domenica 18 settembre 2011

Sta scritto! Tu sarai suicidato!

I temi delicati a volte conviene affrontarli in maniera indelicata, che a furia di delicatezze si finisce con lo sfiorarli appena e, alla fine, col non toccarli proprio.

A detta dei più, tema “delicato” è quello del suicidio. Ma essendo il suicidio esperienza prettamente ad appannaggio degli esseri umani, io non ho imbarazzi ad affrontare la questione. Mi va di parlarne poiché sono intervenuto con un commento su un post in un altro blog, e, come è bello che sia, ognuno ha espresso il proprio parere, in varie tonalità di educazione, e ci tenevo a trattare l’argomento in un modo più discorsivo.

Il tema è complesso, e penso (è il mio “laico” parere, privo di fanatico estremismo, e rispettoso delle argomentazioni altrui, purché logicamente argomentate) che non si debba buttare troppa carne al fuoco in certi casi.

Quindi provo a usare un metodo che è alla base di ogni innovazione e di ogni creatività di successo, anche del pensiero: provo a semplificare (non certo a banalizzare).

Preferisco iniziare evitando di mettere insieme suicidio e pazzia.
Ed elimino ogni significato di giudizio sul valore morale oppure immorale dell’atto di suicidarsi. Sempre che esprimere un giudizio in merito competa o serva a qualcuno, o non sia piuttosto saccente arroganza.

Ora inizio subito con un indelicato e ben circoscritto ceffone di pura cronaca, con intento in effetti un pochetto forzato, provocatorio, canzonatorio (ma neanche tanto) e con un tocco di umorismo (sempre che ai bonari crociati, seguaci di Cristo, sia ammesso ridere di se stessi).
Una sberla in faccia a quell’istituzione umana del pensiero occidentale nota come “Chiesa”.

Vado alla fonte, sul sito del Vaticano, ed estrapolo dalla pagina del Catechismo della Chiesa Cattolica, al capitolo “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.

Ah, al netto delle battutine che ho fatto, sono ininfluenti anche ogni convinzione o scetticismo verso la veridicità dei testi sacri.
Quindi nei fatti prendo per buono che, nel contesto Chiesa Cattolica, le narrazioni dei Vangeli costituiscano, qua, dei fatti di cronaca.

Dunque, in sintesi nel Catechismo la Chiesa condanna senza mezze misure il suicidio.

2280 Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. Egli ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo amministratori, non proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.

2281 Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente.

Come detto, non entro nel merito della bizzarra logica di avvalorare una tesi adducendo come argomentazioni dei dogmi (obblighi, offesa, dio Padrone, solidarietà, società familiare, amore, ecc.) autoimposti dallo stesso soggetto che se ne serve per rendere dogma il tema in questione.


Qua mi limito ai fatti di cronaca, ovvero alle note biografiche della vita del signor Gesù di Nazareth, altrimenti noto come Figlio di Dio, e le fonti non me le scelgo a mio comodo, mi baso invece su quelle ufficiali della Chiesa, ovvero quella costruzione religiosa che proprio sulle gesta in terra di Gesù Cristo fonda il proprio pensiero e i propri scritti, compresi quelli che ho riportati sopra.

Orbene atque ordunque.

Tecnicamente penso di dare una definizione innocua e abbastanza accettabile del gesto fisico del suicidio: un essere umano che si toglie la vita, ovvero si uccide da sé medesimo.

Io prendo il tubo del gas, me lo ficco in gola e apro il gas: direi che sto tentando il suicidio.
E se io chiedessi a un altro individuo di tenermi il tubo del gas in bocca, perché magari non ho il coraggio del gesto estremo?
Questo individuo commette un omicidio. Ma restiamo su quello col tubo in bocca.
Se sono forte, sano, in grado di non dover subire alcuna imposizione, insomma, se non ci sono dubbi che, volendo, potrei strapparmi il tubo del gas dalla bocca, anche se l’altro me lo tiene conficcato, io cosa sono? Secondo me sono ancora un suicida.

Se ho letto bene, la Chiesa ci tiene a sottolineare, nella condanna del peccato di suicidio, l’oltraggio che esso costituisce al Valore della Vita, dono di Dio al quale soltanto appartiene il diritto di togliercela.

E allora il suicidio, per non offrire facili scappatoie a quello che pensa di essere meno peccatore suicidandosi per interposta persona, potremmo definirlo in maniera più esaustiva.

