domenica 1 gennaio 2012

I brindatori del tempo perduto

Inizia un nuovo anno.
Si rinnovano gli auguri.
“Buon anno!”
“Ti auguro tanta felicità!”
“Possa il 2012 donarti ciò che l’anno precedente non ti ha recato!”
Come ogni anno, come ogni data solenne, facciamo tappa sulla via del tempo.
Refrigeriamo i corpi, bivaccando all’ombra del nostro trascorrere.
Rinnoviamo riti e formule scaramantiche.
Stappiamo spumante, tagliamo pandoro e panettone.
Ci sorridiamo in faccia rassegnati sorrisi d’ottimismo verso l’ignoto che sarà.
Un ignoto i cui pochi lineamenti certi suggeriscono la triste effigie della penombra passata.
Un anno: quel trancio temporale, quel moncone d’approssimazione, che ci siamo inventati per illuderci di esercitare una qualche forma di controllo sulla Vastità dell’esistere.
Pasteggiamo, lusinghiamo, recitiamo rituali di speranza.
Ricchezza e salute, felicità, cotechino e lenticchie.
Ben sapendo, in fondo, che tutto ciò, come sempre, andrà in merda.
L’unica reminescenza di un fuoco d’artificio sarà il borbottio di uno sfiato d’addome.
Non c’è alcuna novità in questa notte tra due soli.
Nessuna magia si accende tra un tramonto e un’alba.
Ammantiamo di specialità ciò che le altre creature chiamano ennesima parentesi di sonno.
Si nasce e si muore come tutti gli altri giorni.
Si muore e si nasce, per poi morire, come sempre.
Sul nostro cammino sono finte illusioni i punti di ristoro.
Nemmeno nostra è la via.
Lo scorrere del tempo non si altera e non si ferma.
Il tempo non scorre ineluttabile.
Il tempo non scorre.
Il tempo sta.
Ineluttabile.
Come un grande oceano di silenzio.
Statico, immobile, indifferente.
Una fredda corrente del Labrador siamo noi, che scorriamo attraverso la vastità del tempo.
Con le nostre vite arrabattate in un istante d’eternità.
Divorati dall’ansia di non perdere tempo, di non sprecare tempo.
Il tempo che mai si perde osserva distaccato noi, noi sì, che ci smarriamo.
Il tempo non è denaro. E non si compra.
Intorno a noi il tempo è fermo, inamovibile, in attesa di vederci scomparire.
Una clessidra fredda e noncurante e un poco annoiata del fastidioso brusio dei granelli.
Siamo polvere spazzata dal vento.
Vento generato dai nostri turbini di speranza.
Granelli sostenuti da reconditi anfratti di superstizione.
Il tempo mai scorre, sono le nostre miserie a scivolare via sulla superficie.
Oggi e in ogni giorno di festa, illudiamoci di ingannare il tempo.
Fingiamo un passatempo per il tempo libero.
Il sole splende nel cielo blu.
Fuggiamo su un crinale di montagna, dentro una mostra o su una barca.
Formichine impazzite sul carapace di una tartaruga, antica quanto il tempo.
Noi, stolti, convinti di poter ingannare il tempo.
Preoccupàti di doverlo aiutare a passare, transumare, riscattarlo dalla schiavitù del limite.
Che è nostra, non sua.
Il tempo non scorre.
Il tempo è sempre libero, e ci compiange.
Spettatore che sbadiglia, estraneo al nostro affanno arrabattato per tenerci aggrappati, per qualche istante, sulle pareti scivolose.
Del suo esistere.
Del nostro fluire.
Noi non inganniamo il tempo.
Il tempo inganna noi.
Noi cerchiamo di fregarlo ogni volta che ricopriamo le sue rughe, vestigia del suo trionfo.
Il tempo non ha nemmeno bisogno di ingannarci.
Perché il tempo gioca a proprio favore.
Il tempo è inflessibile, si piega solo a proprio piacimento, con la pazienza del vuoto.
Il tempo se ne sta, libero, in attesa di vederci passare oltre.
Il tempo sta.
Noi scorriamo, passiamo, ingannati dalla fandonia di un finto dominio.
Fatto di tic tac, di pendoli e di orologi a cucù.
Il tempo lo sa.
Che è soltanto questione di tempo.
Quando anche l’ultimo cucù s’incanterà, scarico.
E allora il tempo sussurrerà sorridendo:
“Bubusettete!”
A noi brindatori del tempo perduto.
E ci farà la festa.
Seppellendoci.
A uno a uno.
***

