia di tre amici una sera in trattoria. Anche prima e anche senza quella sera.
((oggi - l'indomani - dei resti spolpati addossati alla riva mi hanno confermato quanto madre Natura già mi aveva mostrato ieri, sigh)
Accidenti questo post arriva in un momento mio particolare, sappi che mi devi circa 10 centesimi perchè sto consumando un po' di fazzoletti.
RispondiEliminaBaci cavaliere.
Io uso lo scottex, anche per soffiarmi il naso dalle allergie di fioriture tardive. Posso offrirti qualche strappo, ma soldi ciccia! :)
EliminaAbbraccio (basta che non mi piangi sulla maglietta che ce l'ho su solo da un mese e devo finirci la stagione estiva!)
Questa è quella che chiamo classe, strappare un sorriso genuino anche nei momenti peggiori.
RispondiElimina(Ma a fine stagione la butti o Dulcinea deve lavartela? )
Che butto?!?! No che non butto. E nemmeno chiedo a Dulcinea. Sai, io la vedo male chiedere a una
Eliminanata nel Bronx di lavarmi la maglietta. Se ha le sue paturnie me la restituisce crivellata. Se me la restituisce.
Gran bell'affresco, nobile e gentile K.
RispondiEliminaGrazie Speaker
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