Siamo in presenza di un atto di suicidio quando un essere umano rinuncia a difendere strenuamente il Valore della Vita, o strappandosela dal corpo con le proprie mani o lasciando che altri lo facciano per conto suo, pur non essendoci impedimento alcuno affinché egli (il suicida) si opponga o almeno cerchi di opporsi a lasciare mortificare il Valore della propria Vita.

In caso contrario siamo di fronte non soltanto a un suicida, ma anche a un ipocrita senza palle.

Ora Kisciotte lo togliamo dalla scena e mettiamo da parte il tubo del gas.
E chiudo pure il gas prima di passare alla storia come un blogger pluriomicida condominiale.

E sul palcoscenico del Teatro Golgota (Monte Calvario) puntiamo i riflettori su Gesù Cristo inchiodato mani e piedi a una croce di legno, ad agonizzare, in tranquilla attesa che sopraggiunga la morte.

L’attesa non è tranquilla perché Cristo non soffre. Con dei chiodi piantati nella carne viva penso che soffra, e tanto, anche se è il Figlio di Dio.

L’attesa la definisco “tranquilla” perché Gesù accetta di buon grado l’approssimarsi della morte. Vi si rassegna, rassegnato al suicidio.

Nonostante sia il Figlio di Dio! E ciò gli fa davvero onore! Non lo dico con ironia.

Però – e che sia il Figlio di Dio non lo dico io, lo dice la Chiesa – se un dio si lascia uccidere da esseri che, se lui non fosse consenziente, nulla potrebbero fare per nuocergli manco un capello, quelli che l’hanno ucciso sono degli omicidi, ma lui?

Lui che si è lasciato uccidere, pur potendo evitarlo in ogni istante, come lo definiamo?

Come detto qua io non indago il possibile valore etico del suicidio.
Io qua vedo un Dio in Terra, che fin dalla nascita persegue con tenace dedizione l’obiettivo più alto della propria missione, della propria ragione di esistere, in maniera quasi monomaniacale e fanatica.
Un progetto perpetuato con lucida e coerente determinazione per trentatre anni, dal quale non si lasciò distogliere nemmeno quando, nell’uliveto del Getsemani, Simon Pietro ferì con la spada l’orecchio di chi veniva a mettergli in mano un calice non di cicuta, ma di Caifa (erboristeria “Sommo Sacerdote”).

"O forse credi che non possa invocare il Padre mio, che mi metterebbe a disposizione all'istante più di dodici legioni di angeli? Ma come si compirebbero le “Scritture" secondo le quali bisogna che così avvenga?" (Matteo 26, 36-56)

Dio Padre disse a Dio Figlio: io ti ho generato per mandarti a morte certa. E tu ti farai suicidare in memoria di me, perché così è scritto. E la parola del Padre, si sa, è sacra.

Ecco, Gesù Cristo ha talmente in considerazione il Valore della Vita (anche la propria) che, pur disponendo dei mezzi per preservarla, la abbandona al proprio destino, si suicida, e nemmeno mosso da un impulso di scelta attiva, personale; no, bensì in totale passiva obbedienza a ordini proveniente dall’alto!
Alla faccia dell’Amore per il Valore Sacro della Vita!

Non mi interessa, qua, disquisire sulla miseria o grandezza di tale gesto di immolazione a favore degli altri. Qui non faccio morale, faccio cronaca.
Qua vedo solo un individuo che chiede a gran voce per trentatre anni che qualcuno gli metta un tubo del gas in bocca e glielo tenga ficcato, senza ascoltar ragioni e fino al raggiungimento dello scopo: suicidio per crocifissione.

Vedo la stessa scena che saltuariamente immortala un monaco tibetano che come atto di estrema protesta contro la distruzione culturale del suo paese da parte della Cina, si suicida dandosi fuoco.
Si suicida.
Ovviamente per l'uscita di scena (momentanea) dell'Unigenito del Dio Unico, una tanica di benzina sembrò inadeguata. Si optò per una coreografia più solenne, con migliaia di figuranti e, sui due lati, due attori non protagonisti (avrebbero davvero voluto non essere protagonisti!).

Ecco, due ladroni e un dio in terra: due casi di omicidio e uno di suicidio.

Perché uno che si lascia ammazzare, potendolo evitare, è un "suicida morto ammazzato". Indipendentemente da qualunque sia il suo fine, fosse anche la salvezza dell'intero genere umano.

