giovedì 5 aprile 2012

Oftalmologia cardiaca



L’essere è una costante, il gesto una cosmesi.
Sentir dire che oggi sei romantico equivale a una dichiarazione di incipriatura, un affronto insomma che esige soddisfazione. Siam qui per questo.
Il romanticismo è un modo d’esistere, una capacità di sguardo sul mondo.
Colui che, obbligato a seguire la propria inclinazione, apre gli occhi e cerca l'estetica riflessa dentro l'essenza delle cose, ove anche il brutto ha un suo tratto originale, costui fin dal primo battito di palpebre è romantico.
Romantico è il pensare, l’agire, il respirare, il mangiare e il camminare. Romantico nel baciare e nel fottere, nel sospirare e nel pisciare. Romantico nel dormire, con o senza sogni, romantici anch’essi.

Si può davvero parlare di estetica dell’anima, teneramente e fallacemente collocata sotto lo sterno, dove le accelerate contrazioni miocardiche vengono spacciate per batticuori.
Essere romantico è un modo di vivere, senza possibilità di scelta.
C’è chi nasce con gli occhi verdi, c’è chi nasce con i capelli castani, c’è chi nasce romantico.
Come un bell’iride si può impreziosire con un savio tocco di mascara, così il romanticismo può trovare simbolo rimarchevole nel mazzo di rose, nella frase melliflua, nell’eleganza del porger la mano, nell’impostar voce a sentimento. Ma son vezzi e nulla più.
Senza una luce che irradia dal fondo (sempre nell’antro del pomposo cardiaco) nessun mascara troverà lacrime degne di slavarlo, nessuna lanterna opaca arriverà a rischiarare il volto.

Così è per il romanticismo.
Di fiocco rosa o azzurro che sia, già da bebè il romantico attacca il capezzolo con fare schietto e naturale, col fascino della propria bellezza; con spontanea, naturale delicatezza accompagnerà il biberon alla poppata, infinite volte. Con elegante sincerità ricambierà gli sguardi dei volti intorno, dei giocattoli, dei colori del mondo.
Proprio perché spontaneo, il romanticismo si tempra e fortifica appena uscito dal forno rovente (e qui ci siamo spostati nell’agognato antro di Venere, dett’anche fica) della creazione.
Forgiato come metallo fin dal primo battito di cuore e palpebre, presto lo stampo si fa logoro.
Ancora bambino il romantico abbandona il bozzolo stantio di modi consumati, ha presto a noia il gentil porgere del ciuccio, il composto sbriciolare dei plasmon dentro la scodella, la pettinatura con la riga, l’esser bravo bambino. E si fa romantico a suo modo, ovvero in quanto tale, senza bisogno di ricordare a se stesso ciò che è in ogni istante, dal primo istante. Egli maneggia ciò che padroneggia, plasmando il romanticismo a proprio diletto.

Romantico è chiunque scruta il bello in ogni dove, mai romantico sarà chi pensa di dover ricorrere al trucco di un lume di candela, alla finzione di un mazzo di fiori, all’anticipar l’amata (bleah!) nell’aprire la portiera, da perfetto cavalier servente che fa rima con demente.
Lo sguardo del romantico rende paesaggio di Tiziano un muro di mattoni, chi romantico non è riduce a discarica ogni prato fiorito.
Il romantico si muove con la stessa eleganza della prima nanna sul petto materno. Con la stessa abilità da mestierante con la quale padroneggiava il biberon ora rifila romantiche pacche sulle spalle. Con palpiti di gioia nel cuore, carezzava a pedate un pallone in un prato, lo stesso trasporto irrefrenabile col quale ora elargisce appassionati, generosi calci nel sedere al tuo fondoschiena.
Il romantico spesso ha noia l’esserlo inconfutabilmente. Così prova a schernirsi, a celar la propria essenza, divertito se non altro nel vedere intorno a sé rozze scimmie spacciarsi per ciò che non sono, qual lui è in quanto lo è.
Sentir dire che oggi sei romantico equivale a doversi aspettare la risposta “semplicemente, sul mio romanticismo, tengo spesso le palpebre calate, perché non vale la pena esporlo al mondo, poiché la bellezza nei miei occhi non sempre ho voglia di elargirla se significa sperperarla e offenderla”.

