Che poi quando mi ha detto che chiacchierare non è la stessa
cosa che parlare, l’avrei abbracciato per manifestare empatica intesa, ma
siccome è tipo che non si lascia abbracciare nemmeno con una pistola puntata
alla tempia (cit.) ho scartato subito l’idea. Solo che a rispondergli per
dirgli che ero d’accordo mi sembrava sbrigativo, la scelta più idonea sarebbe
stata un bel silenzio annuente, per un istante mi è passata per la testa la
frasetta biblica del tipo “voi guardate ma non vedete, ascoltate ma non udite”,
ma non andava bene nemmeno quella che poi parevo uno che volesse fare il
saccente e che non avesse colto la semplice bellezza della sua verità espressa,
usandola come pretesto per chiacchierare di massimi sistemi astratti. Volevo
metterla sul personale, sul significativo.
martedì 31 luglio 2012
sabato 7 luglio 2012
Che più scienza non si può!
Dopo il trolley di Plath, è ora il momento del borsone di Higgs.
Pare però, da indiscrezioni, che la gloria della ribalta avrà vita breve.
Il governo di Pechino infatti starebbe destinando ingenti finanziamenti per dare impulso alla propria ricerca scientifica, al fine di imporre la Cina agli occhi del mondo non soltanto come potenza economica.
Si vocifera che la prossima, rivoluzionaria scoperta dell’astrofisica, sarà il fustino di Xan.
Sic transit gloria sportae.
Pare però, da indiscrezioni, che la gloria della ribalta avrà vita breve.
Il governo di Pechino infatti starebbe destinando ingenti finanziamenti per dare impulso alla propria ricerca scientifica, al fine di imporre la Cina agli occhi del mondo non soltanto come potenza economica.
Si vocifera che la prossima, rivoluzionaria scoperta dell’astrofisica, sarà il fustino di Xan.
Sic transit gloria sportae.
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martedì 3 luglio 2012
To beer or not to beer: that's the spritz
Qualche sera fa mi sono ritrovato con un'amica a vedere una mostra alla Triennale. Poi, già che era l'ora, abbiamo preso un aperitivo per fare due chiacchiere. Io ho buttato lì la proposta di andare a sederci al chioschetto di fronte al di là della strada, gestito penso da romeni. Ma non ho insistito troppo. Allora siamo scesi nel prato esterno, sul retro. Lì è stato allestito il Camparitivo. Però c'era un'afa che non si muoveva una foglia, al che siamo rientrati per provare il bar interno. Pur attendendo l'avvio di una cena riservata, il barman ci ha gentilmente concesso di accomodarci per una consumazione. Giusto il tempo di ricevere il suo consenso e ci siamo resi conto che lì dentro si schiattava come fuori, e per di più eravamo al chiuso. Allora siamo tornati sui nostri sudati passi, riguadagnando il Camparitivo esterno.
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