Ecco, mi piacerebbe leggere altri pareri.
Il mio parere è che la Chiesa Cattolica, che tanto condanna e biasima il suicidio, ha a fondamenta di se stessa le gesta di Gesù di Nazareth, che, se fu veramente Figlio di Dio, veramente persegui per tutta la vita la volontà di suicidarsi, fino a realizzare il suo scopo annullando la propria volontà di vivere, rendendo zero il valore della propria vita.

Proprio l’essere il Figlio di Dio toglie al Figlio di Dio qualunque alibi per non definire ricerca del suicidio attraverso martirio masochista, la sua agonia sul monte Calvario.

Su questo piano possiamo valutare il significato del gesto.
Al di fuori di ogni facile e falsa pastoia di moralismo ecclesiastico.
Ma il gesto fu di suicidio per interposti centurioni.

Io non sto facendo altro che inchiodare la Chiesa (mani e piedi) alle proprie, sacrosante affermazioni scritte.

E non oso pensare che la Chiesa voglia fare del Suo Figlio Prediletto, del suo Socio Fondatore, del suo Amministratore Unico, del suo Presidente Onorario, insomma di quel signore appeso ai crocifissi, anche un ipocrita.

Oltre che un suicida.

Sarebbe davvero un comportamento ingrato e ingeneroso da parte dei tanti ricchi Azionisti di oggi che staccano tanti lucrosi dividendi, campando sul merchandising ideologico e materiale (il logo della Nike gli fa "un baffo", al crocifisso!), frutto del gesto di quel martire suicida.
Poveretto!

Povero Cristo! Il suo suicidio meriterebbe più rispetto.

Rispetto di cronaca dei fatti.

K.

28 commenti:

  1. Mmmhh...non avevo mai preso in considerazione l'aspetto del Cristo suicida (e di Dio omicida)un'osservazione davvero ghiotta per poter controbattere alle argomentazioni cattoliche contro il suicidio.
    Solo che non so quanti cattolici leggano il tuo blog, io come sai mi trovo in perfetta condivisione sul tuo ragionamento.
    Sto tentando allora di mettermi nei panni di un cattolico per vedere su cosa potrebbe "sicuramente" disquisire a tal proposito perchè presumo che troverà inaccettabile anche solo l'idea di un Cristo suicida.

    L'intoppo credo che avverrebbe al tuo scrivere:

    "Non mi interessa, qua, disquisire sulla miseria o grandezza di tale gesto di immolazione a favore degli altri. Qui non faccio morale, faccio cronaca."

    Perchè forse non si limiterebbero a trattare "la loro bella storia" come un semplice sesseguirsi di fatti di cronaca; ogni gesto, ogni atto, ogni parola probabilmente li ricondurranno al fine supremo (una sorta di "il fine giustifica i mezzi").

    Questo è quello che io da atea posso supporre, non so proprio in quale altro modo potrebbero contrastare quello che per noi oggettivamente sia un dato di fatto incontrovertibile.

    Bene, non ti resta che andare alla ricerca di un cattolico e portarlo qua!

    Ciao piccolo Buddha col cobra sull'ombrello!(?) :)

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  2. @: hahahaha il Cobra mi fa da ombrello, non sta sull'ombrello!!! Pasticciona!!! Sei peggio dell'Orso Onofrio :D
    Che già così è un'immagine inquietante, senza bisogno di destabilizzarla ancor di più! :D

    Ma io ho già precisato nettamente che per ora (ma in futuro lo farò) non indago l'aspetto morale; per ora sospendo il giudizio e mi limito al gesto come atto in sè.

    Anzi. ho già anticipato che un mio parere etico e laico sarebbe di profondo rispetto per chi si immola per gli altri. Soprattutto se è figlio di Dio.

    "Nonostante sia il Figlio di Dio! E ciò gli fa davvero onore! Non lo dico con ironia."

    Resta il fatto che trattasi di morte per suicidio, indipendentemente dal fine.
    Referto firmato dal Patologo Kisciotte
    Non da Padre Kisciotte

    (e indipendentemente dal fatto che avesse o no l'ombrello; che mettevano pioggia e fulmini da Cielo irato, quel dì) :D :D :D

    Riciao graditissima Avvocatessa del Diav... ops! di Dio!

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  3. L'avevo detto apposta perchè mi piace sentirti ridere :)
    E poi io sono un'orsa onesta, non vado a rubare torte alle povere vecchine...
    Casomai le sbrano uhuhuh!