C’è anche chi trattiene così a fondo il proprio romanticismo, da farlo irradiare molto di rado, con eccezionali barlumi di meraviglia. Più che nascosto certo romanticismo è sepolto, a volte incatenato al fondo (leggasi sempre dura parete del miocardio). Ma il tempo e il romanticismo sono un tutt’uno quando ci sono entrambi, altrimenti o è solo sistema cardiocircolatorio o è solo ripetitivo tic tac.
Perciò non c’è nulla che il romanticismo abbia da dimostrare, non a se stesso perché di sé è consapevole, non agli altri perché il romanticismo a chi non lo capisce non lo si può spiegare. E lo capisce soltanto chi romantico è, che è altra cosa dal pensare di esserlo poiché il doverlo pensare comporta già quella dicotomia tra l’essenza e il concepimento che porta il pensante a recare spaccatura, a essere estraneo al romanticismo, assoluto e in sé, dal primo bruciore di polmoni all’ultimo fiato morente.

Ogni prometeo che regge il biberon ardente nel guardare il mondo con meraviglia e amore, prima o poi trova un ercole che spezza le catene, di qualunque metallo d’animo siano esse forgiate, e trafigge l’insicuro rapace a guardia di ogni imposta rinuncia, eclissata sul ruvido lastrone del… sempre del miocardio di cui si diceva prima. Che sempre a quel supposto scrigno delle nostre emozioni stiamo a girare intorno.
Giusto un cuore abbiamo, ognuno il suo, alcuni meglio allenati e meglio predisposti.
A un occhio esperto e predisposto per diritto di nascita, è spontanea abilità saper scrutare fin dentro le più solide casse toraciche, col semplice cogliere ogni sfumatura di lettura di segni e inflessioni di luce. Non occorre leggere fondi di caffè, non occorrono palantir o tarocchi, sono sufficienti due iridi (anche uno solo all’occorrenza, se accade un occhiolino) nei quali dar prova di ottime capacità divinatorie oftalmiche.

Capita anche che alcuni zotici ambiscano a corsi di bon ton, a carpirti l'essenza dell'esser romantico, e allora fanno sedute scientifiche, per cogliere la dilatazione dell'iride, con le loro tabelle di comparazione emotiva.
Anche di costoro nulla ha di che temere il romantico, dato che mentre loro si affannano invano per rubare i segreti dell'iride, il romantico li irride e usa l'iride per incrociare altri sguardi, altre emozioni.
Perché che gli occhi sono lo specchio dell'anima e che la bellezza è negli occhi di chi guarda, sono frasi da svezzamento dei primi mesi.
Poi il romanticismo cresce e agogna, e l'occhio casca dove turgore e battito si fanno tutt'uno (e no, non sto parlando di solo cuore).

E tutto quanto scritto vale anche per le romantiche.

K.

Siccome avevo promesso a Morena un post a tema sentimentale, facciamo che vale questo, che già mi s’aggrovigliano le budella per i prossimi tre mesi ad aver discorso di simili ovvietà d’amorosi sensi (sempre due atri, due ventricoli, collegare i cavi rossi e blu, arterie e vene, tipo spinterogeno o sorpresa kinder, riempire con liquido apposito, se è assemblato bene funziona, altrimenti sei già morto e non ti crucciare).
Fuori due!

25 commenti:

  1. Magari torno a mente fresca a commentare, ora sono troppo stanca...mi pare di capire che chi fa il romantico in realtà è solo un presuntuoso pieno di se e che i veri romantici sono quelli modesti e di animo semplice, che apprezzano allo stesso modo un paesaggio e le dolci e sinuose colline di un corpo. Tutto il resto è noia...

