“Le parole possono essere come minime dosi di arsenico: ingerite senza saperlo sembrano non avere alcun effetto, ma dopo qualche tempo ecco rivelarsi l’effetto tossico. […] Per questo è necessaria la cura, l’attenzione, la perizia da disciplinati artigiani della parola, non solo nell’esercizio attivo della lingua – quando parliamo, quando scriviamo – ma ancor più in quello passivo: quando ascoltiamo, quando leggiamo.”
[Gianrico Carofiglio, magistrato, scrittore e politico, in La manomissione delle parole]Ho appena iniziato la lettura del libro di Carofiglio, trovandovi molte riflessioni che condivido, avendole già fatte mie in precedenza.
In altre occasioni ho scritto come la parola pensata dovrebbe essere alla base di ogni azione umana. A volte ho colto scetticismo, legato al fatto che ormai ci si è rassegnati all’idea che “parlare” sia inconcludente, che la parola sia solo artificio retorico per rimandare l’agire.
Se la parola è stata svilita a un uso sterile e scorretto dei propri significati, non significa che sia la parola a essere in errore. Sono in errore quelli che le mancano di rispetto, violentandone il significato primo, e ancor più coloro che ne ascoltano il lamento straziante, senza contrapporsi.
Pensare bene è la premessa a parlare bene.
Parlare bene esercita a pensare bene.
Sono le premesse a una concreta qualità dell'agire.
Tutti noi dovremmo imparare a rifiutare l’abuso del linguaggio, rispedendo al mittente, magari con una solida dose di scherno, ciò che non è all’altezza del confronto tra intelletti.
Alla parola, al dialogo sociale, dovremmo sforzarci di restituire sostanza di contenuto.
Carofiglio ricorda come George Orwell citasse il buon linguaggio, per poter esprimere compiutamente le idee, che tradotte in atto avrebbero potuto intervenire, migliorandolo, nel tessuto sociale: “[…] combattere contro il cattivo linguaggio significhi, anche, opporsi al declino della civiltà.”
Sono felice di aver avuto, nei giorni scorsi, un esempio concreto di cosa significhi “armarsi di parole” per contrastare la stupidaggine.
Vi linko il comunicato della Presidenza del Consiglio, nel quale il professor Mario Monti replica all’interrogazione del senatore Roberto Calderoli, in merito a presunti sperperi di denaro pubblico per la cena di capodanno, presso Palazzo Chigi.
Sarebbe da stampare e attaccare in cameretta, come limpido esempio di educato e sobrio rifiuto di ogni passività di fronte alla strisciante calunnia verbale.
Questa è solo una chicca che ho estrapolata.
“[…] Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). […] Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.”
Io sono meno signore. Non mi risulta che il senatore Calderoli pretese il rendiconto della bolletta della fornitura d’acqua a Palazzo Grazioli, quando Patrizia D’Addario si fece il bidet; tantomeno l'allora ministro esternò interrogativi sul corretto utilizzo delle auto delle forze dell’ordine, impiegate come vetture di accompagnamento escort, nella verde Brianza.
Non so voi cosa pensiate, ma io sono convinto che un comunicato di questo tenore, da parte di un “tecnico della plutocrazia”, tanto dileggiato da molti, con la sua pacatezza e sobrietà abbia ineccepibilmente “sfanculato” un intelletto rozzo, prodotto di una pseudopolitica che ha da tempo elevato a vanto l’insofferenza verso parole quali “intelligenza” e “cultura”.
In chi soffre disagio mentale nel maneggiare un periodo ipotetico in forma corretta, forte è la tentazione di evadere verso strumenti di confronto quali il dito medio, la pernacchia e il vilipendio istituzionale; passando per le domande idiote.
L’affilata arma di sobrio umorismo, nota anche come “sarcasmo”, sa rivelarsi molto più efficace di tutti gli sproloqui indignati e accalorati di tanti oratori, che sbraitano e urlano paroloni d’aria fritta.
