mercoledì 23 novembre 2011

Sommergibili d'acqua dolce

Mi è capitato mesi addietro di fare delle considerazioni partendo da alcuni sguaiati quanto patetici commenti di fan italiani sulla pagina facebook di Svizzera Turismo.
Questo è quanto scrissi: La libertà non è star sotto un larice.
Più di recente mi sono imbattuto in un blog che esibisce una coccarda nel “Dicono di Noi” della sua homepage.
Sono quindi risalito al post che il signor Conte di Montenegro dedicò alla Svizzera; l’ho letto, per poter meglio apprezzare la replica del sito elvetico Mattinoonline.
Non mi importerebbe granché di entrare nel merito della loro disputa, se non per una questione di sommergibili.

Uno scritto goliardico può essere compreso o meno, quindi apprezzato o meno, valutandolo di buono o cattivo gusto.
Però, nel finale della replica, Mattinoonline sposta il confronto su un piano di serietà.
Quindi, come in Caccia a Ottobre Rosso, andiamo pure "in parallelo", eleviamo il livello del dibattito: lasciamo gli abissi del fraintendimento humor e saliamo a quota periscopica per un confronto di civiltà, accantonando gli sberleffi boccacceschi.

Scrive il signor MS, su Mattinoonline:
Beh, hai proprio ragione caro Conte di Montenegro (e tutto il club di intellettuali che ti circonda): per fortuna c'erano gli italiani a spazzare via la macchia del nazismo in Europa, a debellare la mafia (che ovviamente é una creazione tutta svizzera) e ad assumere 51.000 frontalieri che altrimenti non troverebbero lavoro in Svizzera (senza contare i domiciliati che si trasferiscono in Italia perché non ne possono più della burocrazia e del governo svizzero!!).

Cercherò di parafrasare l'affermazione d'istinto che mi porta ad esclamare che una simile chiusa è caratterizzata da una manovrabilità di merda.

Cominciamo dal Nazismo.
L’Italia ha purtroppo elargito al mondo uno dei peggiori prodotti della mente umana: il Fascismo.
Un danno aggravato dal fatto che un certo Adolfo andò a scuola proficuamente dal camerata Benito.
L’Italia fascista fu complice e ispiratrice del nazismo.
E bisogna rendere grazie a tante nazioni che si opposero strenuamente al nazifascismo, sapendosi schierare e agire contro di esso.
Sapersi schierare lo considero un valore.
Sapersi tenere fuori, vantandosi di neutralità per non avere rogne, e dal pulpito del disimpegno fare la morale agli altri, non lo considero qualcosa di cui andare fieri.

Anche perché, la “neutrale” Svizzera non fu affatto equidistante.
Estrapolo solo alcune considerazioni da questo articolo scritto da Sergio Romano per il Corriere della Sera:
(…)i rifugiati respinti alla frontiera, le forniture strategiche alla Germania in guerra, il transito di carbone tedesco verso l’Italia, la volontaria «arianizzazione» delle aziende svizzere che operavano nel Terzo Reich, i fondi nazisti albergati negli istituti finanziari della Confederazione, la dubbia provenienza dell’oro tedesco che la Banca centrale svizzera accettò di scambiare contro la propria valuta, i conti aperti dagli ebrei prima della guerra e incamerati di fatto dalle banche dopo la loro tragica morte.(…)
Fino al 1942 la Svizzera sostenne che i profughi per motivi razziali non potevano considerarsi «politici». E fu la Confederazione che chiese alla Germania nel 1938, per meglio difendersi dagli emigranti indesiderati, di stampigliare con una «J» (Jude) i passaporti degli ebrei tedeschi. Ma la peggiore manifestazione di cinismo risale al dopoguerra quando le banche resero praticamente impossibile la restituzione agli eredi del denaro che gli ebrei avevano depositato presso i loro sportelli. Dopo essere stato una garanzia per il cliente, il sacrosanto segreto bancario divenne un boomerang e uno strumento di confisca.

