Nella casa di campagna dei nonni materni, ormai venduta (sigh!), che avevamo in Friuli, andavamo in vacanza ogni estate. Lungo la facciata c'era un pavimento largo un metro, una gettata di cemento realizzata a opera d’arte dal nonno muratore: un camminamento liscio come il marmo per comunicare tra le stanza al pianterreno senza tirare su terra con le suole dal cortile, specialmente nei giorni di pioggia.
Beh, per molti anni, ogni giorno, con un gessetto bianco disegnavamo la nostra pista di ciclismo, mio fratello ed io. Ogni volta un circuito nuovo, e sul grigio del cemento il bianco stagliava da dio. E partiva la gara (come con le biglie su sabbia).
I ciclisti venivano realizzati colando cera calda nei tappi (penso di birra moretti o gassosa) e sopra veniva messo, ritagliato, un cerchio di carta con su i colori a strisce della maglia del ciclista e i nomi: Saronni, Gimondi, Moser, Merckx (spero di non sovrapporre ai ricordi glorie ciclistiche successive).
Solo bici comunque, mai auto o moto. Ci piacevano le biciclette e non i motori, e ci piaceva concentrarci in silenzio per il tiro, con la lingua ecologicamente fuori e la fronte balisticamente aggrottata.
Infatti appena cresciuti cominciammo a scollinare e anche smontagnare (che di pianurare ci stufavamo subito) in sella a due Guerciotti.
Ah, ecco! Sono riuscito a trovarli dentro il macinacaffè a manovella, antiquariato superstite della casa di campagna.
È doppiamente emozionante riaverli davanti, qua mentre scrivo, perché avrei giurato che fossero andati tutti perduti quella volta che litigammo (avevo ragione io ovviamente) e ognuno lanciò i ciclisti dell’altro in mezzo al prato con l’erba alta. Ero convinto che fossero ancora là a pedalare tra i fiori di campo, con due ali di formiche plaudenti sul ciglio del percorso.
Invece evidentemente andarono perduti soltanto alcuni tappi, prontamente rimpiazzati.
Quindi vediamo... ora posso confermare i nomi degli atleti sulla linea di partenza: Carreta, Argentin, Hinault, Battaglin, Fignon, Visentin, Vandi, Gimondi, Saronni, Moser, Gavazzi.
E gli sponsor tecnici sono: SanPellegrino (gassosa), Succo e polpa di frutta (penso Zuegg), Recoaro (gassosa), nessuna marca di birra… mah!
L’avevo iniziato come commento al post di Menocchio, ma poi ho preferito renderlo post, che grazie alla lettura del suo, di post, ho riscoperto questo gioco realizzato artigianalmente tanti anni fa.
Quelli che per alcuni sono Bicchie, per noi erano Tollini.
Altrimenti avrei continuato a pensare che i tollini fossero andati perduti per sempre.
Invece no: macinino del caffè batte macina dei ricordi tanto distacco a zero.
mmm… sto guardando il corridoio di casa con occhi nuovi… mai stato così invitante.
Devo solo trovare un gessetto.
K.
Un gessetto e un avversario!
RispondiElimina@giovanni
RispondiEliminaSigh! Eh già! Tasto dolente.
L'avversario degno vive a Londra.
E se fosse qua penso che anche ora i tollini rischierebbero di volare fuori dalla finestre chiuse. :oD
Attingerò nel caso alle personalità multiple: che si rendano utili una volta tanto.
Schizofrenia ludica?
RispondiEliminaIo punto su Moser!!! Vince facile facile!!!
RispondiElimina- Carreta chi? (mia moglie)
RispondiElimina- Quello di Drive.
- Ah ok.
fondriest
@giovanni
RispondiEliminaSì, aggravata da fratellite virulenta.
@Conte di Montenegro
L'aggettivo "facile" non esiste nei tollini. Moser magari è primo, si sta già drizzando sulla sella per esultare al traguardo, passa il cane e se lo porta via in bocca.
@Hombre
Errata corrige
Ero in dubbio pure io e ho controllato.
Da piccoli si vede che reputammo Le un articolo superfluo: scrissi Carreta sul tollino, ma era Lecarreta!
Con i soldi per l'EXPO e l'assessore di cui sopra facciamo una superpista che va da casa tua a casa mia e poi vediamo chi vince!
RispondiEliminaCi sono anche i soldi per delle recinzioni altissime, così non scaraventiamo via i tollini.
@MiaMaturo
RispondiEliminaE se vogliamo scialacquare sconfiniamo per un tratto nel tunnel dei neutrini della Gelmini, così abbiamo anche i tiri in parabolica con effetto galleria, sulle pareti.
In ogni caso, se sei agguerrito, fondamentali le recinzioni!
Ovviamente dopo aver segnato il percorso nel corridoio dare prontamente la colpa al figliuolo :))))
RispondiElimina@ME
RispondiEliminaMannaggia.
Io purtroppo sono sprovvisto.
Ma forse esiste un servizio di rent a child a tariffa oraria: lo noleggio, lo incolpo, lo restituisco.
Noooooooo ecco svelato l'arcano!! Ho trovato una buca in mezzo ad un aiuola,i figli grugnendo hanno detto che non ne sapevano niente guardandomi con quell'espressione che dice questa che vuole come può credere che noi siamo andati tra i fiori, mio marito ha detto che forse era il cane dei vicini, mi sembrava strano visto che non ho mai visto cani in giro....poi FACENDO IL BUCATO HO TROVATO UNA BIGLIA DI VETRO COLORATO....
RispondiEliminaAllora potresti incolparti di sonnambulismo ;)
RispondiEliminaah, non bisogna vendere la casa dei nonni, sciagurati.
RispondiElimina@lillina
RispondiEliminaE' palese che sia stato il cane dei vicini a scavare la buca, per giocarci a biglie, dopodiche ha nascosto la biglia tra gli indumenti da lavare per far ricadere la colpa sui biglisti di famiglia.
Noi del Clan del dito a scatto siamo omertosi fino al midollo, ci proteggiamo a vicenda.
Fai sopprimere il cane, i tuoi figli sono più immacolati della panna montata senza cannella in polvere sopra un cono gelato.
@Sileno27
La mia parte emotiva con radici si unisce al tuo biasimo. (mi sta anche sussurrando che dovrei sentirmi una merda, per non aver avuto la prontezza di spirito di oppormici)
Oggi questo gioco sarebbe infattibile, sarebbero tutti accusati per doping.
RispondiElimina@Josef K.
RispondiEliminaBasterebbe mettere la regola che chi pedala sopra le strisce viene squalificato.
Sei sempre tanto tanto bravo :-)
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! ;-)