giovedì 3 novembre 2011

Parole che vestono alla moda

La parola è l’ingrediente base di ogni comunicazione scritta.
E va dosata, in funzione del piatto che si vuole servire al lettore.

Nella comunicazione giornalistica, la regola madre dovrebbe essere: informare con chiarezza e completezza.

È un compito che richiede disciplina.
In una lettera, Blaise Pascal, scienziato e filosofo francese del Seicento, scrisse: “Ho fatto questa lettera più lunga solo perché non ho avuto tempo di farla più corta.”
Sbragarsi in sproloqui richiede tempo e quantità d’inchiostro.
Scrivere un buon pezzo, richiede competenza e qualità d’ingegno.

Purtroppo, si prende spesso la comoda scorciatoia di esaltare brevità e sintesi.
Che non bastano a fare informazione e giornalismo di qualità.

Il giornalista americano Michael Kinsley afferma che la lunghezza dei testi scritti è “uno dei motivi per cui le persone abbandonano i giornali per internet: l’informazione online va dritta al punto.”

Io in questa frase ci sento più puzza di marketing, che odore di rotative.

Il titolista è una figura redazionale che crea titoli a effetto, per catturare l’attenzione del lettore.
Oggi si corre il rischio di soddisfare quell’attenzione riducendo a “titolismo” twitteriano l’intero contenuto di testo.

Una buona informazione dovrebbe essere la migliore pubblicità di sé stessa.
L’advertising purtroppo rischia di avere un effetto virale sulla news stessa.

È ormai di uso abituale quel concentrato di dado (o di dato?) informativo, chiamato Twitter.

Se, invece dell’offrire un prodotto di informazione al lettore, il fine ultimo diventa di usare l’informazione come mezzo per fidelizzare il cliente, il giornalista, foss’anche un pubblicista, scade al ruolo di pubblicitario.

E non è detto che un pubblicitario si preoccupi che il “cliente”, con un ulteriore clic, evolva allo status di “lettore” dell’articolo.

Il punto al quale l’informazione deve andare dritta, qual è?!
Stare attenta a non molestare i cervelli, evitando emicranie di riflessione?
Tenersi al riparo dal pericolo di diaspore di lettori insofferenti alla fatica di inerpicarsi fino a un nuovo punto di vista?

Gli aforismi folgoranti di Spinoza, le Cattiverie concentrate nel fondo pagina del Fatto Quotidiano, i 140 caratteri twitter, sono brevi sintesi d’abilità satirica.
Lasciati soli, non informano, bensì impongono soporiferi calembour di pseudo-cronaca per clienti pasticcati, assuefatti e appagati.

Brevità e prolissità sono abiti che vestono male. Entrambi.

La prolissità rischia di nascondere i passaggi logici e i fatti salienti sotto i risvolti della stoffa in eccesso.
La brevità permette di operare tagli di convenienza, consentendo una specie di “censura bianca”: alla luce del sole e senza dare scandalo.

Fase analitica e fase sintetica, poi, sono due facce della stessa medaglia: di solito, ruotano assieme.

Chi esalta brevità e sintesi, spesso (e non malvolentieri) sacrifica l'analisi e la compiutezza di ragionamento sull'altare delle visualizzazioni di pagina.

A me spaventa non poco l'espediente di City freepress di mettere nell'header le emoticon-faccine a fare il sommario emozionale delle notizie del giorno.
Evidentemente puntano a un lettore da messaggistica istantanea, a una clientela demente e cinica che apprezza la faccina triste per segnalare le vittime di un terremoto o di un'alluvione.

Fate in modo che leggano solo gli oroscopi e gettino via il giornale; avrete così il vostro innocuo serbatoio (e)lettorale, mondato da ogni istanza di approfondimento critico.

Niente analisi, niente dubbi.

Non fornitegli strumenti per farsi un'opinione, somministrategliela già pronta per l'ingoio.
In pillole.

Esiste per fortuna una parolina magica che concilia brevità e prolissità, analisi e sintesi, le concilia e le supera.