L’Italia ha contribuito a generare la macchia del nazismo, altri paesi hanno contribuito a pulirla, ma se avessimo aspettato il governo svizzero per smacchiare il nazismo dall’Europa, penso che staremmo ancora nella sala d’attesa della Storia, senza che la Svizzera avesse fretta di interrompere gli intrallazzi economici col Terzo Reich.
Il collaborazionismo trova sempre una congiuntura economica favorevole.

Veniamo alla Mafia.
Poco ci vuole a indicare nell’Italia la culla di una malavita organizzata che è un tumore diffusosi ormai da tempo oltreoceano. Mafia, Camorra, ‘Ndranghta sono prodotti nostrani dei quali gli Italiani hanno solo da vergognarsi.
Purtroppo, anche in questo caso, una nazione che ha tra i pilastri della propria economia il riciclaggio legalizzato di denaro sporco, potrà forse ostentare tanti orologi lussuosi al polsino, ma non potrà mai permettersi il lusso di fare la morale all’Italia.
Così come fece per i gerarchi nazisti, anche per i mafiosi la Svizzera non si fece pregare per allestire conti bancari foderati d’oro.
Mi limito a ricordare l’inchiesta di Pizza Connection.
Chi vuole può leggersi l’intera pagina linkata. Io riporto due affermazioni relative al virtuosissimo ruolo ricoperto dalle Banche Svizzere negli etici rapporti con la Mafia.
All'inizio, nessuno (anche nell'FBI) credeva nella vastità di questa organizzazione - si verificò quando dimostrammo il flusso di denaro tramite le banche in USA, e le valigie piene di valuta USA depositate in banche svizzere. [Carmine F. Russo, funzionario FBI]
Il danaro ricavato attraverso "paradisi valutari" veniva versato tutto in banche svizzere. Nelle banche svizzere avvenivano le transazioni: si pagava la materia prima. Quello che rimaneva del guadagno, in parte si reinvestiva all'estero, in parte veniva reinvestito in Italia. Questo è lo schema che vi dà la dimensione, anche planetaria, della capacità di fare affari della mafia." [Giuseppe Ayala, magistrato]

Esistono comportamenti maleodoranti nella storia di ogni nazione, ma pur condannandoli continuo a preferirli a certa etica da banche svizzere. La pecunia, si sa, non olet mai.

Passiamo per i valichi dei dazi medievali
In quanto ai 51.000 frontalieri che si spingono a lavorare in condizioni vantaggiose in territorio elvetico, si potrebbe rimediare al problema chiudendo le frontiere; una soluzione intelligente, moderna, tutt'altro che xenofoba. Penso però che da quegli accessi negati non transiterebbe più nemmeno la moltitudine di italiani che contribuisce ad alimentare il turismo svizzero.
Ma sono certo che, finché la morale svizzera avrà un proprio tornaconto economico, si troverà un modo per mantenersi imparziali su una scelta “eticamente” svantaggiosa.
La xenofobia magari è analfabeta, ma sa far di conto.
Sia tra le Alpi, sia in Pianura.

Quindi arriviamo all'evasione fiscale.
Inevitabilmente un paese come l'Italia, con un livello indegno di evasione fiscale, è facilmente additato...
Ops! Acciderbolina! Mi accorgo solo ora che nel predicozzo elvetico non si fa cenno al peccato dell'evasione fiscale che tanto affligge l'Italia. Che strano!!!
Come mai i mafiosi fascisti non vengono dileggiati anche come evasori fiscali?
Magari perché quella che è una piaga inammissibile per qualsiasi società civile, costituisce una civile entrata economico-bancaria in altri ambienti?!

Singolo impulso sonar rilevamento cerebrale
Insomma, ciascuno nella vita dovrebbe preoccuparsi innanzitutto delle proprie magagne, anche perché a voler cercare quello che non va in casa d'altri, basta rovistare e qualcosa salta fuori.

