non ho più lacrime ormai
sono cadute
a una a una
come stelle
la notte è cieca
e secca
senza ricordo di rugiada
una magia morta
a metà del sogno
calpesto lucciole
briciole spente sotto i piedi
mentre il destino
su una tovaglia nera
banchetta col nulla
una nebbia limpida
e scura
cela un silenzio sordo e vuoto
non resta niente da straziare
la desolazione ha nostalgia di sé stessa
Qua è talmente buio che
là fuori
nell’oscurità
l’Abisso pare albeggiare
Tentandomi
K.
Bella!!!
RispondiEliminaMi è venuto un po' freddo, dentro...
...
RispondiEliminahttp://youtu.be/lu0v81gYQVY
RispondiEliminaNotte buia.
RispondiEliminaNiente stelle.
Le ombre che proietto,
figure sinistre.
Mi guardo intorno, in cerca di qualcosa
la verità, il riposo e casa
giacciono ormai nella poesia
non più nella prosa.
Mi hai fatto tornare in mente le poesie di un' amica.
Grazie Kisc.
...
RispondiEliminaHotel Esistenza...
"La mente è il luogo dove un uomo si reca quando non è più possibile la vita nel mondo reale.
È il rifugio interno, la casa ideale, il paesaggio ideale, santuario senza rumore, catacomba contemplativa e saggia alternativa..."
BRAVO.
Sul serio.
Firmato:
Una calpestatrice di lucciole parente di Dexter Morgan e della sua oscurità.
(L'Abisso che albeggia non lo dimenticherò).
@MaiMaturo: grazie, poi passa ;)
RispondiElimina@S.: grazie della canzone; e grazie per i tre puntini.
@La Carta: grazie a te
@Paul Auster: grazie del commento e della visita
Decisamente bello.
RispondiElimina(La prima strofa sembra una M)
lo sapevi che ridavano l'attimo fuggente stasera eh, briccone?
RispondiEliminacommento prima dell'ennesima visione del film: Inquietante, bella sì, ma la poesia insomma, io la poesia mica la capisco proprio per bene. meglio la prosa.
commento dopo il film: cazzo kisciotte la Dead Poets Society a te ti dovrebbe eleggere a presidente onorario. Versi veri, potenti, dritti all'anima.
keating
bella, anche se io non capisco la poesia.
RispondiElimina@Josef k.: Grazie, sapevo che avresti saputo cogliere emozionanti chiavi di lettura.
RispondiEliminaLa secondo e la terza strofa sembrano due versioni di pinocchio di profilo.
La quarta è decisamente un ferro da stiro.
La quinta, scusa, mi sa che mi è riuscita male.
@Hombre: mi inquieti... più accorcio il post più allunghi i commenti... tu pratichi il tai chi chuan della parola!
No, non sapevo del film, l'ho visto in passato ovviamente, l'ho apprezzato, ma non riescono a sedurmi produzioni di propaganda di finta integrazione classista. (io sono per i Jedi custodi della Repubblica).
Un docente dotato di cultura deve portarla alle classi proletarie, per emanciparle, e non a dei fighetti figli di papà in gilerino e faccini imberbi in un collegio bene. Che si impicchino pure a uno a uno, loro e chi paga le rette. E che il capitano dei rampolli di confindustria vada a fare il disoccupato sotto un ponte.
La prossima volta magari salirà in piedi su un tavolo d'osteria.
@Sileno27: grazie, ora vengo a leggere la poesia che un cracker, fraudolentemente, ha postato sul tuo blog
RispondiElimina'zzo, avevo scritto un commento di 30 righe e 'sto fetuso se l'è ingoiato.
RispondiEliminanulla, non te lo riscrivo... era davvero ispirato e terminava così:
alla fine è il cinema.
ti segnalo Diario di un maestro, sul tema dell'insegnamento, con bruno cirino, una perla di valore assoluto. non so se si trova ancora... ogni tanto la rai lo ridà, ma in orari non comodi, ovviamente.
repta
@Hombre: eh che ti aspetti?! Per forza lo ingoia, legge Hombre, e sa già che non serve molto spazio... teglia piccola.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione... purtroppo io non sono un gran cinefilo... non ho nemmeno il video registratore... vorrei farne un post, ma ho paura che poi Josef K. mi banni dalla sua blogroll, se scopre che non amo troppo il cinema.