Beh, quel giorno, al museo, io me ne giro per le stanze,
accuratamente distante dalla comitiva di classe, ad ascoltarmi in pace le
pennellate di Vincent. A un certo punto vedo Antonio e lo walkman totalmente
assorti davanti a un’opera del maestro. Mi appropinquo. Antonio si gira, e con
sorriso ammiccante mi fa: “Per far sentire uno totalmente idiota, niente è più efficace che avvicinarsi furtivamente al letto mentre dorme e
svegliarlo canticchiandogli la sigla dell’Almanacco
del giorno dopo”. Me la improvvisò anche, con timbro raccapricciante; ci teneva a
farmi capire l’effetto della cosa.
Fu uno walkman di passaggio, Antonio. Arrivato in classe a inizio
anno proveniente da non so dove, a fine stagione lo scrutinio sganciò dalla
locomotiva il suo vagone metallico. Però mi ha lasciato quella frase,
pronunciata dentro il Museo Van Gogh, davanti a un'opera di Van Gogh. Deve
avermi messo a parte di un segreto cosmico. Mi sono entrate e uscite dalla
testa intere annate di materie di studio, ma quel concetto m’è rimasta a ronzare
dentro. Sono certo che a modo suo racchiude tanta saggezza criptata e non so se
mi basterà una vita per indagarla.
Solo ora mi sono deciso a mettervi a parte di questa chiave
mistico-musicale, dopo che recentemente, in vista di una pizzata di
gruppo, un amico mi ha esternato l’ipotesi di terrificare qualcuno cantando la canzone dei
puffi. Su certe questioni, a me bastano due indizi a fare una certezza.
Un primo livello interpretativo che ho ricavato dalla rivelazione
di Antonio, è che ogni giorno è la vigilia di un altro giorno come gli altri.
Noi carichiamo l’indomani di aspettative che occorrono solo a rimandare le
nostre certezze, a procrastinare le nostre insicurezze. Alla sera di ogni
giorno prima, costruiamo immacolati castelli di neve. Poi, puntualmente, arriva
l’alba del giorno dopo.
E sotto il sole inizia un giorno come tutti gli altri giorni, poiché noi siamo
quelli di ogni altro giorno, con buona pace di profezie Maya, stelle comete e
buoni propositi.
e tutti più stronzi tutti gli altri santi giorni |
Così, risvegliati di soprassalto alla realtà, nudi dei nostri inganni, spogliati dalle nostre menzogne, col ventre gonfio d'autocompiacimento, ci sentiamo immancabilmente idioti. Finché un giorno, semplicemente, non ci svegliamo più.
K.
bello (scusa l'aggettivo banale)
RispondiEliminaScuse accettate, sto ripieno di comprensiva bontà come una palla di profiterole.
EliminaNo, noi due no, gli auguri no!
RispondiEliminaPerò ti auguro una buona serata, un buon risveglio e una giornata calda e soleggiata da trascorrere a guardare le anatre.
Se io potessi salterei la cena il pranzo coi parenti e mi catapulterei all'otto gennaio nella magnifica normalità di ogni giorno.
W le anatre! :)
EliminaW pure la faraona al forno.
strano post ed incoerenti affermazioni, non credi ?
RispondiEliminaBUON NATALE !!!
decisamente
Eliminafeliz navidad
visto che sei un paladino della non ipocrisia...
Eliminacon tutto il cuore posso dirti che sei uno stronzo al quadrato ?
l'ho detto !
sai non vorrei essere corrosa dal rimorso di non aver condiviso
questo mio pensiero poetico...poi fanne ciò che vuoi bay
:D
RispondiEliminaGrazie mille per i commenti e buon Natale :-D
CIAO!!!
Buone feste pure a te, mitico imbrattatore di fogli, e tanta sciagura alla Pimpa ogni giorno del 2013 :D
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