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    1. Eh, gli'mpiulati sfiniscono più del trekking. Poverina, quanto mi muovi a pietà... grrr!
      Vengo al pezzo.
      Può certo essere interpretato come scrivi, poiché la chiave di lettura sta al lettore e possono essercene più d'una (vedi ad esempio i due porci qua sotto).
      Ma la mia chiave di scrittura è questa.
      Non ridurrei la questione alla contrapposizione presuntuoso insensibile a modesto romantico. Non sono particolarmente attratto dalla modestia, nemmeno dalla semplicità d'animo.
      Il filone conduttore del post vuole essere il rifiuto e l'irrisione di qualsiasi banalizzazione della complessità del sentire emotivo che per me è sentire romantico insieme. Il romantico è colui che senza bisogno di modestia "è" se stesso senza bisogno di atti dichiarativi e ostentati. Per me può esser romantico più facilmente proprio chi mette a macerare nel tino del cuore una certa complessità d'animo. La semplicità è una bella virtù da ricercare, ma quando è dentro l'animo spesso si rischia di esser faciloni e banalizzare i sentimenti con le ovvie sciocchezze dell'apparir romantico.
      Di solito, secondo stereotipo, il cavalier cortese e romantico si atteggia a gentile e umile apriporta di macchina o ristorante, a semplice donatore di mazzi di fiori. Certe usanze le trovo fuori moda in ogni momento di concreta esistenza romantica, le trovo ripetitive, vuote, prive di slancio, di originalità.
      Semplici, modeste, innocue, a prova di errore.
      Impeccabilmente cavalleresche e noiose.
      Mi rendo conto che non è facile da esprimere. Dovrei poterti rifilare un calcio nel sedere guardandoti negli occhi così capiresti subito. Il che non ha alcun equivoco amoroso, perché Cupido è solo un piccolo pianeta nella Galassia Romanticismo.
      Ma so già che se lo facessi, Kira mi addenterebbe una caviglia romanticamente difendendoti.
      O forse no, che a guardarla bene ha due occhioni da romanticona che forse annusa subito il senso recondito, e mi fa le feste.

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    2. ahahhaahha sei riuscito a "simpaticizzare" il romantico!!!!
      Oggi mentre rompevo le uova vi ho trovato un pelo...te ne sai nulla?
      Comunque tranquillo il succo del tuo chilometrico dire l'avevo colto già da prima e concordo che da spiegare è ostico.
      Io il calcio nel sedere guardando negli occhi lo so dare, non viene di punta ma con lo stesso tocco che si usa per colpire il pallone, ovvero interno piede ed essendo molto vicini quasi attaccati, basta un abile movimento torsorio della gamba e il gioco è fatto!

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    3. Vedi che ad avere figli calciatori c'è un bel vantaggio!
      L'hai descritto perfettamente! Proprio interno piede, anche se io appena posso lo do a passeggio, rallentando il passo, sfilandomi alle spalle, e impattando bene sul chiappone.
      Ora urgerebbe un post specifico "Diamo un calcio al romanticismo".
      È mio il pelo sì, lo so che sono precisino e mi guardo bene dal dissimulare e tu ci sguazzi, e io mi diverto :D

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  2. Non c'ho capito molto e non so se questo mi targa romantico o meno, ad ogni buon conto, a un certo punto c'è scritto "fica", son quasi sicuro!

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    1. Non ti sbagli, c'è scritto solo fica, tutto il contorno di parole è pretesto per mettere in scena la protagonista.

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    2. lei mi conforta, temevo d'aver scritto una fregnaccia.

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    3. Giusto voi due potevate...
      Quando si dice gettar le perle ai porci.

      (mi ricordate i due vecchietti scorbutici seduti nel loggione dei Muppets Show)

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    4. certo se poi per spiegare che abbiamo preso una deriva sbagliata tu ci vieni a parlare di chiavi di lettura, tu inviti la lepre a correre, come direbbe il mi' vicino di casa, il Fallera!

      e cmq grazie per il complimento muppets

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    5. Che è un gran bel complimento :D
      (applaudivo da casa quando massacravano la porcella)

      Sulle chiavi... come darti torto, mi sono fottuto da solo.

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  3. fica!

    allora era tutta un fUffa davvero, meglio così.

