martedì 15 novembre 2011

Campo di bocce? Bocciato!

Lettera aperta al dottor Pierfrancesco Maran, Assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano, Verde del Comune di Milano

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Facciamo finta che io lavori per una ditta che installa chioschi di granite in giro per il mondo.
E che io abbia la responsabilità di decidere in quali punti del globo andare a costruire i baracchini.
Prendo il mio bel budget, faccio tutte le indagini preliminari sul territorio (magari mi ci reco di persona), analizzo i dati (parlo con la gente del luogo, ascolto le loro esigenze), e alla fine trasformo in location (i chioschi appunto) i soldi che l’azienda mi ha affidati.

Però, se io costruisco un chiosco per le granite al polo nord, qualcuno sarebbe autorizzato a pensare che la mia competenza consista nel dare una sberla al mappamondo, farlo girare vorticosamente, piantarci sopra un dito e “’ndo coio coio” (espressione nipponicante equivalente al nostrano “lavorare accazzo”).

Magari posso dire di avere intuito la presenza di business sommerso (sotto il pack).
Senza magari, in attesa che il pack si sciolga, l’azienda mi dà il benservito con un calcio nel culo per aver sperperato i soldi.

Ora torniamo al mappamondo, e puntiamo il dito su un punticino preciso: Giardini Indro Montanelli, zona 1, Milano Centro.
Sono noti ai più come Giardini Pubblici di Porta Venezia, anche a me che li frequento fin da quando mi ci portava la mamma sul passeggino, a vedere le gru coronate lungo il recinto dello zoo: sono i “miei” giardini.

Per molti mesi, due anni fa, c’è stato un cantiere nello spazio dell’ex zoo, per costruire vicino al bar un campo di bocce.
Nel 2010 è stato inaugurato, bellissimo, con parapetto di metallo, fondo impeccabile.
Il problema è che quel campo di bocce ha la stessa dignità funzionale di un igloo che vende granite al polo nord.
Non ci gioca mai nessuno.

E il “mai nessuno” significa che tutte le volte che i miei genitori vanno a fare un giro ai Giardini, vengono a casa esternando rinnovato disgusto e dispiacere; lo stesso che provo io quando passo di là.

Quel campo è lì a dimostrare che non occorre andare in mezzo al deserto o in Irpinia per costruire una cattedrale inutile o un ospedale abbandonato a metà dei lavori.
Certe nefandezze si trovano anche sotto gli occhi di tutti nel centro di Milano.

Il campo per il gioco delle bocce è stato realizzato n un punto dei Giardini Pubblici dove “tecnicamente” nessun “vecchietto” si spinge.

In realtà ho mentito dicendo che non ci gioca mai nessuno: in questi due anni, per qualche mese, il campo è stato utilizzato da alcune signore e signori che, essendo in rifacimento i due frequentatissimi e vivaci campi di via Morgagni, per continuare a giocare, andavano “in trasferta” fino al campo ai Giardini (all’altezza ingresso via Moscova/via Manin).

Terminati i lavori di rifacimento, i campi di via Morgagni sono tornati a brulicare di vita, risate, aggregazione, bocce e boccini.
E il campo nella zona ex zoo è tornato al suo abbandono, a marcire insieme ai soldi spesi per realizzarlo.

Allora io, con questa letterina aperta, provo a rivolgere una domanda al dottor Pierfrancesco Maran, Assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano, Verde del Comune di Milano.
Sia chiaro che è l’Assessore della Giunta Pisapia (per il quale io ho votato), che, dati i tempi di insediamento, suppongo nulla abbia a che fare con la realizzazione di quel campo di bocce.

Ma siccome dovrebbe esistere sempre un continuum della dignità istituzionale, non crede, dottor Maran, che sarebbe bello indagare e spiegare a me e ai miei genitori, come mai è stato costruito un igloo per vendere granite al polo nord?
Come mai, in tutta l’area dei Giardini, l’unico campo bocce è stato fatto “in culo ai lupi”, considerando le parti frequentate da determinate fasce d’età?

Cito dal sito che linko: “Su richiesta delle associazioni locali è stato realizzato un nuovo campo bocce in graniglia calcarea.

Sarebbe utile dare una fisionomia all’entità fisica di queste “associazioni locali”, perché nella pratica non si sono tradotte nemmeno nel fantasma di una sola persona con due bocce in mano!
Chi ha chiesto di sbattere via così i soldi dei cittadini milanesi?

Perché chi spreca il denaro pubblico realizzando “direttamente sulla carta” delle strutture sterili e inutili, estranee al vissuto sociale del territorio, non è chiamato a rispondere e pagare di tasca propria per certe assurdità?!
Si potrebbe provare con l’obbligare i membri di queste associazioni locali a organizzarsi su turni, per andare ai “giochi forzati”, facendo vedere che il campo viene utilizzato.

Le do un indizio che mi sono dimenticato di precisare nell’esempio iniziale: quella ditta che impianta chioschi per le granite, è una società privata.

Forse è questa la differenza: che chi lavora per un Ente Pubblico (il Comune) può anche sperperare senza timore i soldi della Società, quella con la esse maiuscola.

Così gira il mondo.
Anzi, il mappamondo!

E se vogliamo cominciare a farlo girare diversamente, si potrebbe cominciare col dare qualche sonora bocciata a qualcuno.

