sabato 14 gennaio 2012

Which God Taxi Driver

Così, una parodia di Francesco Totti a lezione di inglese, traduceva la frase “Che dio t’assista”.
In effetti qualcosa di divino c’è nel “diritto di” e nei “requisiti per” esercitare la professione di conducente di auto pubblica in Italia.
Faccio una domanda secca.
Come mai, spesso e volentieri, a effettuare le consegne, dai furgoni dei corrieri espressi, come SDA, UPS, TNT Traco, vedo scendere degli autisti multietnici (sudamericani, nordafricani, ecc.), mentre non mi pare di vederne alla guida dei taxi?

Venerdì 13 gennaio, i tassisti italiani hanno improvvisato interruzioni del servizio in tutta Italia, in segno di protesta all’intenzione del Governo Monti di liberalizzare la professione, come minimo ampliando il numero di licenze utili per poterla svolgere.
Questa è la pagina informativa del Comune di Milano rivolta a chi fosse interessato a diventare tassista. Sono necessari diversi requisiti, utili a pretendere buoni standard di qualità a tutela della sicure dei cittadini, da parte di chi si appresta a girare per le strade in auto svariate ore al giorno.
A un certo punto si parla anche della fatidica licenza.
Arriviamo al punto: il valore di livello divino (in denaro) della licenza.

Estraggo questo passaggio da una pagina di Soldi e Lavoro.
“La licenza comunque viene sempre venduta e il prezzo ricavato dalla rivendita viene considerato dai tassisti come una liquidazione.
Il valore della licenza varia da città a città, ad esempio Firenze è la più costosa con prezzi che si aggirano intorno ai 230mila euro, nelle piccole città invece si può pagare anche solo 20-25 mila euro.
Il lavoro rimane comunque particolarmente redditizio, si superano sempre i 3.000 euro mensili.”

Mi pare traballi un poco l’espediente di introdurre la bizzarra valenza di “liquidazione” per giustificare l’anomalia di un costo fuori da ogni logica di libero mercato – se non da privilegio di casta chiusa – che la licenza per diventare tassista ha ormai assunto.
Sarà senz’altro vero che Firenze guida la classifica del valore delle licenze, ma probabilmente tutte le grandi città seguono a ruota.

I tassisti stanno battendo molto su alcuni tasti: la qualità del servizio dei taxi nelle città italiane è di tutto vanto rispetto a quella di molte città, europee e non; il rapporto numero di taxi per numero di abitanti non è svantaggioso (ci sono sempre città dove per ogni taxi ci sono molti più abitanti a doverselo contendere); le tariffe per una corsa sono meno onerose da noi che in molto altri luoghi (mi permetto di far notare che certi valori non andrebbero presi con valore assoluto, bensì rapportati al costo della vita e al valore d’acquisto degli stipendi).
Ma tutti questi tasti, a mio parere, non importa se suonano bene o male. Non occorre nemmeno pigiarli.
Non c’è alcun motivo per il quale il livello di qualità del servizio taxi debba essere condizionato dal numero delle licenze.
E anche se andare in taxi fosse più economico del prendere l’autobus, continuo a non capire (eufemismo) perché si debba mantenere chiuso e bloccato il numero delle licenze.

Quello del tassista lo reputo un mestiere più simile a quello del muratore o del magazziniere, che non a quello dell’insegnante o del chirurgo.
Insomma, spero nessuno se ne voglia a male se penso che ci sono mestieri con differenti coefficienti di qualifica intrinseca.
Stabilita la fascia sociale di riferimento, un individuo dovrebbe avere la libertà di guidare un’auto pubblica, per guadagnarsi da vivere, alla stessa maniera in cui guida il furgone di un corriere espresso. Senza l’obbligo di trovarsi in tasca qualche decina di migliaia di euro per acquistare il diritto di svolgere un mestiere, che non richiede nemmeno una laurea.
Non mi risulta che ci siano licenze contingentate per fare il commesso, l’idraulico, il mulettista, il programmatore o il netturbino.

Vorrei che una persona, da qualunque parte provenga, se vuole fare il tassista, supera gli esami di abilitazione, prende un’automobile, la vernicia di bianco, la accessoria di tutto punto per poterla chiamare “taxi”; e inizia a lavorare.