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  4. @Obi: sgrunt! Vado a caricare la spingarda a semi di girasole, poi miro al bersaglio grosso, comincia a imboscarti. Ma tu guarda questa come mi mena per il naso!

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  5. Ho trovato una cosa e ho pensato subito a te :)
    Niente cazzo, niente coni gelato e neanche cuori... ecco la verità:

    [IMG]http://i54.tinypic.com/hx7zsy.jpg[/IMG]

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  6. @Obi: Grazie! L'ho inserita per darle il risalto che merita, la trovi a fine post.
    hahahaahahahah ;)
    http://sottolelmodikisciotte.blogspot.com/2011/09/baci-di-cuore-e-fottiti-al-gusto.html

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  7. Suicidio = Pazzia?
    Cristo = Suicidio?
    Cristo = Pazzo?

    Non sarò io ad affrontare il sillogismo in questione, che, del resto, non formulai neanche io, ma Cristiano, un vecchio amico.

    Avevo scritto un lungo commento, l'ho cancellato.
    Non portava da nessuna parte.
    Mi rendo conto che di tre cose, generalmente, la gente parla guardandosi attentamente intorno, per essere lontani da sguardi indiscreti:
    Suicidio, masturbazione e "argomento a scelta" ( sia nel senso che ognuno ha un quacosa di cui non parla, anch'io, ma anche che di fronte alla libertà di parola o scrittura, la maggior parte delle persone se ne sta zitta, tento di evitare).

    Attendo un post sul "turbarsi con la mano".

    Per il silenzio, Simon&Garfunkel.
    http://www.youtube.com/watch?v=BvsX03LOMhI

    P.s.: il suicidio non lo ritenso un atto di egoismo, pazzia o ipocrisia.
    Reputo chi rimpiange, cerca scuse o da colpe, a se stesso o agli altri, per questo atto finale della grande tragicommedia, egoista, pazzo e ipocrita.

    http://www.youtube.com/watch?v=g0zSB2WEtwU&feature=related

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  8. @La Carta: essendo un argomento già complesso di suo, ho dichiaratamente evitato di complicarlo o banalizzarlo facendo tutto un minestrone mettendoci dentro pure "pazzia" e "morale" ecc.
    Intanto come prologo ho già anticipato la mia risposta a possibili scandalizzati biasimi cattolici sull'atto "disumano e peccaminoso" del suicidio...

    Ci saranno altri post a tema, ma intanto ora vado ad aggiungere all'elenco delle tracce per post futuri: "La sega, la migliore amica dell'uomo, dopo lo zaino".

    Non so se la tua mano abbia i calli (muhahahaha), ma il tuo piede è felpato, lasci sempre tracce delicate e definite: e poi dicono che il Silenzio non ha voce!

    Grazie delle musiche, entrambe.

    Ps: già! proprio come dice La Carta, il che ti renderà banale la lettura di un mio scritto futuro, sembrerà che ti abbia messa una cannuccia nel cervello, succhiando.
    ;)

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  9. P.P.S.:
    Pingu otterrà vendetta.
    PINGU È VENDETTA!!!

    P.P.P.S.:
    Si scrive Pikachu

    P.P.P.P.(a forza di pipi pipi ora devo andare in bagno; dai cazzo vescica, resisti!)S.:
    Chi sono Alvaro e Camilla?

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  10. P.P.P.P.P.P.P.P.P.P.P.P.P.P.S.:
    Hai davvero 124 effigi raffigurati gli abitanti del Villaggio dei Puffi?

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  11. Complimenti per la riflessione su Gesù suicida. Non ci avevo mai pensato.

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  12. @per i lettori: nei due soprastanti commenti di La Carta potete constatare i repentini effetti deleteri dovuti all'inserimento di cannuccia da frappè all'interno di polpa cerebrale (ignorate senza porvi troppe domande, conviene)

    @Josef K.: grazie

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  13. non entro nel merito in senso cattolico, assendo atea, posso quel che ricordo del dogma cattolico che più che un suicidio, fu la non possibilità di poter agire in " libero arbitrio" in quanto strumento di Dio che con il sacrificio (!) di suo figlio avrebbe redenta tutta l' umanità.Dunque impossibilitato a poter scegliere.L' uomo invece può scegliere...a prescindere dall'essere pazzo o malato terminale.
    Vorrei ricordare le parole dell' ultimo libro postumo di Roberta Tatafiore "Diario di un suicidio" : ctz"A chi appartiene la vita? alla società? a dio? a noi stessi? credo che la vita appartenga a ogni individuo libero di affidarla a chi vuole, in base a cio' che gli suggerisce la coscienza, perché se e' vero che non decidiamo dove e quando nascere c' e' chi sceglie dove e quando morire" Roberta si e' tolta la vita nell aprile del 2009.