K.

ps: se riceverò risposta dall'Assessore Maran, la pubblicherò

19 commenti:

  1. Mi consenta, sono stato attratto dall'espressione "due bocce in mano".
    Se ci sono bocce, io sono dalla sua parte.
    SB

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  2. Gran bel post.
    Spessissimo gli amministratori si inventano cose perfettamente inutili (e costose) e si giustificano inventando qualche fantomatica associazione che, poverina, ci tiene così tanto...

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  3. @ManoniMo: bentornato ;)
    Due bocce in mano elettrizzano anche me fin dai tempi che ci giocavo su sabbia in spiaggia da piccolo... poi arrivarono anche altri tipi di bocce... ma quelle che vanno a pallino mantengono un fascino tutto loro.

    @MaiMaturo: è questo che fa rabbia, ancora più della non realizzazione delle strutture.
    Il vederle realizzate, e anche bene, ma fuori posto e quindi senza che vengano godute.
    E per non dilungarmi ho fatto solo l'esempio dei Giardini Pubblici, ma ho genitori che, da bravi pensionati, monitorano il territorio, e ce ne sono altri in queste condizioni.
    Campi e strutture che tornano buone soltanto sui resoconti di Palazzo Marino, per far vedere che, sulla carta, il Comune realizza opere sul territorio, poi che nessuno le utilizzi questo esula dalla real politik.

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  4. Sei un grande!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  5. Le associazioni locali che chiedevano il bocciodromo, erano composte da vecchietti che volevano solamente l'apertura di un nuovo cantiere per poter andare a spiegare all'addetto come si tiene in mano nel modo corretto la pala. Dove c'è una ruspa che scava, un umarell c'è sempre.

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  6. UEH??? da quanto vivi a Milano???
    sembrerebbe da... poco tempo XD
    Ciao!!!
    Riccardo

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  7. Occupiamo il bocciodromo e facciamone un'area per un chiosco di granite! :)))

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  8. @Lario3: grazie a te Genio Lapidario!

    @Conte di Montenegro: direi che comincia ad assumere un volto la lobby geriatrica dietro i cantieri di Expo 2015...

    @Riccardo: ci nacqui e fino a oggi ci vicqui

    @ME: brutta niente come idea! :oD
    (anche se mi sa che dal giorno dopo il bar a 15 metri dal campo cambia tipologia commerciale: "Poligono di tiro: acquista una granata e prova anche tu a centrare una granita!")

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  9. anch'io ci nacqui... fino al 97 ci vicqui
    ma anche adesso ci lavoricquo e...
    mi par strano che tu ancora ti meraviglicqui

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  10. Grazie anche per il commento di oggi :-D

    CIAO!!!

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  11. Potrebbe sostituire il curling alle olimpiadi! :)))

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  12. Io ho passato una vita a lottare per le bocce.
    Hai ragione. Anche per quelle poche volte che ci so passato non ci giocava mai nessuno.
    Era figlio di quella deriva nazional gerontofila della giunta Moratti.
    Una volta cosi' ci prendiamo un bianco insieme:
    Ti porto al parco del sindacato in via tobagi.
    Li giocano dei veri e propri banditi.
    E faccio lezione di dialetto milanese sul campo.

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  13. @cielosopramilano: prima o poi ci si becca.
    Intanto adesso metto giù due righe per l'Assessore e gli inoltro l'articolo, nella speranza di poter pubblicare una risposta.
    Sono vergognose certe realizzazioni pro-forma.
    Quando magari in un altro luogo di Milano, o degli stessi Giardini, quel campo verrebbe goduto.
    ciao

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  14. Caro donchi,se tu abitassi nel quartiere di roma dove abito io saresti già morto di cirrosi epatica,perchè almeno dove stai tu il campo di bocce lo hanno costruito....
    Se vuoi ti racconto di quattro operai impegnati per molti mesi per costruire un gazebo di legno 3x3 all'interno di una scuola elementare,o dell'impalcatura che per un anno ha coperto un tratto di mura aureliane e quando l'hanno tolta
    il tratto di mura non era stato toccato (costato alla comunità molti euro di affitto giornaliero).....

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  15. dott assess grand uff verd pubbl Maran17 novembre 2011 alle ore 18:37

    beh, che dire? lei è andato a punto nobile k.
    Ma adesso che abbiamo noi il boccino in mano vedrà che sistemiamo tutto.
    Il pallaio? Compriamo una vocale e ci facciamo un pollaio.
    basta che abbassate tutti la cresta.

    pisa(merda)pia

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  16. @Spazzolone: ciao
    Di queste schifezze purtroppo ne avvengono anche qua (basta leggere le denunce per i lavoratori in nero impiegati nei cantieri dell'Expo 2015, la faccia di Milano al mondo).
    Siccome ho vissuto di persona il cantiere e l'inutilizzo costante della struttura, su un territorio che fa parte del mio vissuto, voglio denunciare il fatto.

    Anche dei fatti che dici sarebbe da fare denuncia, non fosse altro che con una semplice lettera. Male che vada non ti rispondono.

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  17. @dott assess grand uff verd pubbl Maran: chi vivrà chicchiriccherà.
    ciao ;)

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  18. La ringrazio di avermi inviato una lettera aperta e le giro però una domanda. Ora che ce lo siamo trovati dalla passata amministrazione e come sappiamo sia io sia lei non è utilizzato, che faccio? lo smonto?

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  19. @Pierfrancesco Maran
    La ringrazio della risposta.
    E provo a rispondere a mia volta alla sua domanda.
    Da che parte per le sorgenti del Nilo?

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