Questa parola è: Essenzialità.
L’essenziale è che chi fa giornalismo ne sia consapevole.

Il cliente di un bravo giornalista non è il lettore, ma il dovere di informarlo, senza troppi tatticismi commerciali.

L’essenzialità calza a pennello sulle parole, e i giornalisti dovrebbero essere indifferenti alla moda del momento.

Perché le mode passano, l’eleganza deontologica resta.

Questo è il punto.
Il punto essenziale.

K.


Vi segnalo la fonte dalla quale ho tratto alcuni spunti: un simpatico post de La linea d’Hombre.
Sia chiaro, per evitare malintesi, che qua non ci troviamo sul serio campo di battaglia, dove pro e anti captcha si affrontano nella madre di tutte le guerre tra due civiltà di pensiero.

Qua ognuno va per la sua strada, con due post, a mio parere, di genere e temi non comparabili, dove le mie considerazioni non sono di replica, né seria né spiritosa, a nessuno. :o)

Ritengo corretto evidenziare che grazie a Hombre sono atterrato su una pagina linkata nel suo testo.
Tutto qua.

Già che ci sono, ne approfitto per lasciar partecipare un altro al mio posto, al divertente esercizio di stile proposto da Hombre, con l’”Haiku Challenge”
Lascio quindi la scena al giornalista Dino Buzzati (1906-1972), il quale, quasi un secolo prima dell’avvento dell’”innovativo” sintetismo twitteriano, ci lasciò la seguente perla.

Gli capitò di dover fare un articolo di cronaca relativo a una moglie che aveva ottenuto la separazione, in quanto il marito, per un problema urologico, non era in grado di assolvere ai doveri coniugali.
Lo titolò: “Non coniugava l’imperfetto” (26 caratteri, spazi inclusi!)

Deserto dei Tartari batte Trono del Crisantemo 9 sillabe a 17!

41 commenti:

  1. Sono riuscita a leggere tutto sino alla fine!! Bravo, sei stato essenziale e diretto, non breve ma nemmeno prolisso.

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  2. @Elle: grazie! Se devo essere il mio primo critico, un cicinino prolisso, ma me lo sono concesso trovandomi in modalità blog.

    Ne è prova il fatto che mentre tu leggevi, io ho aggiunto un pensiero in mezzo al testo... hahaha questo non significa che tu debba rileggerlo... significa che resterai con un insanabile senso di incompletezza. :o)

    (è una mia abitudine, sebbene rilegga prima di pubblicare, che poi lavori di cesello anche sul testo appena sfornato, prima che si indurisca nel raffreddarsi)

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  3. @Kisciotte: Io con senso di incompletezza?? Non sia mai!! Inoltre condivido la tua abitudine (rileggo sempre anche i commenti in anteprima...), quindi è anche in suo omaggio che vado a rileggere ;o)

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  4. Volevo scrivere un commento\cazzata sul fatto che la brevità sia utile anche a dare serietà alle cose più stupide, come ad esempio quella volta che riuscendo a fare una perfetta scenetta\remake di Godzilla con le ombre ( quello giapponese, mica quella cagata americana), ma non riuscivo a raffigurare un fottuto coniglio.
    Ma poi ho finito di leggere...
    Ma la vuoi smetter, cazzo?
    Come faccio a millantare negli anti-Captcha e contemporaneamente complimentarmi per ogni fottuto post?
    Ma vaffanculo, un perfetto manifesto per un nuovo giornalismo, mi vai a scrivere?
    Argh, dannazione!

    P.s.: Vonnegut, quando a metà degli anni Cinquanta fu assunto da Sport, gli chiesero di scrivere un breve racconto su un cavallo da corsa che aveva cercato di saltare la barriera e cercato di scappare.
    Lui scrisse: "Il cavallo ha saltato quella barriera del cazzo" e se ne andò.
    16 sillabe leggendarie.



    PERIEVS

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  5. @Elle: la tua gentilezza è seconda soltanto al tuo zelo: enchanté!