In quanto all'umorismo, sempre si cimenta, spesso si schiera facendosi ironia, a volte fallendo per cattivo gusto, talvolta arrendendosi, sovente disarmato dal difetto di comprendonio.
L’umorismo, come detto, può avere buon gusto o essere di cattivo gusto.
Le argomentazioni, invece, non dovrebbero mai essere di cattivo gusto.
L'importante è scegliere il livello del confronto.

Quindi, o ci si guarda dritto nei periscopi, sopra la superficie della risata, e si argomenta seriamente.
Ma in questo caso si cerca di fare di meglio che sparare falsi bersagli di j'accuse storici che fanno acqua da tutte le parti.
Oppure si rilancia tornando a inabissarsi nelle profondità pelagiche dell'irrisione.
E a quelle profondità non c'è cassa di rolex che regga alle atmosfere del saper ridere di se stessi.
Sia in fondo al Mediterraneo, sia in fondo a un lago alpino: l'importante è un buon impulso sonar di rilevamento distanza, per stabilire la "lunghezza d'onda".

Allagare i tubi di lancio
Personalmente non faccio parte di nessun club, tantomeno di intellettuali.
Ma, se fossi costretto a scegliere tra il signor Conte di Montenegro e chi fa l’educanda al signor Conte di Montenegro, penso proprio che mi troverei più a mio agio con il succitato signor Conte di Montenegro.
Chi elegge a valore le mani pulite perché tenute in tasca, tirandole fuori solo per contare gli interessi bancari maturati sulle sporcizie in casa d'altri, non è nelle condizioni di fare il predicozzo a chicchessia, tanto meno a un Conte.

Ci sarebbe uno strumento nautico, un utile scandaglio nei vari livelli della comunicazione.
Ma bisogna saperlo maneggiare. Si chiama buon senso.
E il buon senso, per definizione, profuma sempre di buono.

Allora lasciamo da parte l'idea di allagare i tubi di lancio e imbottirli di guardie svizzere alabardate con recapito espresso della puntuale fornitura al Vaticano, altro luogo pieno di personcine dalle mani impeccabilmente linde.
Optiamo piuttosto per una soluzione che dovrebbe trovarci d'accordo.
Ficchiamo in un tubo arricchito all'uranio quella squisita testa di minchia di Joseph Blatter, grazie agli intrallazzi economici del quale, nel 2022 i mondiali di calcio si disputeranno nel Qatar, in mezzo ai cammelli, magari a Natale.
Questo sì sarà un dramma sociale! Altro che il tramonto per default dell'Italia o il sorgere dell'Impero del Grande Jabba the Hutt.

K.

18 commenti:

  1. quando il nobile k si rannicchia nelle sue stanze per qualche giorno sappiamo bene che poi salterà fuori con la prorompente forza di un pupazzo a molla e ci schiafferà in faccia parole che magari non avremmo voluto sentire, situazioni sulle quali non avremmo voluto riflettere, crude conclusioni che avremmo voluto trarre noi.
    e ci piace far parte della sua platea

    p.s. la svizzera mi stava sui coglioni pure a giochi senza frontiere: CH! Ma CH icchè? CHe si fottano.

    wilconte

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  2. Appunto!
    Mi hai letto i pensieri.

    Ignavi

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  3. Bellissimo anche questo post. Bravo!

    Grazie mille per il commento e per aver messo Dio qui da te... mi fa tanto piacere.

    Mi sa che passo anche io a Blogspot :-D

    CIAO!!!

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  4. @SpeakerMuto
    @Hombre
    @giovanni
    @Lario3

    Uniti, per Dio*, chi irrider ci può?
    (l'Italia gioca il jolly)

    *solo il Dio di Davide La Rosa (grazie a te!) gode di culto da queste parti

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  5. Un post straordinario!
    Dico sul serio.

