Diamo pubblicazione del comunicato informativo fornitoci dai curatori della omonima fanpage su Facebook del presente blog. Ci piace rivolgerci pluralmente a plurali collaboratori non per ostentare megalomania maiestatis, ma per venire incontro alle voci da personalità multipla, alle quali, talvolta, non prestare il dovuto ascolto equivarrebbe alla negazione della realtà. La mia realtà per lo meno.
"La spiegazione del titolo è facile e rapida.
Il Chisciotte di Cervantes vide in un bacile da barbiere l'elmo che gli occorreva per diventare cavaliere.
Infatti né tiara né corona possono rendere nobile un cretino sottostante.
Al contrario, un cavaliere impreziosisce di sé anche un catino soprastante.
Chisciotte aveva un animo nobile, come del resto tutti gli a-normali (normalità-norma-media-statistica-quantità-mediocrità).
Con reverenza, Kisciotte imita quel gesto, invitando tutti a preferire il valore all'ipocrisia.
C'è più sostanza nelle visioni di Chisciotte, che in tanta apparente, quotidiana realtà bigotta.
Ma questa è l'epoca delle masse umane con cervelli in formaldeide, al soldo della convenienza opportunista.
Sono greggi davvero pericolose, apatiche, pronte a farsi tosare docilmente, nel vello e nella dignità, in perenne transumanza di menefreghismo.
La comprensione del titolo, perciò, è difficile e - si spera - impossibile per la maggior parte di voi.
Ciò non è un male, essendo facebook una prateria dove pascolano moltitudini di deficienti, convinti di emanciparsi dalla loro noiosa idiozia cliccando un “mi piace” o simulando moderna partecipazione "social" da fanpage, pur restando estranei e inadeguati a quello che li circonda, indifferenti a tanta consapevolezza sociale.
“sotto l’elmo di Kisciotte” tratta temi volutamente vari. Non si è optato per una linea monotematica, che prende un pezzetto d’individuo per farne un collage con altri pezzetti comparabili sezionati da altri individui fatti emotivamente a brandelli.
Al contrario, è preso a tema l’individuo in toto, la persona nella sua interezza, con la sua emotività integra, e in quanto tale contraddittoria e variegata, con i suoi splendori e le sue miserie, ma sempre riconducibile a ogni battito che sta sotto l’elmo. Battito d'ali e di cuore.
Perché sotto l’elmo di Kisciotte c’è tutto un regno… e relativa problematica.
nota 1 - Chiunque può diventare fan, trattandosi di una pagina e non di un profilo personale.
Chi ha un capo pensante ancorché farneticante sotto il proprio elmo, saprà impreziosirmi e già gli sono grato.
Chi invece è un capo di bestiame, vedrà censurato soltanto il perbenismo di facciata. Quindi sei già fottuto.
Del resto, la censura delle idee decade in presenza di deficienti incapaci di produrne.
nota 2 - Resta invece forte la responsabilità di non lasciare ammorbare i miei ospiti da presenze maleducate, banali e noiose.
Per tutelare l'igiene ambientale delle pagine è stato coniato il verbo "bannare", digitale adattamento di quella bella antica invenzione che va sotto il nome di "ostracismo".
Anche la lapidazione degli idioti, con forti e concrete argomentazioni di pietra aguzza (non è una metafora) sarebbe un utile strumento di crescita sociale, ma pare che da noi sia penalmente perseguibile. Tuttavia non dispero in un futuro migliore, quando il "non mi piace più" cederà il posto nel mondo reale a dementi esangui e tumefatti, obliati sotto tumuli di sassi.
nota 3 - Se qualche individuo con neuroni da tosatura si è sentito offeso nella sua permalosa e perciò stupida esistenza, è segno che con me non ha nulla da spartire, né io con lui. Mi preme solo ringraziarlo per una pronta, anticipata scrematura di frequentazioni digitali, risparmiandomi nefaste diluizioni di qualità a scapito di dozzinale quantità.