    @La Carta: se i complimenti sono ben riposti, la conclusione è una sola: militi (o meglio, millanti!) dalla parte sbagliata.
    Ma io non ti metto fretta, la verità alla fine viene a galla, basta darle tempo di emergere.
    E noi pro Captcha, riposiamo pazienti nella tranquillità di essere nel giusto.
    Vedrai che alla fine si concilierà il dissidio che ti dilania nell'intimo, e ne rideremo assieme, ubriacandoci come fenicotteri sbronzi.
    Per adesso sei come l'Innominato nella notte del dubbio. I miei post sono i rintocchi della campana della tua coscienza.
    E io faccio da battaglio.

    Lo citi sovente Vonnegut... e se lo citi tu mi toccherà leggerlo. ;)

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  6. Mi ricordi qualcuno...
    (http://bussolastrabica.kendalen.net/wp-content/uploads/2008/05/emperor03.jpg?w=300)

    P.s.: E due ( te e Josef K.) che spingo nelle grinfie di quel vecchio bastardo!

    GAIND
    ( mi alleno per l'haiku fatto di soli Captcha)

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  7. Fatto. E sono d'accordo anche con l'aggiunta ;o) Le faccine sono "pillole emozionali" che però non comunicano nulla, perché tendono ad essere interpretate secondo il proprio stato d'animo - in una conversazione privata ci sta, perché si tratta di emozioni, anche se è altrettanto riduttivo. Ma nell'informazione, che dovrebbe riguardare i dati di fatto, le faccine e la brevità sono il contrario della comunicazione.
    Come disse Calvino, è importante "scrivere in modo semplice, ma non semplicistico". Quindi anche breve, ma non brevistico.

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  8. @La Carta: grazie, Mr Paper!
    Ora guardo Santoro, dopo guardo il link, che non conosco ;)

    Allenati, allenati, così fai contento quel pazzoide di Hombre! :oD

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  9. Ps. Per fortuna rileggo i miei commenti, perché per sbaglio ho chiuso la pagina e ho dovuto riscriverlo d'accapo. L'ho ricordato abbastanza bene ma ho scordato una frase, la prima volta avevo scritto: "che dovrebbe riguardare i dati di fatto, al massimo con qualche sfumatura di parere personale".
    Accettami l'aggiunta!

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  10. Anzi, aspetta aspetta.
    Ho appena riletto il tuo commento?
    Momento, momento...
    Se io sono l'Innominato, tu, ehm, saresti... Lucia?!?

    (http://www.youtube.com/watch?v=xwtjrRUL7rk)

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  11. @Elle: io invece stavo già per dare invio alla mia risposta e ho visto che avevi ancora commentato... ora ho letto.
    Accetto e ti ringrazio per questa aggiunta.
    Graditissima, come ogni parola che hai speso in questi commenti.

    E ti reincollo quanto ti stavo postando prima: "e a me è piaciuto moltissimo questo tuo commento, che si esprime con frasi semplici, ma non banali! Grazie davvero."

    Un giornalista per bene dovrebbe essere in grado di fare il cronista obiettivo, riportando i fatti, e dopo, precisando lo stacco, dare (con pieno diritto/dovere) il proprio punto di vista da opinionista di settore.

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  12. @La Carta: no, il costume da Lucia lo fai indossare a Barney o a Pingu se vuoi. Io faccio il batocchio della campana, al massimo faccio anche Don Abbondio, o il mulo di Don Abbondio, basta che non mi fai gli occhi dolci!
    Siamo fenicotteri rosa, ma solo di livrea, non di lignaggio! Eh!
    :D :D :D

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  13. Fiuuu...
    In onore dei vecchi tempi:
    (http://www.youtube.com/watch?v=c9CxZnsbY04)

    Sì, anche oggi il mio unico obbiettivo è distrarti con stupidi link, farti perdere Santoro e finire il tutto con un Muahahahahaha

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  14. @La Carta: sai che ti riesce alla grande?!?!?! Stavo prendendo la mira per sputare in faccia a Scajola attraverso il monitor ed è partita la sirena con i lampeggianti: "MUAH MUAH MUAH nuovo commento di La Carta! MUAH MUAH MUAH"

    (domani mi guardo tutti i link, promesso)
    Grazie davvero.