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  14. @S.: un sentito ringraziamento per il tuo commento. Penso anch'io che si debba essere molto cauti, moltissimo cauti, anche al solo pensiero di affiancare suicidio e pazzia.
    Purtroppo ci sono persone che anch'esse ascoltano la propria coscienza, ma per attribuirsi il diritto di esprimere giudizi di biasimo o compiere atti di ingerenza, sulle scelte di coscienza di altri individui.

    Ecco, questo è un esempio di circostanza nella quale quelle persone che giudicano le scelte sofferte di altri esseri umani, forse farebbero meglio ad ascoltare il silenzio di sentenze non emesse invece del suono delle loro parole sentenziose.

    Ma il tema, come evidenzia bene il tuo contributo relativo a Roberta, è davvero delicato e va maneggiato con riguardo.
    Tornerò sull'argomento, magari intermettendoci prima un post su "quella prima volta" come promesso. (non ti occorrerà davvero alcun paradenti ;)

    Grazie ancora. Ciao.

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  15. Ho trovato una piccola falla nella costruzione argomentativa, ma avevo già scritto un commento fighissimo che, purtroppo, non si è salvato. Quindi mi limiterò a farti notare che il suicidio di Cristo è legittimo dal punto di vista canonico, in quanto è stato ordinato da Dio (padrone della vita di Cristo stesso). Quindi non tutti i suicidi sono illegittimi canonicamente, ma solo quelli che contrastano la volontà di Dio. O no?

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  16. chi sono alvaro e camilla? cazzo voi due mi state facendo incazzare eh..uno non conosce pingu l'altro non conosce alvaro..macchecazzo.

    Allora, interessante analisi però ti sei dimenticato di una piccolissima cosa abbastanza importante: per i credenti (mi preme sottolineare che io non lo sono) cristo è morto per la nostra salvezza. ora: probabilmente il sig. Cristo ha pensato: se io con la mia vita posso salvare 6mila miliardi di vite, preferisco spegnere la mia, che è una sola, e salvare tutte le altre.
    Ecco perchè tutti in chiesa dicono sempre che Cristo è morto per noi, per salvarci da tutti i nostri peccati.(anzi quello dei peccati sarebbe un altro discorso ancora).
    Comunque questi sono discorsi molto complessi. Molto molto complessi, anche perchè quando vai a prendere in mano i testi sacri vedrai che ti dicono cose diverse l'uno dall'altro.

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  17. @Il Democritico @Sileno27
    (accomuno la risposta, ognuno filtri per pertinenza)

    Come ho spiegato nel mio scritto, non metto minimamente in discussione l’alto valore “altruista” del gesto. Di fatto nemmeno mi interessava indagarlo, perché l’argomento è talmente complesso che mi sono limitato a trattarlo in un contesto ben definito: l’atto in sé, stando alle fonti cattoliche.
    E sempre nel testo ho chiaramente sottolineato come il Figlio (ne accetto senza problemi la natura divina) esegua una disposizione impartitagli dal Padre.
    In quanto alla complessità sia dell’argomento, che dei testi, io ho citato fonti riconosciute dalla Chiesa Cattolica, ben sapendo esistano altre versioni che la Chiesa Cattolica non riconosce attendibili, e quindi non occorre tirarle in ballo in un contesto di visione cattolica.
    So bene che la Chiesa è abile a dire e disfare tutto e il contrario di tutto.
    Ma non mi sembra si faccia troppi problemi di distinguo e di dubbi, quando punta con convinzione l’indice accusatorio e repressorio sulle scelte (teoricamente autonome in uno Stato Laico, ma evidentemente in Italia i Patti Lateranensi sono una fiaba della buonanotte) delle persone.
    Io sarei ben contento che si desse semplicemente per assodato che Cristo si suicidò.
    Ma dubito che non troveremmo qualche resistenza se ci recassimo nelle Stanze Vaticane chiedendo al rappresentante di Dio in Terra di affacciarsi alla finestra predicando: “Rendiamo grazie a Cristo, che si è suicidato per salvarci.”
    Perché (fatto salvo che per me non ha alcun significato d’autorità un individuo che predica come stare al mondo, mentre farebbe meglio a cambiare il suo stilista di fiducia Otelma) nel momento che è legittimo il suicidio di Cristo, intanto parliamo di suicidio. Poi sarà più difficile per la Chiesa giudicare e fare la morale a chi, suicidandosi sotto forma non-divina, replicherà: “Io non volevo suicidarmi, ma mentre cucinavo flambè, dalla Omelette Ardente una Voce mi ha parlato!”
    Sarei ben contento se almeno si riconoscesse l’atto del Suicidio Supremo, perché solo ora sono andato a digitare su Google le keywords “suicidio, gesù, chiesa” e trovo solo anatemi ecclesiastici contro il suicidio e, per caso, anche questo link:
    http://www.homolaicus.com/nt/vangeli/suicidio.htm

