lunedì 27 giugno 2011

Niente s’improvvisa, ma tutto si bastona

Questo articolo esercita una capacità fondamentale, ovvero l’improvvisazione.
Saper improvvisare può risultare fondamentale, in topici momenti esistenziali.
Ne elenco solo alcuni, improvvisandoli.

Vieni sgamato da un signore, che se ne sta nella penombra di un albero, mentre parli da solo perché pensavi di essere solo? “No, non parlo da solo. Cioè sì, ma perché faccio parte di una compagnia teatrale amatoriale e domenica andiamo in scena; sono un poco teso e sto ripassando la mia parte a voce alta. Non sono un pazzo, sono un teatrante amatoriale, ma con mentalità da professionista.”

Sei al liceo e sei pure geloso come una biscia della tua neofidanzatina che quel giorno ha tirato per un’altra strada con un altro gruppetto di amici? Così la saluti con consumata sufficienza, per poi seguirla di nascosto per vedere dove stia andando, ma poi svolti l’angolo e ci sbatti contro… “Ah ciao, ma tu guarda le coincidenze! Oggi ho cambiato strada per andare a casa perché devo passare a vedere per mia mamma se dall’altra parte del quartiere è ancora aperta quella merceria che esiste da circa 40 anni, vuoi mai che l’abbiano chiusa le evito di fare tanta strada per niente, che deve comprare dei rocchetti di filo colorato.”

Rischi di cavare un occhio a tuo fratello combattendo a spade giapponesi create tagliando un ramo dagli alberi? (praticamente prendendosi a bastonate ma con clave sottili). “È stato lui a cominciare, io stavo ammirando il volo delle farfalle, e lui, come sempre del resto, mi ha aggredito! Non è colpa mia mamma se ho il fratellino bastardo.”

Qualcuno potrebbe obiettare che saper improvvisare significhi saper imbrogliare.
Niente di più falso.
Le bugie hanno le gambe corte, l’improvvisazione invece poggia su diversi anni, a volte un’intera vita di esperienza.

Il motto dei marines esalta l’improvvisazione, perché essa si esprime e funziona soltanto dopo anni e centinaia, migliaia di ore per mettere a punto procedure, tecniche, abilità e automatismi d’eccellenza.

Se ho dirottato tante sberle dal mio culo a quello di mio fratello, è merito della competenza da fratello maggiore: ci si nasce ma bisogna tenersi allenati tutti i giorni.

Se ho evitato di passare per pazzo molte delle volte che mi hanno visto discutere animatamente con me stesso, è perché con magistrale esperienza ho risposto a inesistenti chiamate dentro un cellulare spento.

Chi pensa di improvvisare la mancanza di talento, sta confondendo l'improvvisazione con l’approssimazione.
E chi rimane scettico sulla necessità scientifica di solide radici di competenza per poter improvvisare, farebbe meglio a riflettere che intanto fin qua ha letto, e questo articolo ha preso forma e significato.

Perché anche l’improvvisazione compositiva non attinge al delicato, incerto volo di una farfalla sbronza e volubile (“che se sta ferma ‘sta stronza riesco a farla secca al volo, poi piglio a katanate pure te, caro il mio fratellino antistress venuto al mondo per essere la messa a terra delle mie scariche elettrochimiche”).

No, l’improvvisazione se ne sta a ciondolare le gambe sul più alto ramo di una quercia con solido tronco e profonde radici.

I minchioni approssimano
I geni improvvisano, regnando nella folta chioma di un albero chiamato competenza professionale.

Corpi speciali.
Menti speciali.
Addestrati alla disciplina.
Per poter la regola dominare.
E il limite travalicare.

Quel sottile limite, quel magico spartiacque che fa la differenza tra una sculacciata e un farla franca.

Non è poco.

K.

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