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  15. Giuro, ora mi pento.
    Come ho potuto salvare Scajola,come!
    Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse!

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  16. @La Carta: :oD
    (proprio un galeotto da galera)

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  17. Ottima analisi, nei tempi giusti.
    Poi però hai rovinato tutto con la piccola aggiunta :P

    Ancora una volta penso che la colpa non sia dei media ma dei suoi fruitori. Dipende sempre da come li si usa.
    Giudico molto utili articoli o frasi stringate in cui venga esposto un qualsiasi fatto. Da lì ne assumo le parole chiave, poi starà a me cliccare sul link o cercare una notizia più completa da qualsiasi altra parte.
    La ricerca successiva fa di me un buono o cattivo lettore.
    Belle le citazioni.

    Scusate la prolissità.

    La Carta, non ho la minima idea di chi sia rappresentato nell'immagine da te linkata.
    Forse non hai capito, ma a malapena discerno tra star wars e star trek.

    (L'ho detto solo per usare la parola 'discerno', ovvio)

    (walterlavitola)

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  18. @Josef K.: il problema è che se tutti iniziano a stringare... dove la troviamo la notizia completa?

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  19. il pezzo giornalistico è compiuto
    chino il capo con riverenza
    non si replica alla perfezione per non passare da stupidi e non la si commenta per non passare da presuntuosi.
    pure il "pazzoide" mi piace.
    magari contesto il "simpatico post" perché richiama alla mente l'amica racchia della tua ragazza che dovevi descrivere all'amico tuo per spingergliela tra le braccia, e siccome ch'era bella non ce la facevi a dirlo manco colle dita incrociate dietro la schiena, ecco che diventava automaticamente simpatica. Ora 'sto post per il quale ho sudato camicie e camiciole me l'appelli simpatico come fosse di boldi o de sica...
    se il mio avvocato non fosse uno dei più grossi coglioni di questa terra metterei tutto in mano sua, ma non vorrei ritrovarmi a doverti pure indennizzare di qualcosa.
    scherzi a parte (STO SCHERZANDO!) mi ritengo fortunato (SONO SERIO) ad essere finito in questo giro di parole che tengono desto il nostro spirito e tonica la mente e spero di poter dare con umiltà il mio contributo. Se mi date un IBAN (STO SCHERZANDO).
    stasera vado a letto prima, ché non partorisca un'altra idea malsana (SONO SERIO).
    essenzialitè cazzeggitè fraternitè

    litfiba

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  20. Ma a cosa si riferiva Shakespeare (nell'Amleto) quando diceva che "La brevità è l'anima della saggezza"?
    Non è una provocazione ma uno spunto per riflettere.
    In linea di massima concordo molto su ciò che hai detto, purchè non si attuino appunto estremismi.
    Detesto il "Twitteraggio" tanto quanto la prolissità.


    @ Hombre
    "essenzialitè cazzegitè fraternitè" me li faccio stampare su una maglietta! :)


    (disoam)

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  21. @K,H:
    Gran bel pezzo. Mi inchino: Ubi maior...

    Molto preciso e elegante il commento di H.
    (non dite che elegante è l'equivalente maschile di "simpatica"). Bravo.

    Anche se non invitato nel club, mi ritengo fortunato anch'io "ad essere finito in questo giro di parole che tengono desto il nostro spirito e tonica la mente e spero di poter dare con umiltà il mio contributo." (dottor H.)


    DarioBaldanBembo

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  22. ah, le odio le faccine emoticon del City.

    una volta c'era una faccina sorridente con sotto scritto, 'Concerto della pausini stasera a Bologna'.
    E ti sembra qualcosa per cui sorridere?

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  23. @La Carta (Master Pingu): ho guardato i link. La marmotta va a braccetto con Doctor House, e quindi è adorabile.
    Il bigino dei Promessi Sposi già lo conoscevo.
    In quanto al signore dei Sith, mi piace evidenziare questa frase scritta da Josef K.:
    "La Carta, non ho la minima idea di chi sia rappresentato nell'immagine da te linkata.
    Forse non hai capito, ma a malapena discerno tra star wars e star trek."