Sono anche certo che, replicando sistematicamente a modo e a tono a certi individui, dopo un po’ si guarderebbero bene dall’aprir bocca, stanchi di essere ridicolizzati per le loro stesse esternazioni.
Potrà sembrare inconcepibile soltanto a chi ritiene le parole un ozioso passatempo da scrivania, ma anche una piaga sociale come l’evasione fiscale, potrà essere affrontata efficacemente soltanto quando cominceremo a combattere, senza mai abbassare la guardia, ogni tentativo vigliacco di evasione dal significato delle parole.
Altrimenti continuerà a essere troppo facile cercare di far passare una “retata di evasori fiscali da parte della Guardia di Finanza” come un “inaccettabile attacco alla ricchezza da parte di uno stato di polizia”.
Chissà, magari un dì riacquisirà un senso compiuto l’epigrafe “Un bel silenzio non fu mai scritto”.
Come epitaffio a chi confonde il dono delle corde vocali, con quello della parola; pensante.
K.
Ahaha la risposta di Monti è fantastica, non la conoscevo, ma avevo sentito della polemica mossa da Calderoli.
RispondiEliminaSecondo me sei troppo ottimista, non credo che il leghista di turno coglierà mai il sarcasmo di nessun comunicato ;)
@Josef K.
RispondiEliminaGià, proprio una perla d'umorismo.
Mi sa che hai ragione.
Nel dubbio, ho fatto downgrade nel titolo, da "evasione mentale" a "evasione verbale"... meglio non chiedere troppo. ;)
Mi ero già gustata la risposta di Monti, per una frazione di secondo mi sono chiesta se il leghista l'avesse capita, ma mi sono subito zittita, troppa presunzione nel mio pensiero!
RispondiEliminaMi piace questo post, mi piacciono le tue considerazioni, troppo spesso seminiamo parole saccenti, presuntuose, irrispettose, vuote e banali, nate da pensieri abortiti o contaminati.
Ho un caro amico buddista zen, posso scrivergli mail di tre pagine, lui mi risponde a tutto impiegando tre righe, parole sagge, perfette, finite.
@lillina
RispondiElimina"Finite" mi piace molto, nel senso di "complete, scolpite ad arte" nel loro significato. In effetti c'è della bellezza spirituale a riconoscere l'essenzialità filologica delle parole. Come esseri pensanti, siamo impastati anche di parole.
Se fosse stata di qualcun altro la considerazione sull'amico buddista zen, potrei pensare da malfidente a un velato accenno alla lunghezza logorroica di alcuni miei post.
Ma da parte tua non la prendo come una provocazione. ahahahahaha
Ciao! ;o)
E grazie
@ Kisciotte, ti ringrazio per la considerazione...ma quella risata di troppo mi fa fare cattivi pensieri! ;)Però onestamente penso che se accorgi un po i post non sarebbe un male! Tu ami stordirci e avvilupparci nelle tue parole, di prendere per mano i tuoi lettori e condurli esattamente dove vuoi...solo che lo ammetto a volte ci si perde aahahahah ma basta ritornare indietro rileggere e voilà raggiungiamo il tuo zenit!
RispondiEliminaAhahahaha buona serata!
@lillina
RispondiEliminaOps, la risata stava solo a rafforzare che il mio "pensar male" era una spiritosaggine e nulla più. Dopo un post "serio" approfittavo del tuo finale di commento per giocare un poco sul tormentone che mi accompagna da sempre (e con osservazioni che, ne sono consapevole, hanno fondamento).
Grazie per l'indicazione e buona serata anche a te ;o)
Parlavi di me?
RispondiEliminaAllora in ordine:
Risposta di Monti:d'accordo con Josef K. un leghista non capisce la raffinatezza, ne percepisce vagamente la presenza, ma il suo ganglo di materia cerebrale non la decripta.