Auguro a tutti voi un 2012 colmo di gioia, ottimismo, che lasci alle spalle per incanto tutti i fardelli e i pesi dell’esistenza, che inspiegabilmente fino a ieri era impossibile sgravarsi di dosso.
Ma ora certamente nella parola “duemiladodici” esistono segreti ingranaggi, grazie ai quali tutto andrà a posto e gli attriti e le abrasioni dei granelli di sabbia si ricomporranno.
Godete a pieni polmoni questo anno che inizia, in attesa di rinnovarci gli auguri al suo tramonto, tra dodici mesi, quando, puntualmente, lo bolleremo come fallimentare e ingrato, riponendo rinnovata e cieca speranza nella visione del pargoletto 2013.
Godetevi il 2012 perché non è detto che ci ritroveremo tutti vivi a farci gli auguri tra un anno.
Lungo è il cammino che conduce all’attraversamento di un intero anno.
Almeno uno tra noi, probabilmente, sarà morto per allora.
Non lo dico io, lo dice il tempo.
Pigliatevela con lui.
Se vi riesce.
Nel dubbio, brindate felici che per quest’anno non sia toccato a voi.
Il tempo lo sa.
Non si spazientisce.
Il tempo sa attendere.

K.

16 commenti:

  1. ...basta fermare la corsa...e con sorpresa il tempo, scoprirà di aver perso il suo dominio, almeno su quell' unico essere, consapevole, che e' padrone anche del suo tempo...

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  2. Allora non te lo ricordi più -è evidente- d' aver creduto, fosse pure per un solo giorno, d' essere immortale...
    Io ne ho una reminescenza limpidissima. Ho smesso di crederlo -anzi di saperlo con certezza- d' improvviso, sui vent' anni, fulminata da una sorta di folgore lungo la via dell' età adulta, e questo a prescindere dal fatto d' essere comunque incappata nelle morti altrui.
    Kant, sulle prime, m' ha consolata con l' allegoria delle lenti, con il suo dire che tempo e spazio non sono che lenti di cui avvalersi per leggere il mondo e l' esistenza, poi, giacché ai miei simili continuava a succedere di morire, ho realizzato l' idea che con o senza lenti sarebbe prima o poi successo anche a me.
    Ma "siamo fatti della stessa materia dei sogni", soprattutto, non è così? E' una questione di proporzioni: senza le immagini (speranze,fantasia, pensiero, sensibilità, passioni, quest' amore smisurato ed ingordo di respiro)non saremmo così umanamente commoventi e belli.
    Ed allora, allo scoccare della mezzanotte, prendiamoci la libertà di dimenticare d' essere ad un rintocco in meno dalla morte. E se da sbronzi, nel caso, riesce pure meglio. D' altronde non è proprio il fanciullo biondocrinuto l' inventore della vigna ed il rappresentante dell' eterno ciclo della vita?

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  3. @S.
    Riferito all'intervallo psicofisico della nostra esistenza, il tempo (T) è una costante, noi delle variabili.
    Il nostro stato di quiete o movimento è un moto relativo ininfluente, se rapportato al tempo, la cui esistenza è una grandezza non comparabile alla nostra.
    Noi nasciamo e moriamo (tempo t), il Tempo T no.
    Al tempo non interessa esercitare un dominio su di noi. Non ci bada proprio.
    E chi tra noi ha la consapevolezza di essere padrone del proprio tempo, ha di sè la stessa realistica presa di coscienza di un moscerino che, stando sul culo di un elefante, ritiene dumbo una sua proprietà.
    La meditazione è abbastanza efficace nel determinare una sottrazione "temporanea" dell'individuo al fluire nel tempo. Proprio perché si attiva una estraneazione dell'intelletto dal parametro temporale dell'esistenza finita, umanamente intesa. Ma è una sospensione a termine, altrimenti la vita si snaturerebbe e l'esistenza avverrebbe in uno stato di permanente levitazione psichica, più prossima all'esistenza di un prodotto da forno che non di un essere umano.
    Per dirla più semplicemente: dopo aver sconfitto un Balrog puoi anche stare a occhi spalancati a contemplare lo scorrere delle galassie nel fiume luminoso del Tao, ma prima o poi, o decidi di assurgere a pure spirito (quindi extra contesto umano) oppure anche a Gandalf il Bianco vengono i reumatismi a forza di stare sdraiato con una tunica sulla neve gelida in cima a una vetta neozelandese.