    Tu sei schierato con gente che non distingue il Male da una banda di comici in calzamaglie variopinti! Renditene conto!
    Non ti chiedo di sbattezzarti, ma almeno sottrai i tuoi polpastrelli a chi trama contro la Forza.
    Non cedere al lato oscuro.

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  24. @Josef K. (@Elle, per conoscenza):

    Sono d'accordo con le tue considerazioni, Josef K.
    Purtroppo tu parti da una posizione privilegiata: sei una persona intelligente, con spirito critico. Lo si capisce facilmente da come utilizzi con disinvoltura quel prezioso strumento dialettico chiamato "ironia" (una persona intelligente non è detto che abbia il senso dell'ironia, una persona ironica è intelligente tout court). Persone come te difficilmente saranno "manipolate" da un medium tendenzioso (se non per scelta di lasciarsi fare). Tu sai bene scavare per conto tuo, e approfondire.
    E per me è sempre un piacere leggerti e esser letto. :o)

    In quanto agli stupidi, beh, per quelli il medium ideale è Otelma.

    Io mi riferisco ai tanti intelletti pieni di potenziale (magari bambini e giovani, ma non solo, anche persone adulte) che fin dal primo approccio al mondo dei media, vengono tacitamente "addestrati" al galleggiamento in superficie, alla insofferenza di andare oltre la pillola flash.

    I mezzi di comunicazione sono fatti anche da addetti ai lavori. E molti di questi sono conniventi nel lasciar crogiolare i cervelli "giù d'abbasso", riducendo i fatti a slogan-flash. Ed è un gesto criminale, poiché solo il dubbio alletta la gente a salire più in alto per avere una prospettiva variabile.

    Non ti racconto nemmeno quante volte vedo notizie false o frammentarie replicate con effetto domino, semplicemente perché gli stessi operatori dell'informazione si limitano all'ozioso copia-incolla, o a documentarsi e informarsi leggendo la frasetta twitter.
    Ricollegandomi alla replica di Elle, tante volte io mi imbatto nel "passamano di secchi" da parte di individui che nemmeno più si preoccupano del fatto che, da qualche parte, esiste una fonte dove l'acqua è stata attinta. Troppo faticoso scarpinare fino alla sorgente. Meglio gettare ai pesci il solito liquame.
    E alla fine diventa una narrazione mitologica il fatto che, da qualche parte, esiste una fonte.

    Anche rispetto a molti "scribacchini" tu godi di un punto di vista privilegiato. Di altezza superiore.

    RispondiElimina
  25. @Sileno27: "Vangelo secondo Sileno27"

    Anche la faccina che vomita sarebbe inadeguata.

    E nello scrivere questo non sono certo influenzato dalla reminiscenza di uno Streetball challenge di tanti anni fa, quando, tre contro tre, il mio team rischiò di essere eliminato da tre mentecatti accomunati dalla maglietta "Laura Pausini Fan Club". Per di più schieravano un nano in squadra e uno dei miei due compagni era inibito. Giocava molle. Gli ho detto: "Porco cazzo! (copyright) Questo stronzo in miniatura molla calci agli stinchi come un fabbro, e tu ti fai problemi a spaccargli il naso a gomitate?!?! Se ci elimina il nano della Pausini, io ti inculo anche da morto!"
    Vincemmo. Fanculo il nano e fanculo la Pausini.

    RispondiElimina
  26. @Kisciotte: conosciuto ;o) e visionato.

    RispondiElimina
  27. @Hombre:
    @MaiMaturo:

    Dobbiamo solo decidere la sede sociale del Club, perché pure per me è un piacere che si rinnova leggervi ed esser da voi letto.
    E pure commentato, perché non penso proprio che in due persone eleganti come voi possa trovare alloggio la presunzione, che di solito è l'anticamera della permalosità, che conduce al salotto della stupidità. Non piacendomi poi il concetto di perfezione, l'intelligenza apporta sempre "sfumature" (ho ancora in testa il monologo di Mimmo Repetto, grazie Hombre!), altrimenti non si migliora più.

