Uscire da
Wally reggendo raggiante un maestoso cono pistacchio (gusto premier!) e bacio, con tanto di cialda, è qualcosa di emotivamente prezioso. Ma incrociare un bambino nei pressi dal vicino oratorio e, con cherubico, ciglioso sguardo da cerbiatto, ostentare voluttuose lappate avvolgenti, mentre lui ti fissa il gelato deglutendo invidia, disposto a vendere anche la madre pur di averlo, te lo fa gustare come non mai!
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Ed ecco Anna, altra conista per un giorno. A che serve invidiare, quando si può andare direttamente alla fonte del piacere? |
K.
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