In ogni caso, se ti sei identificato nelle parole "pecora", "idiota", "deficiente", "sfigato baciapile perbenista del cazzo senza coglioni" (new entry), davvero non serbarmi rancore.
Poiché io non ti sto insultando; io ti sto descrivendo.
nota 4 - È bene precisare all'immancabile scemo del villaggio globale, che io non mi ritengo migliore nemmeno dell'ultimo dei pessimi. Cerco solo di essere me stesso, rifiutando il più possibile la comoda scemenza del farsi andar bene qualunque "immutabile dogma", evitando lo squallore di non prendere posizione fuori dal gregge belante all'unisono, nascondendosi invece da vigliacchi compiaciuti dietro l'alibi dell'analoga miseria del "così belano tutti" e "belato comune mezzo gaudio" degli altri sfigati, confondendo il proprio puzzo per profumo, frammisti all'olezzo dei propri simili.
Ognuno si comporti come meglio ritiene.
A ognuno la propria... estetica dei valori.
A ognuno la propria... fragranza di spirito.
A ognuno la propria... igiene intima dell'anima.
A ognuno la propria... cosmesi di sé, quando vi guardate allo specchio.
L'immagine che vedo riflessa, nell'acqua del mio bacile, è molto incerta e tremula, un poco sporca e scurrile, pochissimo falsa e per niente meschina.
Grazie per la cortese attenzione e tante belle cose (a chi le merita)
Kisciotte"
K.
Dio, se scrivi bene.
RispondiEliminaNon per fare complimenti vani o marchette che, tranne quelle al mio ego, avido e insaziabile, ritengo inutili.
E non è neanche una questione di "quando ce vo', ce vo'" ( si scrive così? Boh, non lo so), io stesso rischio di grattarmi sugli allori ( mi danno l'orticaria, non metaforicamente ) ad ogni minimo segno, anche effimero o non voluto, di apprezzamento.
Però sento che è giusto farlo.
Ciò, per me, conta.
P.s.:
RispondiEliminaHo deciso, fanculo Dostoevskij ( tre mesi che aspetto di iniziare "Demoni"), domani si va a cercare i mulini a vento in libreria...
eheheh... pure a me prende l'orticaria da complimento ricevuto. Dalle offese so difendermi, dagli apprezzamenti e dalle lusinghe vengo sbaragliato, vittima di atavica diffidenza, fin da quando mi convinsero a uscire dalla culla del pancione, con la scusa che fuori c'era un bel paio di tette ad attendermi. "Grazie al cazzo! Sono quelle della mamma! Vabbeh, almeno ho rimediato una poppata." (le marchette possono attendere)
RispondiElimina@la carta Il caso ha voluto che io stessi leggendo le avventure del buon cavaliere della mancha proprio in questo periodo (preso in un autogrill un mese e mezzo fa circa) e ne consiglio vivamente la lettura.
RispondiElimina@K. Tornando a noi, è sempre un piacere leggerti.
"Infatti né tiara né corona possono rendere nobile un cretino sottostante.
RispondiEliminaAl contrario, un cavaliere impreziosisce di sé anche un catino soprastante."
Bello, così come tutto il resto.
Mi associo ai complimenti.
ehm... mi mettete in un disagio pazzesco... ehm... dunque, un attimo che sposto il tomo del "1000 e uno modi per declinare il verbo ammazzati"...mmm no, qua non c'è, controlliamo sotto quest'altro volume "Ma a fare in culo ti ci ho già mandato?" minchia se pesa! non c'è nemmeno qua... ah sì eccolo! si era appiccicato alla quarta di copertina; oh! dunque, il post it dal titolo "E se ti fanno un complimento?" ...mmm ...soffio via la polvere... ecco fatto... dice di rispondere... uff c'è l'inchiostro sbiadito... dunque, c'è scritto...gr... a... zie... ah sì: "Grazie!" (Oh, grazie davvero! :D Yuk Yuk!)
RispondiEliminaComplimenti K!
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