    Mi unisco a MaiMaturo nel constatare con confermata prevedibilità che dei post squisiti possono stare solo dentro un blog squisito e dietro quel blog può esserci solo una persona squisita, che fa commenti squisiti, cavalcando al contempo.

    Sull'aggettivo "simpatico", invece, mi hai un poco scioccato.
    Positivamente scioccato.
    Magnificamente scioccato.
    Non sai quanto. "Non puoi capire" ti direi, se non odiassi chi usa questa espressione perché in realtà non sa spiegarsi.

    Sarebbe riduttivo parlarne qua.

    Per farla breve (si fa per dire) ti dedicherò, Hombre, un post ad personam.
    Spero ti piacerà.
    Alla faccia della "simpatia".
    Obligado fin d'ora!

    Ah, siccome niente è più straordinario dell'ovvio, sia chiaro che ogni complimento lo raccolgo e ve lo ritiro addosso, con gli interessi! ;o)
    A tutti e due!
    Gentilissimi!

    RispondiElimina
  28. @Obi: Bella la frase di William, grazie per avermela fatta conoscere.
    Se posso, in punta di piedi, interpretare uno dei più grandi scultori di parole della storia dell'umanità, penso intendesse per "brevità", l'essenzialità applicata alla parola letteraria.

    La poesia, almeno per me, è l'essenza della saggezza.
    E Shakespeare è pura poesia.

    La brevità, in Shakespeare, è magnifica, fa tutt'uno con l'essenza.
    E' nell'informazione che diventa rischiosa, la brevità.

    "C'è del marcio in Danimarca" per me è essenza.
    "C'è del puzzo da qualche parte" per me è sbrigativa brevità.

    Sull'estremismo, se intendi il fanatismo, va sempre osteggiato. Siamo d'accordo.

    Io personalmente ho un concetto molto positivo degli "estremisti", ma solo per il fatto che li distinguo nettamente dai "fanatici".
    Gli estremisti spiccano per intelligenza.
    I fanatici brillano per idiozia e ignoranza.

    Per me il "pensiero estremo" non si arrende di fronte al suo opposto, il compromesso, pur accettando l'argomentazione altrui, ma senza paura di sconfiggerla, o di arrendersi a sua volta: il meglio che scaccia il peggio.
    Mandela, Ghandi, Marco Polo, Cristoforo Colombo, per me erano "estremisti" e sono gli estremisti che scrivono le pagine più belle dell'Umanità.
    E la nostra epoca avrebbe bisogno di coraggiosi estremisti.

    Considero invece "pensiero fanatico" quello di chi persegue uno scopo, e chiunque non la pensi allo stesso modo va "annientato a prescindere, senza confronto".

    Io sono un estremista nel fatto che mi piacciono le donne.
    Se fossi un fanatico, reputerei froci sfigati con patologie mentali gli omosessuali.
    Che invece perseguono, con passione e determinazione, altri estremismi sentimentali.

    Non bisogna temere di essere estremisti.
    Il fanatismo, sì, mi fa orrore.

    Mi fermo, magari ne farò un post.

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  29. bisogna prender ferie pure per aggiornarsi sui commenti dei commenti dei commenti al quadrato in logaritmi base dieci.
    e meno male ch'è un piacere... sennò venivo lì col badile.

    @mm che volevi pure essere invitato? Mi pare che tu sia socio fondatore, porco cazzo ®.

    vovzabov

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  30. @k un post ad personam? mi mette ansia... ricordati che ho uno degli avvocati più più più... c'era un aggettivo... ma non mi ricordo adesso, comunque più qualcosa, ecco!

    detirman

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  31. @Hombre: tranquillo Caballero! Non vorrai privarmi del piacere di evidenziare a che bella persona io dia del tu! Lo faccio per narcisismo, in fondo. ;oD

    (pottaeva)

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  32. ripongo il ferro nella fondina, nobile hidalgo.

    stephenschlacks

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  33. Non usare aggettivi nei miei confronti di cui magari in futuro potresti pentirti ;)
    In ogni caso grazie, anche per me è un piacere leggerti.