Questo è un altro estratto, da un interessante comunicato che potete leggere integralmente sul sito del Sindacato Artigiani Taxisti di Milano e Provincia.
“- La liberalizzazione è per avvantaggiare i cittadini…..
FALSO: il vero intento è quello di favorire alcuni gruppi economici che vogliono entrare nel settore a costo zero, basandosi sullo sfruttamento di una manodopera a basso costo. Lo ha detto esplicitamente l’economista Marco Ponti a Radio Popolare il 14 dicembre u.s. :”beh…ovviamente è crudele dirlo, ma se ci sono delle Società che prendono con adeguati esami, di patente, di lingua italiana, di conoscenza della rete viaria dei dipendenti extracomunitari, le tariffe andranno giù molto rapidamente, è crudo dirlo, ma intanto tutti questi extracomunitari staranno meglio. E’ un esempio rozzo, ma il tipo di ragionamento vale anche per il trasporto pubblico locale. E’ lo stesso…”.

È ovvio che la retribuzione media dei tassisti scenderà, ma evidentemente c’è chi si riterrà ben contento di arrivare a fine mese avendo in tasca una cifra anche inferiore a 3.000 o 2.000 euro.
Come per il fattore qualità, anche la componente “tutela dei diritti dei lavoratori” non ha nulla a che fare con il numero delle licenze disponibili.
A meno che non si voglia strumentalizzare il timore dello sfruttamento di una manodopera a basso costo, usandolo come paravento “etico” dietro il quale celare i propri tornaconti egoistici; di una lobby barricata a difesa di personali privilegi.
Carta canta! Ops, licenza canta!
Vuoi fare il tassista?
Which god taxi driver! (facendoti vincere al superenalotto)

K.

24 commenti:

  1. Non conosco quelli di Milano, ma a Roma definirli beceri è fare loro un complimento.
    A proposito dell'innominabile un giorno in un programma radiofonico un laziale ( tifoso notoriamente intelligente, spiritoso e biondo con gli occhi azzurri) dice: bisogna essere obiettivi a Xxxxx cosa gli vuoi dire è un..un..gli manca la parola."

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    1. Mah, non ne faccio una questione relazionale. Il taxi non lo prendo mai, ma penso siano abbastanza a modo qua a Milano. Resta la questione della licenza, beceri o compìti che siano.

      Candelà e Totti stanno correndo nel parco.
      "Guarda Francesco, un piccione morto!"
      "Dove? Dove?" (guardando in cielo)
      È un'anima candida.

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  2. The reason is that this is Italy, not New York, nor Los Angeles.
    This means you cannot stop one taxi, say to the driver: "Please, should you wait for a minute", then get out, stop a second one end yell to the black guy ( in movies there's always a black guy driving in this scene who looks pretty dumb or half-way drunk, I'd never be able to distinguish) and yell to him: "Hurry up! Follow the car in front of us!"


    Ok, I admit it, I didn't read the whole story.
    I did only where you wrote about the lack ethnic varitions in the role of the taxi driver ( not the Martin Scorsese's one)...
    I swear, I'm gonna read it tomorrow.

    And yes, there are a bunch of grammar and spelling errors in this comment.
    Find them all, I challenge you...

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    1. Your confidence with english astonishes me, Mr The Paper!
      And I appreciate your sincerity too, you fucking bastard always not completely reading my Truths!
      If you spent in comment the same energy you devolve in taking joke of my holy captcha, I'd be a lucky blogger.
      Anyway I forgive you, because few days ago I discovered one of your old posts, written in August 2011, where you certified my profession as a writer!
      And your drinking mate, Mr Cerex, completed the surreal picture, specifing that I write "from fear".

      Both of you I wish to meet a black ninpho sexy driver, with a sweet salmon pussy at your disposal. Maybe also in Milan or in your surroundings if driving licences will become nothing more than a recall.

      "And yes, there are a bunch of grammar and spelling errors in this comment."

      I love your english, zero mistake for my heart.
      And my mind doesn't speak english as well as my pirlotta soul.

      See you Sir

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  3. E' un bel problema: l'unico rimedio sarebbe un' atomica sull'Italia. Chi schiaccerà il pulsante rosso?

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    1. Vedo che hai studiato "Relazioni Geopolitiche" alla Surplus Killing University. Ho sentito parlare bene dei corsi del professor Faina.