Cortina: Cicchitto e Santan-chi? sospetto che condividano il ganglo con un leghista.
Mi è arrivato l'avviso del tuo commento, che ho letto nella posta, ma il blog non lo carica.
Amico mio la cosa è buffa, sono tornato nel mio antro deciso a svelare l'arcano, apro la bacheca,vado ai commenti, provo nello spam e qui cosa non ci ho trovato, altro che uno ce ne sono sei o sette e tutti tuoi.
RispondiEliminaOra vedo come fare per pubblicarli i commenti da me sono merce rara.
Ciao
@giovanni
RispondiEliminaCiao :oD
Parli del diavolo...
No scherzo.
Ricordo il contenuto di un tuo recente commento, che mi ha soltanto fatto "trovare pronto" per questa risposta spiritosa a lillina.
Francamente avevo a mente più che altro Hombre, e a seguire Josef K. perché ci fu un periodo nel quale, come bambini, giocammo al battibecco sulla mia logorrea. Poi siamo cresciuti. Adesso giochiamo al "Piccolo Captcha" (un gioco a squadre).
Se non ti scoccia provo a ripostare.
Ehm... come dire... magari lo accorcio un poco visto che... ehm... più volte si è rifiutato di accettarlo come troppo lungo... alla fine mi ha dato l'ok, ma penso che il tuo blog abbia ceduto per esasperazione. Adesso ho capito cosa ha fatto. Ha "fatto finta" di ritenerlo della lunghezza giusta, in modo che io, tutto contento, mi cavassi dalle palle. Appena me ne sono andato, l'ha cestinato nella posta e ha tirato un sospiro di sollievo.
Porca vacca, moh si coalizza pure Blogger contro la mia lunghezza. :oD
@giovanni
RispondiElimina"Ora vedo come fare per pubblicarli i commenti da me sono merce rara."
I miei puoi sempre rivenderli come sete preziose: al metro!
ps: ocio che tanti saranno doppioni di ripetuti tentativi di caricamento
Concordo con quello detto da Orwell :)
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
essendosi la merda in testa a Calderoli, essersi seccata, questa ha mandato in tilt gli ultimi neuroni attivi rimasti,
RispondiEliminaDi quì l'interrogazione proposta da questo pseudo ministro della repubblica delle banane
Sì kiscio immaginavo che si voleva far prudere il culo a me.
RispondiEliminaMa abbiamo già dato e discusso su questo piano.
Altre battaglie, altre visioni ci aspettano. Guardiamo dritti al futuro percorrendo ognuno la sua strada, lunga o corta che sia. L’importante è che a un certo punto s’incrocino e ci consentano di scambiare un punto di vista, di abbracciarsi o di sorridersi.
Al limite di sputarci o disputarci.
Tornando al tema, la tua riflessione pacata è centrata e tagliente.
Tuttavia so che vorrai coccolarci anche fornendocene una versione haiku.
Un grazie anticipato.
emedunda
ma ti rendi conto di che lemmi ci costringi ad occuparci, tu che del senso delle parole hai fatto una scelta di vita?
vabbè, non ho resistito, scusa non volevo rompere l'armistizio
@Hombre
RispondiEliminaCaptcha la foglia, stretta la via,
dite la vostra che ho detto la mia.
Dici bene: armistizio, un intervallo tra due guerre. ihihih
Io avrei in mente qualcosa del genere, con un po' di pokemon di contorno. Giusto per carrellarci e kalimarci.
Un prego posticipato... ma non va bene il titolo? Che se mi metto in modalità sintesi, a me scoccia un pochetto la prolissità di tre righe tre dei nipponici.
Dai, ma cosa sarebbe l'Italia senza pupazzi come il Gabibbo o Calderoli?!
RispondiElimina@Conte di Montenegro
RispondiEliminaMa sai che io ne farei volentieri a meno?!
Se voglio ridere di gusto e con gusto, ho già selezionati fornitori di qualità.
Uno è questo.