    Scritte le 'smancerie' ti dico che in realtà non sono d'accordo con te, tiè :-))
    Non credo di essere un genio o un privilegiato, al di sopra della media, nessuno mi ha mai detto cosa fare o non fare, e nel caso specifico, nessuno mi ha mai detto come usare i media.
    Ovviamente si escludono le canoniche educazioni scolastiche e familiari che, salvo casi eccezionali, possiamo assumere come uguali per tutti.

    Fatta questa piccola premessa credo di pensare (sì perché non ne sono sicuro) all'universo giornalistico come un universo darwiniano, dove la notizia più richiesta vince sulle altre.
    Non è colpa di repubblica.it se le notizie più cliccate sono quelle della colonna di destra. In realtà sì se fossimo in un mondo perfetto, ma non lo siamo, siamo in un mondo dove la notizia che fa più ascolti viene proposta in ogni salsa, perché così va il nostro mondo.
    È un po' come Berlusconi, non è lui la colpa ma chi l'ha votato. Ha vinto, ok, meritiamo di andare allo sfascio, niente di più niente di meno.
    Lo stesso per repubblica, non è lei che deve educarci, dà quello che il popolo vuole e per me va benissimo, la capisco. Fanno il loro bene.
    Poi, per rispondere anche ad Elle, le informazioni si trovano di ogni tipo, anche delle più lunghe. Io per conto mio leggo Sotto l'elmo di Kisciotte oppure apro più volte possibile un link ad una notizia lunga lunga, così da aumentarne il traffico per non farla sparire ;-)
    E se, infine, dovessero sparire vorrà dire che Josef K. si sarà estinto.

    Non parlo dei commenti alle notizie delle persone che costantemente mi capita di sentire.
    Personalmente a stento espongo la mia opinione per paura di non conoscere un risvolto della questione che mi potrebbe far cambiare completamente la visione sull'argomento.

    La smetto e mi scuso per la lunghezza.
    (Frase che non capiterà mai di dire ad una ragazza)

    (spreadbtp-bund)

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  34. @Josef K.: ok. letto, e speravo durassi di più (frase che mai direi a un uomo, se non a debita distanza).

    Guarda Josef K., a cambiare idea e mandare affanculo si è sempre a tempo. Per questo, forse, non mi faccio problemi a dire ciò che penso di Josef K., con i dati che ho, alla data del 4 novembre 2011 (ovviamente cercando di dimenticare che sia contro il captcha).

    Tu non sarai d'accordo con me, ma io lo sono con te su molto di ciò che scrivi.

    Se non ti ritieni sopra la media, evidentemente o fingi bene o hai il merito di frequentare una bella selezione di esseri umani.

    Su un solo passaggio non concordo, e forse lì sta la forcella dei nostri pensieri.
    "Lo stesso per repubblica, non è lei che deve educarci, dà quello che il popolo vuole e per me va benissimo, la capisco. Fanno il loro bene."

    Sarò un utopista, ma fare informazione non dovrebbe essere solo un mestiere da tornaconto personale, ma una missione a suo modo educativa, con un fine sociale, anche educativo (sarebbe come se i professori a scuola cercassero consenso portando sempre gli studenti a giocare a pallone in cortile: fai la loro contentezza, non il loro bene).

    Per me anche educare informando dovrebbe essere uno scopo professionale, facendo prevalere la passione di dare al lettore (parafraso Goethe) ciò che deve avere e non ciò che vuole avere.
    Io lo capisco meno il fatto che i giornali facciano il loro bene, a meno che non intendano il giornalismo come operazione di marketing per vendere copie e non perdere lettori.

    Quando sotto l'elmo non avrà più lettori come te, a me, di avere masse di lettori giulivi e consenzienti, fregherà meno di un silenico porco cazzo.

    Quindi, ribadisco, grazie di leggermi.
    Davvero.

    RispondiElimina
  35. Scherzavo, sono d'accordo con te, si disquisiva con piacere su differenze di pensiero minime.