    Grazie a entrambi per i commenti e magari ci risentiremo prossimamente ;)

    Ps: (per colui che mi rovista nelle budella e con esse fa corde per la sua cetra) capisco il tuo dramma, ma fatti coraggio, ognuno porta la croce che può (pure la Minetti).
    Pensa che io, a casa della mamma della moglie di mio fratello, per trasmetterle il senso del fascino dell’Acropoli e del desiderio e impazienza che nutrivo di poter calpestare, il giorno dopo, quei luoghi sacri, iniziai a decantare il fascino dei Cavalieri dello Zodiaco… Dopo cinque minuti di sforzi in inglesiano (“the great sacerdot Arles, and the chain of Andromeda, quite gay just for love of completex, and the Domina Athena, you know?”) mi rispose: “Non so chi siano”.
    E questa è greca ed è nata e vive ad Atene, capisci?!?! E ha pure studiato.
    Ma porco cazzo lo dico pure io!

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  18. secoli fa (non so se succeda ancora), quando su mtv passavano i messaggi cellularici dei ragazzotti infoiati, uno scrisse questo:

    "maria, se mi lasci mi suicidio"

    tutto qui. addio.

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  19. @ciku: grazie del commento, anche se un poco "criptico" (ovvero potrei interpretarlo, ma sarebbe un azzardo). Comunque questa frase, o simile, la utilizzerò quando affronterò il dramma "suicidio" in un'ottica laica (non per questo atea) e proporrò delle distinzioni, secondo il mio pensiero. grazie ancora.

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  20. Complimenti, post ineccepibile. E scritto molto bene.
    Nel caso interessi a qualcuno dirò che io non mi sento nè credente, nè ateo; forse dubitante, ma non ne sono sicuro. Certo che sento molto il fascino della scommessa di Pascal.
    Ho apprezzato molto anche la tua scelta di "condire" il pezzo con un po' di ironia. Una logica lucida e stringente alleggerita dal sorriso, complimenti.
    PS. a proposito prendi una vaschetta capiente e mettila sotto la presa USB, sta per arrivarti il gelato.

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  21. @MaiMaturo: grazie dell'apprezzamento, graditissimo. Personalmente ritengo bizzarro sia chi afferma che esiste ciò di cui non si ha verifica, sia chi afferma che non esiste ciò di cui non si ha prova (neanche i nostri blog sarebbero potuti esistere 30 anni fa, senza la scoperta di internet). Quindi non rigetto la spiritualità (che vita sarebbe se dovessi rinunciare per sempre alla possibilità di diventare uno jedi?!), mi limito a definirmi laico nel pensiero e agnostico, per forza di cose, nello spirito.
    Tu fai il dubitante, io faccio l'aspettante.
    Senza umorismo saremmo tutti perduti.
    Ora faccio come Barney dei Simpson. Apro la presa usb: gelato alla spina arrivooooo!!!
    Grazie ancora, alla prossima ;)

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  22. Tanto per essere originale, scrivo che nemmeno io avevo pensato a confrontare suicidio e crocefissione di Gesù.

    Bravo K., molto interessante.

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  23. @SpeakerMuto: grazie del commento, graditissimo.

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  24. Leggo il post ora, quasi un anno dopo, e siccome mi stuzzica l'argomento mi permetto lo stesso un breve commento (non ho letto le reazioni dei frequentatori del blog, ché non mi andava. Quindi magari ciò che sto per scrivere è già stato rilevato da altri).