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  4. una lobby indecente, considerando poi i costi di una licenza ...e vogliamo parlare delle farmacie?!

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    1. Eh, ce ne sono tante. Una alla volta. L'importante è cominciare da qualche parte. Vediamo se questa volta avrà la peggio il costume italiano di additare sempre gli altri.
      Poi verranno gli ordini professionali, uno per uno, senza sconti.
      Di certo finora hanno pagato i soliti indifesi: dipendenti e categorie in possesso di una sola licenza, quella di essere tassati e tartassati alla fonte.

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  5. Sono d'accordo con te in tutto e per tutto. Il problema credo sia inventarsi un modo per una transizione non violenta da un sistema chiuso a uno aperto. Perché è vero che il sistema delle licenze bloccate non ha senso, ma è anche vero che chi le ha comprate a caro prezzo non sia disposto a perdere da un giorno all'altro il valore, non piccolo, investito.
    Ho letto da qualche parte una proposta di regalare una seconda licenza, vendibile sul libero mercato, a chiunque ne abbia una. Di colpo il valore delle licenze dimezzerebbe, però sempre meglio che annullarsi a zero e chi deve rimborsare un mutuo potrebbe riscattarne subito una parte, trovandosi alla pari con chi comincia. Se questa procedura venisse istituzionalizzata per un periodo di transizione, ogni tre/quattro anni per esempio, asintoticcamente si arriverebbe al valore zero senza una perdita totale per gli esponenti già attivi della categoria.
    Poi non so, vedremo come se la caveranno i nostri tecnici ;)
    Ciao

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    1. Hai perfettamente ragione. Per non dilungare oltremodo il già lungo post, ho confidato che la questione potesse essere affrontata nella zona commenti, e infatti, puntuale, un commento pertinente è arrivato.
      Penso che gli attuali tassisti non debbano essere penalizzati, visto che hanno tra le mani una licenza preziosa per la quale hanno pagato fior di quattrini per entrarne in possesso. So della proposta che citi, ovvero della licenza omaggio. Sempre meglio che niente.
      Io sarei addirittura per un "rimborso" totale della loro licenza, magari in forma di esenzione pluridecennale di tasse o quant'altro, fino al totale ripianamento del danno.
      Magari, come dici tu, con una filosofia a gradini, scaglionando come per le pensioni il meccanismo, in modo da diluire e ridurre il "trauma".
      Purtroppo, le dichiarazioni che leggo da parte loro, non sono del tipo:
      "Le licenze vanno rimborsate!"
      Ma piuttosto:
      "Le licenze non si toccano!"
      Non vedo l'atteggiamento di chi vuole col buon senso approcciare scenari differenti, ma di chi arrogantemente non vuole mollare lo status quo.
      Al che uno si incazza.

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    2. Io credo che la linea dura sia una questione di comunicazione e abbia lo scopo di ottenere il più possibile. Se in questa fase dicessero ah ok, avete ragione, non otterrebbero niente, quindi puntano i piedi e chiedono 1000 per ottenere almeno 50. Bisogna vedere poi chi e come poterà avanti le trattative. Io credo che la (buona) politica sia fatta di compromessi. Di certo così non si può andare avanti, coi taxi ma anche con le altre corporazioni: avvocati e giornalisti, per esempio, sono caste chiuse che chiedono enormi diritti di ingresso. Vedremo e speriamo, noi contiamo poco... (per lo meno io, che per scelta non appartengo a nessun ordine professionale: un giorno o l'altro parlerò della psicanalisi laica ma non adesso, adesso sono immersa nelle frivolezze dell'EDS prelt ;)

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  6. Il problema "non massacrare chi ha appena comprato" è un problema vero e molto grande.
    Le vie per risolverlo sono molte, faccio notare rispettosamente che, come sempre in questo paese di merda, i problemi nascono dalla precedente idiozia di creare privilegi dove non richiesti infatti se per paradosso 50 anni fa avessero creato l'obbligo di licenza a pagamento anche per i muratori, oggi ci sarebbe lo stesso identico problema anche per loro, questo fa ben capire come il problema licenze non è legato alla professione di tassista ma all'esistenza di un mercato delle licenze nato da un privilegio assurdo.
    Detto questo il problema evitare massacro sociale è da analizzare e risolvere, non è male la proposta seconda licenza in regalo, ha l'inconveniente di aprire l'eventuale problema di tassisti che "affittano" la licenza ad altri anzichè venderla e questo di fatto lascerebbe il mercato inalterato dato che, conoscendo l'Italia, sicuramente non sarebbe imposto l'obbligo di vendita della nuova licenza....
    Non sono ferrato in questo argomento e quindi lascio ad altri le eventuali soluzioni fatto sta che un privilegio non giustificato non può continuare ad esistere solo ed esclusivamente perché così è sempre stato.

