mercoledì 4 gennaio 2012

La fortuna è cieca, ma si vede benissimo

Continuo a non capire.
E spero tanto che qualcuno possa aiutarmi a capire.
Milano è una città grande, ci abitano tante persone, ci sono anche tanti cani.
Senza generalizzare, mi piacciono i cani.
Ai tanti cani di Milano corrispondono tanti proprietari.
Ora cerco di descrivere meglio quello che non riesco a capire.
Esistono le aree recintate adibite ai cani.
Esistono sacchettino e guanti.
Esistono tanti educati e civili proprietari di cani che utilizzano questi strumenti.
Mi piacciono anche queste persone.

Cosa non capisco?
Non capisco la cacca.
Perché il cane, come l’uomo, fa la cacca.
Lo so io e lo sa ogni proprietario di un cane.
Ecco quello che non riesco a capire, aiutatemi voi.
Tutte le volte che esco di casa, vedo sempre tante persone che depositano escrementi tramite il loro incolpevole animale, sia sui marciapiedi, sia sulle aiuole pubbliche, magari a poca distanza dai recinti predisposti e riservati ai cani.

Evito la domanda da educanda o il quesito sociologico su cosa spinga queste persone a essere così incivili, maleducate, menefreghiste, prive di rispetto verso il prossimo.
Preferisco essere civico e pragmatico.
Perché cambiano le Giunte, ma non cambia mai l’inaccettabile inerzia verso certi comportamenti?
Uso un termine tecnico, dettato dall’oggetto del tema: perché agli “stronzi” si permette sempre di fare gli stronzi indisturbati, in bella vista, alla luce del sole, dall’alba al tramonto?

Alcuni proprietari di cani se ne fregano e se ne fottono.
E fanno bene a fregarsene e fottersene, visto che puntualmente non c’è mai nessuno a multarli, in attesa di educarli. O di addestrarli.
Se io affermassi che la Giunta Comunale se ne sbatte e la Polizia Comunale di conseguenza se ne fotte?! Sbaglierei?

Questo è il dilemma che vorrei mi aiutaste a capire, senza rispondermi che ci sono problemi ben più gravi da risolvere. Altrimenti io replico che un tumore a un polmone si può risolvere asportando il polmone, mentre chi ha l’aids deve tenerselo.
Qualcosa di peggiore e di più “lontano” si trova sempre, se si vuol giocare a rimpiattino.
L’infiltrazione della ‘ndrangheta e della mafia russa sono un problema troppo grosso per me. Lo schifo sui marciapiedi è un problema concreto e vicino: sotto la suola.

Qualcuno mi offre un solo motivo per questa vergognosa assenza di controllo e (scrivo una parolaccia) punizione?
Traduco: multe, denaro, cacciare soldi fino a fartela pagare a peso d’oro la merda che depositi sul suolo pubblico, perché magari ti fa schifo raccogliere la cacca del tuo cane, o non hai voglia di sbatterti per raggiungere la più vicina piazzola attrezzata.
A me fa schifo doverla schivare o calpestare sul marciapiede.

Se io andassi a defecare sull’uscio di casa di qualcuno di questi spandimerda, verrei arrestato.
Eppure ogni giorno loro fanno tranquillamente cagare i loro cani su marciapiedi e prati pubblici.
Non è l’evento straordinario di Expo 2015 a misurare la civiltà di una città.
La qualità di una città si misura dall’educazione civica di ogni giorno; insegnata o imposta a nome della collettività.

In attesa che qualcuno mi aiuti a capire, io auguro dal profondo del cuore tanto colera a quelle signore e a quei signori che non hanno alcun rispetto per me, tutte le volte che devo scrostare un po’ di fortuna da sotto la suola delle scarpe.

Civiltà significa rispetto del prossimo.
Legalità significa far rispettare delle regole di convivenza.
Qualità della vita significa anche non ridurre un prato pubblico a un cacatoio abusivo.
Tanto più che il cacatoio regolamentare è previsto e c’è: dall’altro lato della strada.
Basta insegnare ad attraversarla a suon di multe, se necessario.

K.

Post scriptum
Come scrissi in passato, le parole sono belle quando se ne rispetta il significato. Visto il tema trattato, non reputo volgari né i vocaboli adoperati, né la foto linkata, perfetta sintesi estetica di certe “anime belle”.

14 commenti:

  1. Mi consolo Milano non è più civile della mia cara terronia.

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  2. una volta un mio ex in stazione a gessate lo vide davvero un signore che regalava il suo meglio a un cespuglio. ma c'era la nebbia. poi non so se abbia raccolto o meno. cmq hai ragione, ecco!

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  3. Da piccina andavo alla scuola elementare. Ricordo che il tragitto lo facevo a piedi. Giocavo. Chiamavo un particolare marciapiede: prato fiorito.
    Come il giochino del piccì. Mi divertivo e mi disgustavo allo stesso tempo. Poi ci si fa l'abitudine. No non è vero. Milano rimane sempre un cacatoio. Ho un gatto. Usa la sabbietta. Sono una che davanti al liceo mentre leggeva un'altra defecazione lasciata a terra recante scritto: "Giulia e Nicola io e te 3 metri sopra il cielo" feci la classica battuta dei 3 metri sottoterra scivolando rovinosamente su una bella cacata fresca e sciolta. Feci il tragitto in metrò con la gente che si dileguava da me. La metro è chiusa. Era Giugno, il fetore era tanto. Sempre meglio delle siringhe che trovi in certi quartieri.