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  6. @lutileidiota
    mmm... in questo caso ti ringrazio seriamente!
    :oD

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  7. Grazie Kisciotte! Quale onore per la citazione!!! Provvederò a farti pervenire a casa una forma di Emmenthal per ringraziarti; o uno swatch; anzi, ti fornirò una guardia svizzera da mettere sull'uscio di casa a fare la guardia.

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  8. @Conte di Montenegro
    Grazie a te!
    ...anche se, senza girarci intorno con una simile lista regali, potevi anche dirmelo in faccia che mi vuoi male :oD

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  9. Ullallà, che bel post.
    Qui scatta la standing ovation!

    Certo che la reazione che hanno avuto è inspiegabile. Se c'è un popolo famoso per l'autoironia e per il senso dell'umorismo è proprio il popolo svizzero.
    Sono ironici e simpatici come un riccio di mare nel costume da bagno.

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  10. Pur condividendo lo spirito del tuo post anti-elvetico, vorrei porre l'attenzione su un aspetto riportato non con precisione: fascismo, nazismo e nazifascismo non sono la stessa cosa.
    Come riporta la nostra amica Wiki "Il termine nazismo viene spesso identificato con il termine fascismo", ma nelle loro origini "ci sono differenze molto significative", pur avendo delle analogie, ma sicuramente il fascismo non ha ispirato il nazismo.
    Inoltre bisogna stare bene attenti quando si condanna "in toto" un evento storico, poiché se vogliamo ricercare le radici di qualcosa nel periodo fascista allora dobbiamo farlo anche col nostro sistema pensionistico e con quello sanitario (che saranno da revisionare, ma almeno ci sono).

    Con questo non voglio avallare o cancellare il collaborazionismo italo-fascista con la Germania di Hitler, le collusioni con la Chiesa, l'antisemitismo e quant'altro, ma solo sottolineare che non è mai tutto "nero" (sembra quasi una battuta), ed in ogni caso, ciò che succede storicamente è il frutto di un determinato contesto.
    Per noi è inconcepibile che qualcuno abbia votato Hitler o Mussolini (ricordiamo che sono stati al potere senza un colpo di Stato), per i nostri posteri sarà lo stesso riguardo l'elezione di Berlusconi.

    Giusto per ulteriore chiarezza, la mia è un'osservazione STORICA, non una condivisione IDEOLOGICA.

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  11. Leggendo i tuoi post ho sempre l'impressione che mi manchi una parte dell'extratesto, delle volte non ho il tempo e la voglia di seguire tutti i link e mi rimane la sgradevole sensazione di avere frainteso tutto.
    Ho capito male o siamo in guerra contro la Svizzera margoles?

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  12. @ME
    Ciao,
    avrei dovuto scegliere meglio il verbo da impiegare.
    Con "ispirare" non mi riferisco certo alla radice originale dell'ideologia nazista (Hitler avrebbe perseguito comunque i propri progetti). Mi limitavo a sottolineare che l'aggravante del Fascismo, suo malgrado, fu anche di avere come dirimpettaio un individuo che vide nel Duce una concreta rappresentazione storica di ciò che sarebbe potuto essere un Fuhrer. Non fosse altro che per la parte "scenografica" il fascismo "ispirò" il nazismo nelle parate imperiali, nel saluto romano, nelle divise, ecc.
    E la ferocia dei fatti del Nazismo seppe rendere il Fascismo un ritrovo di cattivoni buontemponi.
    Sono d'accordo con te che nessuna esperienza è, a doverla sviscerare, totalmente nera o totalmente bianca. Ma il fatto che la medicina mondiale debba essere grata alla Germania nazista perché in quegli anni fece passi da gigante grazie agli esperimenti su esseri umani vivi, non mi fa esitare affatto sul condannare in toto quell'esperienza storica. Preferirei di gran lunga un'Italia con previdenza e pensioni in dubbio, ma con la certezza che luoghi come Marzabotto e Sant'Anna di Stazzema fossero ancora anonimi paesini.
    Non antepongo il mio attuale egoismo di ciò che di buono si è salvato, alle passate sofferenze di gente ammassata e fucilata in piazza.
    Tu dici che "per noi è inconcepibile". Non so se lo sia "per voi" o "per te". Di solito parlo solo in nome mio. Per me non è affatto inconcepibile che in quell'epoca la maggior parte degli Italiani sostennero dei regimi, come non avrò problemi a spiegare ai posteri come mai Berlusconi sia potuto esistere come uomo di governo.
    Mi basterà partire dalla perfetta frase di Giambattista Vico, che ho letta sul tuo blog.
    E coloro che non sapranno dare spiegazioni, magari saranno quelle stesse persone che, in fondo, ancora oggi voterebbero Berlusconi se dovessero scegliere tra salvaguardare i propri privilegi di condominio e rinunciare a qualcosa per garantire diritti a chi abita nel condominio sull'altro lato della strada (o del mare).