    Chameleon

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    1. Ciao Chameleon
      Esattamente come dici. I tassisti di oggi si ritrovano in una situazione involontaria. Penso che molti di loro a loro volta, a inizio attività, abbiano subito la vessazione di questa licenza onerosa.
      Non va colpevolizzata la categoria in sé, figuriamoci! Non avrebbe alcun senso. Non sono mica camorristi o spacciatori.
      Però dovrebbero a maggior ragione prendere atto con onestà e correttezza che questo "circolo vizioso della licenza" prima o poi bisogna spezzarlo. Ed è ora di farlo.
      Ovviamente, come ho scritto sopra in risposta a la donna camèl, facendo di tutto per ridurre al minimo il danno nei loro confronti.
      Grazie ;)

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  7. Scrivi sempre tanto bene!

    Grazie mille pe ril commento, CIAO!!!

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    1. E tu disegni sempre "tanto male"!

      Grazie a te genio :D

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  8. Qui questo sciopero non è stato minimamente avvertito. Ci saranno due taxi in tutta la città, ma li vedo sempre fermi.
    Comunque complimenti per il post, mi sei piaciuto!

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    1. Grazie a te per l'apprezzamento.
      Mi hai fatto ridere con quel quadretto dei due taxi fermi :)
      Più che altro perché quando ho letto "avvertito" per la prima volta, ho pensato a "preavvisato".
      Poi ho collegato ai due taxi due. Per bloccare la circolazione avrebbero dovuto mettersi di traverso per lungo, come a un posto di blocco, portando anche qualche divano da casa per ostruire i pertugi residui. :oD

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  9. Le licenze dei taxi a firenze sono care, e i taxi non prendibili se non pagati dalla ditta.
    La mi' sorella e la sua amica, a vent'anni sono state imbroccate da due amici, un elettricista e un tassista, o non le è toccato l'elettricista?
    (per giunta interista, ma interista di firenze che è molto peggio di interista di milano)

    prentica
    p.s. con questo nuovo sistema dei commenti ti comunico, qualora tu fossi ancora all'oscuro o tu finga di esserlo che prima di digitare il fantomatico captcha c'è pure da andare di scroll sulla finestra... ebbasta. Rendetevi conto che state percorrendo la strada sbagliata. Solo tu, che sei l'eresiarca, puoi salvare le tue truppe dal macello. pensaci.
    così parlò il captchatore

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    1. mmm...
      fantomattico?
      captecia?
      scrol?
      zesiarca?
      No ablo, no entiendo!
      Desculpame Señor!

      (Gunny)

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  10. no te desculpo un accidente.
    p.s. ho trovato quei cavolo di codicilli per cambiare font e interlinea ai commenti, nel caso ti servano ancora, anche se vedo che ti sei arrangiato lavando tutto in acqua bollente.

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    1. Servono, servono!
      Passa, passa!
      Spiega, spiega!
      Celo, celo!
      Manca, manca!
      Figu, figu!
      Che io non ho trovato nulla; in realtà non ho nemmeno cercato più di tanto.

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  11. Credevo di aver commentato, ma non vedo niente, cos'è, hai attivato la moderazione?
    O forse non ho mai commentato? La vita è degna di essere vissuta? Esisto davvero o sono mera immaginazione? Ho spento il gas prima di uscire?

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    1. Imprimi a fuoco nella tua mente vulcanica.
      Tu non hai mai commentato.
      Io non ho mai attivato la moderazione (orrore!!!).
      La vita è degna di essere vissuta.
      Ma tu non puoi capirlo perché sei una mia immaginazione.
      E ti proibisco di svanire!
      (non preoccuparti del gas, non l'hai mai acceso, sei fuori da sempre)

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