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  4. Non è assolutamente un problema minore, questi sono i veri problemi. Se riuscissimo a risolvere questi più piccoli tutti gli altri si risolverebbero da sè.

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  5. Ma sai che ho letto da qualche parte sul web, che è stata fatta la proposta di registrare il dna di tutti i cani per poterlo confrontare con le cacche per terra e punire i relativi padroni chiants?

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  6. Anche a Firenze è la stessa identica pappa, sia per ciò che puoi rinvenire in prati non adibiti e marciapiedi, sia per l’assenza di controlli.
    Ci ho pensato di recente a questa cosa, io lancio una piccola proposta per agevolare il controllo in ogni fase, visto che la flagranza di reato dura il tempo di una cagata.
    Come è fatto obbligo a chi transita sull’A1 da dicembre a marzo di recare con sé le catene antineve (qualora non abbia già i pneumatici invernali), così dovrebbe essere fatto obbligo a chi porta in giro i cani di viaggiare attrezzato per la rimozione escrementizia del proprio animale.
    Certo, qualcuno potrebbe portarla e non usarla la paletta, su questo ci si può lavorare, ma almeno ogni padrone di cane a passeggio potrebbe essere controllato nel suo equipaggiamento. Anche solo sapere che può succedere può fungere da deterrente.

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  7. C'è un posto adeguato anche per queste proposte: qui :)

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  8. Bello bello.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  9. Guarda, anche qui a Campobasso regna l'inciviltà. Per andare al lavoro devo fare lo slalom tra le cacche!!! :(

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  10. @lillina
    Tu ti consoli?!
    E a me quassù chi mi consola?!?!
    Mandami almeno un paio di babbucce, piccola sartina calabra :o)
    Ciao

    @ciku
    Ecco!

    @Mesic C.
    Oh poffarbacco, guarda chi si vede!
    Con la considerazione che i drogati, spesso, non hanno la piena padronanza della loro volontà; certi spandimerda invece sono ben consapevoli del loro comportamento.
    Grazie, ciao

    @Josef K.
    Lo penso anch'io. L'atteggiamento mentale è tutto.

    @la donna camèl
    Grazie della news, non ne ero a conoscenza. Non sarebbe male.

    @Hombre
    Una buona idea in un paese civile, ma temo che da noi sarebbe troppo rischiosa.
    Oltre al fatto di mostrare il kit per poi non utilizzarlo, potrebbero nascere infinite discussioni fatte di mille distinguo alla made in Italy: ah ma io uso il sacchetto del pane, io uso la busta della spesa, io invece utilizzo il fazzoletto di carta, io la raccolgo con le mani, per questo non ho il kit con me.

    A multarli per mancata prevenzione del danno cacatorio, poi finisce che formano un comitato del cazzo e gliene viene anche a loro e fanno causa per discriminazione e calunnia della capacità di tenuta dello sfintere del loro cane.

    No, no, meno regole e meno cervellotiche.
    Fai il danno, paghi per il danno.
    Mi accontenterei di questo, anche se la tua proposta sarebbe altamente civile, ma a dare troppe regole agli incivili, finisce che ti ridono anche in faccia.

    A me interessa che non depositino più merda, sul raccoglierla si attrezzino come meglio credono.
    Anche con le mani se preferiscono. O multa.
    Certi soggetti capiscono soltanto se li tocchi nel portafogli. L'etica ce l'hanno lì dentro.

    @ME
    Grazie, avevo intravisto di sfuggita qualche giorno addietro, ma solo il titolo. Dopo mi leggo bene il link e cerco di capire di che si tratta.

    @Lario3
    Grazie a te, ciao.

    @Melinda
    Ma com'è che l'Italia si ricompatta sempre di fronte ai valori dell'imbrattamento pubblico, dell'evasione fiscale, della corruzione, della criminalità organizzata...?!
    Quando si tratta di mancanza di senso civico, siamo un bel paese di merda, compatto da nord a sud. Da fare invidia al senso di unità di tedeschi e americani messi assieme.

    Milano, Firenze, Campobasso...
    Potremmo in questo caso riconiare il motto Usa: E merdibus, unum!

    Per ora si salvano le isole! :oD

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  11. beh e' inutile che dica la mia ...basta il nome "Napoli"...una garanzia :((

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  12. @S.
    Se dovessi parodiare la Betlemme evangelica... "Perché tu Napoli non sei certo l'ultima delle mie città".
    Magari Napoli ha "monnezze" più lampanti, ma altrove certe monnezze vengono impeccabilmente occultate... Non pensare di essere distaccata dal gruppone: ci stiamo dentro tutti, ognuno a modo proprio. :))

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  13. Qui in campagna c'è un cane ogni casa, delle volte anche due.
    Non una singola merda.
    Non per educazione umana o canina, è che non abbiamo strade...

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  14. @La Carta
    In campagna è diverso infatti. Gli spazi verdi abbondano.
    In città abbondano i balordi, e i marciapiedi.
    Mentre gli spazi verdi scarseggiano.

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