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  13. @la donna camèl
    Nei miei post, le volte che ricorro a degli extratesto, li linko. In quei casi l'apprezzamento del post è a volte possibile soltanto dalla lettura di quei testi extra.
    Altre volte la difficoltà di comprensione è dovuta alla presenza di "intratesto", ovvero esistono giochi di parole, doppi sensi tra le righe (vedi W la Figa); altre volte gioco sul nonsense.
    Con questo non dico che il risultato sia sempre felice e comprensibile. Anzi, confermo che alcuni post necessitano di una chiave di lettura, che non è detto non si spezzi dentro la toppa.
    E, non dovendo curare un ritorno economico o ambire ad aumentare i fan, non è nemmeno detto che mi preoccupi di renderlo comprensibile; o che mi preoccupi di tale preoccupazione.
    Se posso darti un consiglio - davvero scevro da ogni ironia, tant'è che ne faro anche un post per rispondere a certe sensate obiezioni - le volte che non hai voglia o tempo di stare a seguire extratesti linkati o scervellarti per recuperare allusioni criptate, molla lì la lettura e amen.
    Alla minima sensazione sgradevole di disagio nella lettura, mollami! :o)
    Io spesso faccio così quando mi imbatto in post che non suscitano il mio interesse o in quel momento non incontrano la mia voglia di dedicarci troppo tempo.
    Purtroppo io scrivo in maniera stramba a volte. Soprattutto non seguo un format che permetta a un lettore di ritrovarcisi sempre, sia per stile che per contenuti (ma lo spiegherò meglio per esteso).

    Hai capito bene. Siamo in guerra contro la Svizzera. Ho appena visto passare il Toti sotto casa. Lo stanno spostando dal Museo da Vinci per metterlo in acqua nel Lambro. Da lì lo faremo risalire fino ai laghi elvetici, conquisteremo tutti i Cantoni, razzieremo le loro banche. E' l'unica azione credibile per sconfiggere il nostro debito pubblico. Quindi discenderemo il Reno e abbatteremo lo spread tedesco.

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  14. Giusto!
    (mi fletto davanti alle vostre riflessioni)

    Vico... Vico... a Vico il mio successo scolastico più grande. Forse un giorno ne parlerò.
    Ma anche no.

    Quando il Vico indica la luna, l'hombre guarda il Vico.

    minnes

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  15. @Hombre
    Commento ricco, mi ci Vicco.
    :oD

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  16. Con "per noi" intendevo il comune pensare. Per ME vale quello che hai detto tu e lo condivido in pieno. L'importante è sapere di cosa si sta parlando e questa non è una cosa molto diffusa, poiché si tende a generalizzare troppo e forse è proprio per questo che spesso non impariamo nemmeno dai nostri errori, come dice lo stesso Vico quando parla di "corsi e ricorsi storici".
    un sorriso :)

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