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    1. Grazie Sileno27! :D

      Se due indizi fanno due porci, tre indizi fanno una prova.
      Urge post sulla fica per venire incontro alle aspettative dei cultori della omonima spelonca.
      (con involontaria gioia dei motori di ricerca)

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  4. Non ci ho capito niente neanche io, però è scritto bene ;-)

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    1. È un po' un pasticcio, sì. Cioè per me è chiaro, ma "vorrei vedere non fosse chiaro per te!" dirai tu.
      E hai ragione.
      Però è scritto bene, dai.
      Lo dice pure melusina, il che non è un parere qualsiasi.
      Grazie ;)
      (magari più avanti lo riprendo e metto meno carme sul fuoco, così si apprezzano meglio i sapori, distinguendoli)

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  5. A me è piaciuto molto ed ho apprezzato in particolare la parte del bimbo romantico...lo immaginavo mentre spappolava i plasmon con modi di fare insoliti, ma degni del più romantico dei romantici.
    Comunque...bravo!

    P.s. Ieri qui è venuto il diluvio e la mia machine s'è autolavata, grazie lo stesso :P
    P.p.s. Tu come stai? Ti senti meglio? :)

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    1. Ehm... riguardo quel bimbo romantico... ha mangiato plasmon nella scodella del latte fin ben oltre i diciott'anni. Più romantico di così!
      Grazie dell'apprezzamento.

      ps: prego, figurati :D
      pps: eh, sto finendo gli antibiotici, ma continuo a raschiare al petto come un motorino d'avviamento che non si avvia. Non sono ancora a posto, ma se muoio, prima ti avviso.

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  6. E romantico è pure tener fede agli 'impegni'spontaneamente presi, così come tu fai, rispettando le promesse fatte agli amici malinconici: romantico è un codice segreto di interpretazione e relazione con sé stessi e con le cose del mondo, che rende la propria etica personale incorruttibile ed impermeabile ai rovesci della fortuna, ai ridicoli formalismi dei poveri di spirito, ai nuovi illuministi supponenti.
    Forse è vero artista, e tanto più se sconosciuto, colui che tenta l' equilibrio tra la ragione e l' angoscia del suo destino finito sostenendo la sua stessa vita nell' infingimento, pur consapevole, d' avere capacità d' amore e di sentire immortali.

    Il resto del ciarpame emotivo ed umorale è da lasciare tutto ai mercanti di aforismi da bacetti perugina ed all' orda lacrimevole dei poetastri.

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    1. Si coglie tutto quanto c'è da cogliere in quel "poetastri"! :D
      Grazie del commento.

      ps:
      "Quindi, ricapitolo:
      Cita
      Malinconia
      Amore

      La lista si allunga ma io segno tutto; prima o poi ce la faccio :D
      ciao!"

      Manca la Malinconia!

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  7. E' piaciuto molto anche a me :D

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  8. OT mi sono inzuppata il biscotto dal fiorentino ahahahah ora però ti prego di non gufare. :)

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    1. Oh, com'è che sui risultati calcistici arrivi più puntuale di un orologio atomico?!
      Mi sorge un dubbio, che ti ho esternato al Bar Sport dell'Hombre.
      Ora vedo se trovo posto in salotto per vedere la partita. Non so se riesco a entrarci, è una voliera!
      Sullo schienale del divano è appollaiato un gufo reale da 52 chili. Gli altri sono di dimensioni leggermente ridotte.

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    2. ahhahaha ho buoni informatori mio figlio recita a mena dito persino acquisti e importi spesi per comprare i calciatori di tutte le squadre europee, impossibile non sapere nulla di calcio qui. Non lavo solo divise e calzettoni!
      Vedrai che il posto lo trovi, domani niente abbacchio ma cacciagione in casa Kisciotte! Io non ne so nulla è stata la civetta a dirmelo vuoi aiuto a spennarli? Arrivo.

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    3. Domani capretto, penso con patate arroste.
      In quanto ai volatili, visto che da vivi non sono serviti a una beata minchia, sono stesi a essiccare. Domattina li impaglio, che da qua a fine campionato torneranno, forse, utili.
      Ciao

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    4. Per farmi perdonare ♥ buona mangiata!

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    5. Passo per i volatili impagliati, ti conviene levarteli di torno, mi hanno riferito che ieri sera il capitano ha accorciato le distanze, uno sotto uno sopra ste cose tecniche non le ho capite bene!
      Hai eliminato il catarro o no? Copriti che è tornato il freddo pure le rondini ti hanno abbandonato!

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