    Il tuo ragionamento è interessante, però anche un qualsiasi pacioso prete di campagna - e magari pure beone - potrebbe controbbatterti che è tronco; e a quel punto i fedeli intorno a lui annuirebbero confortati, togliendoti il saluto. Perché se ti fermi solo alla morte del Figlio di Dio tagli lo spot finora più redditizio per la Chiesa: la Resurrezione. Insomma, era la sua missione, ti direbbero; se uno si mette in testa di sconfiggere la morte, dovrà ben morire prima! Guai se non ci fosse riuscito, a farsi ammazzare; fonti accreditate dicono che Gesù guardò in cagnesco Pilato quando se ne lavò le mani e che gli sussurrò "Ma l'hai letto il copione, cazzone d'un romano?".

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    1. Quasi dopo un anno... mi commuove questo sapore d'archivio!

      Beh guarda, il compito che si era prefissato, la forte motivazione a dover morire per poi poter risorgere, secondo me rinforzano il fatto del gesto in sé.
      Qua è ininfluente la motivazione o giustificazione del gesto; la morale redentrice, divinamente filiale o umanamente maniacale, è "fuori discussione".
      Così risponderei al prete beone: "Poco importa perché lo fece e cosa accadde dopo. Sta di fatto che quell'atto fece, in quel momento, ovvero di andare incontro alla morte, seppur momentanea, pur potendola evitare con uno schiocco di dita metaforico (che stava inchiodato). O tu vuoi forse ventilare l'ipotesi che a Dio è concesso suicidarsi per finta e ai mortali è vietato farlo sul serio? Eccheè? Come può essere credibile uno che vuole fissarmi delle regole, contravvenendole lui per primo? Non c'è mica da scherzarci troppo su sta faccenda, che poi ci scappa il morto, eh!"
      Poi, ovviamente, tutti in osteria con generosi giri di mescita. ;)

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  25. Ok. Ma non devi convincere me - sono agnostico, credo - o quelli come me. Devi farlo capire a chi si stringe intorno al rubicondo padre Ralph e ho paura che la tua argomentazione non gli basti manco per un quarto. Potresti rispondermi: e tanti cazzi di loro? A-a scostumatello! Un lettore di Hitchens - quale sei, ho notato - non direbbe mai una cosa del genere. Non potrebbero concepire - i credenti, dico - che vi sia un altro modo per resuscitare che non sia quello di passare per l'altro mondo. Magari ora pensi che io sia un ritardato perché insisto su questa cosa ma la resurrezione ti manda in vacca - sempre agli occhi di 'sti benedetti credenti - l'interessante tesi del Messia-kamikaze. Ed è un peccato perché è suggestiva. Servirebbe forse argomentare meglio PERCHé è ininfluente il fine dell'estremo gesto golgotico(?).

    P.s. Permettimi un OT. Se non erro sei agnostico anche tu; in tal caso, cosa pensi di questo:
    http://www.distantisaluti.com/?s=e+basta%2C+chiamiamoci+atei

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    Risposte
    1. Io non mi preoccupo di convincere nessuno. Su certe questioni mi sollazzo ogni tanto, ma alla base per me vale una frase di Hitchens: Quello che può essere sostenuto senza portare delle prove può essere respinto senza portare delle prove. Come già detto, la finalità del gesto non conta, mi limito alla natura dell'atto: evitabilissimo suicidio per interposta persona.
      Trovo anch'io suggestivi gli episodi biblici e le parabole evangeliche, come trovo suggestivi i romanzi di Salgari e le fiabe della buonanotte. Erri De Luca ad esempio ha fatto dell'Annunciazione uno squisito racconto poetico.

      Ps: riguardo l'OT. Sì, per quel che può valere doversi definire rispetto a certe faccende, mi definisco un agnostico ateocratico. Trovo insensato essere ateo, visto che mi è impossibile essere pro o contro qualcosa di indimostrato. Trovo invece inaccettabile che in nome di fandonie indimostrate si organizzino concrete, dimostrate, terrene teocrazie oscurantiste.
      Ho dato un'occhiata al link, grazie. Mi piace questa sua frase: Onore, qui, è una licenza poetica. Questo blog bandisce l’uso della parola “onore”. C’è già onestà, che voleva dire la stessa cosa, e fa rima con qualità.
      Se può interessarti, qualora tu già non lo conosca, questa testata on line è specializzata su cronaca e attualità di temi laico/religiosi: Cronache Laiche.
      Ciao

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