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  4. dissento :)
    senza le variabili, cioè l' essere umano, il tempo non ha alcun senso, se non per coloro che amano perdersi in teorie fisiche e sui massimi sistemi...rapportato umilmente ad una quotidianità strettamente umana, sicuramente fallace ed anche non condivisibile, quell' uomo che consapevole che esiste un tempo per ogni cosa della vita umana, sarà padrone del suo tempo, nel momento in cui non aspetterà il," bubusettete"...

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  5. @Kisciotte
    Dissento pure io! Sono d'accordo con @S.
    Il Tempo T e il tempo t non sono comparabili, sia per grandezze che per intima sostanza.
    Proprio per il fatto che il tempo T non conosce il concetto di dominio, in quanto non pensa!
    Per quanto infinito il tempo T non può concepire o avere coscienza del t piccolo.
    Invece l'uomo, per quanto essere piccirillissimo, può avere consapevolezza di T grande.
    Insomma, il Tempo è un oceano cieco, mentre l'uomo, nella sua piccola e limitata esistenza, ha una vista intellettiva che gli permette di dare significato al Tempo.
    E quindi lo può fare a spezzatino e a fette candite come e quando vuole, di anno in anno e anche di complemese in complemese, se ci si è appena fidanzati! E cospargere il tutto di coriandoli e zucchero a velo.
    Certo, la visione dell'uomo è limitata alla propria esistenza.
    Ma l'uomo ha un'arma che nessuna legge fisica può imbrigliare o soppesare.
    Si chiama immaginazione! C'è chi la chiama intelligenza del cuore, chi la chiama sogno!
    E nel sogno ognuno di noi, prima del bubusettete, può prendere in braccio Cronos al primo vagito, accudirlo fino al sepolcro e farlo rinascere ricullarlo più e più volte.
    Penso, Kisciotte, che come altre volte pure qua devo dissociarmi da quanto dici.
    Tanto più che vai a impelagarti in situazioni complicate e poi ti lamenti piangendo lacrime di cocco e drilli.
    Adesso vedi cosa hai combinato?!
    Ti ha risposto pure @Morena, che per scomodarla ce ne vuole, ma quando esce dalla sua torre traballante, arriva agguerrita con schiere d'armate filosofiche, mica solo con un gufo impagliato.
    Contento? Adesso ti ha pure linkato un mattone di lettura. Adesso impari! Te lo leggi tutto e ti sta bene!
    Hai gridato "I Rohirrim! I Rohirrim!"
    Ecco, adesso i figli di Eorl si stagliano sulla collina al sorgere del sole.
    E per te sono uccelli senz'ali per diabetici! Nasconditi fin che vuoi dietro il tuo Signore degli Anelli.
    Prima o poi dovrai venire fuori da sotto le sottane delle tue fantasticherie.
    Qua ci sono Kant e Nietzche e chiedono di te.
    E gente che dissente. Kisciotte ci sei?
    Scusalo Morena, ogni tanto fa così, porta pazienza! Abbi pazienza S.
    Adesso gli racconto una fiaba, oggi lenticchie e domani lenti d'antipasto e svelti di dessert.
    E stanotte sogneremo di dormire un sonno senza sogni.