    Lo ammetto, mi ritengo sopra la media, ma sia chiaro, solo perché la media è un gradino sotto il massimo raggiungibile da uno scimpanzé. Non per miei meriti.

    La risposta è nelle tue affermazioni, sei un utopista e il tuo esempio a mio avviso è inesatto.
    L'insegnante incarna lo Stato, diciamo la divinità, la purezza. Repubblica invece la paragono ad una qualsiasi società privata, alla stregua di non so, la Fiat. Ogni società privata aspira al proprio bene e quello dei suoi capi, non quello dei suoi operai.
    Ovvio che non dovrebbe essere così, che non è giusto, ma è proprio in questo modo che gira il mondo. Ovviamente non mi sta bene e la visione che hai tu sarebbe la più auspicabile, ma tant'è.

    Il discorso fatto sui giornalisti poi potresti applicarlo anche ai meccanici. Anche loro dovrebbero lavorare con rispetto e con passione, però poi ti chiedono cento euro per il cambio di una lampadina.

    Ora mi tutelo da possibili querele.
    Faccio presente ad Ezio Mauro e a Sergio Marchionne che le loro rispettive società sono state prese a titolo di esempio.

    Grazie a te di tutto!

    (duna)

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  36. @Josef K.: sigh! mi hai rattristato! sigh! sob! non c'è proprio speranza allora :'(
    Uffy!

    Per il resto sì, esatto, ogni professione dovrebbe essere svolta con passione, anche il fare lo spazzino così come fare il medico.
    Altrimenti per forza mio papà è stato un miracolato, che per un nulla finiva anche lui sotto i ferri per essere operato a un ginocchio per nulla da quei medici farabutti della Clinica Santa Rita, finita sotto inchiesta pochi mesi dopo.

    Ma vabbeh, mi allineo al tuo pragmatismo reale (sto bluffando spudoratamente)

    Ciao :o)

    (diplodoco)

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  37. @ Kisciotte
    Grazie...e la tua è stata l'interpretazione giusta a quella frase. Essenziale è la parola chiave, non avevo fatto i diversi distinguo (come ha fatto il bravo MM)e alla parola estremismo davo appunto quell'accezione negativa, i fanatici solitamente non riscuotono le mie simpatie.


    (bwgiorhno) :)

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  38. Per me un'alta qualità si raggiunge prima di tutto con una grammatica impeccabile, e di questa c'è davvero tanta penuria.

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  39. @ME: Già. Mai come nell'Era della Comunicazione la parola scritta è stata così bistrattata, e senza pudore.

    Per me sia la scarsa cura grammaticale che l'approssimazione dei contenuti, sbilanciati spesso a rimorchio del marketing, sono sintomi della stessa disfunzione: insufficienza di passione e determinazione professionali.

    Dopo di che, come ogni tecnica, un professionista appassionato può sempre impegnarsi a migliorare (la grammatica in questo caso).
    Ma se manca la voglia di farlo, ogni peccato lascia il peccatore che trova.
    Troppa gente si reputa già arrivata, prima ancora di partire.
    Temo che allora il guaio non sia più la grammatica scarsa, ma la supponenza degli sgrammaticati.

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  40. Secondo me, più che considerarsi arrivati, tanti hanno la presunzione di non essere ignoranti, cosa che, invece, riguarda tutti.
    Concordo con te nel notare una mancanza di volontà di migliorarsi, per questo mi guardano come un animale strano :)

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  41. @ME: esatto, come precisi tu.
    Chi nasce imparato, si reputa già arrivato.

    Io (e lo auguro anche a te) sono ben contento di ignoscere (non conoscere), altrimenti non avrei margine di miglioramento, imparando cose nuove.

    Peccato che definire qualcuno "ignorante" sia diventato un tabù che offende le persone "diversamente conoscenti" (prima o poi lo introdurranno questo neologismo socially correct).

    Evidentemente, chi si offende, oltre che ignorante è pure stupido (pardon, diversamente intelligente).

    hahahahah W i bestiari strambi!

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