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  6. Kisciotte e @Kisciotte ...forse hai solo abusato dionisicamente del succo degli dei?!
    buon sonno senza sogni...no! no! sogni senza sonno , ad occhi aperti, per poterli ricordare ed un pochino manipolare...perché sempre bisogna sognare che oltre i limiti temporali ed intergalattici :) esiste un mondo dove tutto e' possibile ...come l' isola che non c' e' :))

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  7. @sirio59.mm
    Ciao Morena, grazie per il commento e per il link, che finalmente ho letto.
    Per la parte onirica ti ha risposto sopra un'altra delle mie personalità.
    Qua integro io. Mi hai un poco acculturato. Non sapevo che Dioniso avesse avuto una biografia caratterizzata da vicende così cruente, causa mia ignoranza di cultura ellenica antica.
    Pare che anche Federico concordasse sul fatto che, in assenza di spumante e pandoro, i Greci ovviassero con abbondanti sbronze e telenovelas sull'Acropoli. Il tutto al fine di scaricare altrove, esorcizzandole, quelle tignose, ineludibili costanti chiamate Tempo e Morte.
    In una sbronza e in un brindisi può esserci più saggezza che in tanta sobrietà (l'aggettivo derivato è in auge di questi tempi)
    ;)
    Grazie del sostanzioso apporto.
    A presto

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  8. T'è avanzato mica un pò di Moet Chandon, che ho in mano un bicchiere mezzo vuoto?

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  9. @Conte di Montenegro
    Niente sciampagne, carissimo. Qui si brinda alla gloria vinicola nostrana: al momento, Cartizze di Valdobbiadene, Teroldego del Concilio, Rosso di Montepulciano...
    Ah no, cacchio! Vuote!
    Scendo in cantina! Torno subito!
    Prosit! ;oD

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  10. Allora patti chiari amicizia lunga, leggere i tuoi post è già quasi un "Infinite Jest" leggermente più breve, se poi anche i commenti diventano post seguirti diventa un lavoro.
    Stai inoltre facendo diventare, al di là dell'apparenza impegnata, anche Morena una giocherellona e questo non è bello, non è bene.
    Sobrietà, pacatezza.

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  11. @giovanni
    Non sia mai Giovanni! Che diventi un lavoro non retribuito intendo.
    Ho peccato di logorrea, invero, nei commenti.
    Ma non posso perderti! Dai ok, facciamo così.
    Ti dispenso dal leggere i commenti (oppure salti il post e leggi solo i commenti, come preferisci).
    Morena deve avere una stella che balla, oltre a un Anacleto, in quella rocca d'uggiosa malinconia.
    Bisogna agire con circospezione, un piccolo spiraglio alla volta, che altrimenti irrompe sulla scena il Cirque du Soleil con tutto il Rondò Veneziano.
    Al che sarà una resa incondizionata, che già sul fianco filosofico sto sguarnito come un cucciolo d'antilope abbandonato in mezzo alla savana.
    Per fortuna lei sa quanto sia preziosa per me la sua densità letteraria.
    :oD

    ps: adesso vado a vedere che significa "Infinite Jest" che tu spacchi legna, bevi chianti, sbagli le virgole (hahahahah), ma mi butti lì espressioni da scuole grosse! Con chi ti credi di avere a che fare?!?! Con Morena?!?!!?

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  12. Sai...ho letto questa valanga di parole una prima volta non ricordo se ieri e a che ora, comunque ero intronata...mi si sono intorcigliate addosso come fibbre di klevar che mi hanno quasi soffocato, e che leggere alcuni post con un certo stato d'animo è pericoloso,( fine e principio d'anno schifoso), però checcazzo io il tempo lo esiggo e me lo prendo! Ora vado in frigo che c'è una bottiglia di Ferrari che lasciare li è un peccato!

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  13. @lillina
    hahahahaha vedi?!?!?!
    Non c'è niente di meglio che additare un sepolcro per attizzare nella gente la voglia di vivere!
    Prendi il tempo prima che sia il tempo a prendete te!
    Uuuuuuuhhhh!!!! (suono cavernoso e terrificante di fantasma)
    Intanto, nel dubbio, prendi il Ferr... ah ok, l'hai già scolato, ok! Era per dire...
    Mi dispiace lillina per il finale e il debutto brutti.
    Ti auguro un intero anno che renda il principio una sbiadita, stramba eccezione. Ciao :o)

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  14. Anche a me non è cambiato niente, non ho bisogno di vedere "1 gennaio" sul calendario per fare nuovi propositi, però ogni occasione è buona per bere un bicchiere in compagnia ;)

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  15. Ok il primo giro lo offro io, però ;)

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